martedì 7 giugno 2022

Le radici risorgimentali dell'Asilo C. Battisti di Fidenza

 

"Condotti a fine gli studi, deliberati i provvedimenti e quasi in tutto apprestati i locali e gli arredi per la novella istituzione che ora s'apre all'infanzia, il Comitato direttivo, con pubblico avviso del 9 dicembre 1868, determinava il tempo della iscrizione, accennando solo alle massime ed alle condizioni necessarie per l’ammissibilità dei bambini, E fino d'allora il Comitato avea in mente di far seguire all'avviso un programma generale con dichiarazioni speciali, per dare insieme il concetto dell'istituto, e porgere sicure norme ai parenti, i quali avessero a collocarvi i figliuoli. Ma il tempo stringendo, e reputandosi male affidato ad un foglio sproporzionato e volante quello che, innanzi alla pubblicazione dello statuto e dei regolamenti, sarebbe inteso a tenerne le veci; il Comitato risolverà di pubblicare a parte il programma, corredandolo delle avvertenze e delle spiegazioni più confacevoli alle famiglie, per notizia generale e per governo speciale."

Questo è l'inizio del preambolo di un eccezionale documento che è relazione e, nel contempo, programma per l'asilo infantile di Borgo San Donnino alla vigilia del primo anno di accoglienza. 

I locali della nascente scuola d'infanzia che, nel primo dopoguerra, verrà intitolata al martire Cesare Battisti, erano ormai pronti in un edificio costruito in continuità dell'ala nord-est dell'antica Rocca. Per avere oggi visiva indicazione di questo spazio dobbiamo portarci nel Parco Guernica di Via Mazzini e guardare verso la base terminale dell'attuale scalinata. Come ben sappiamo, esattamente cinquant'anni dopo, verrà costruito, in altra parte della città, l'attuale sede dell'asilo Cesare Battisti.

Di questa parte di storia si era già occupato il compianto Avvocato Nino Denti in uno scritto pubblicato nel 1978 in occasione del centenario del riconoscimento giuridico dell'asilo stesso (Regio Decreto16 gennaio 1979). Già dal breve testo del preambolo che ho riportato all'inizio si capisce che l'asilo già funzionava da dieci anni. Il travaglio della sua incubazione inizia ancor prima. 

E questo non è solo un dato anagrafico-temporale. Come il teatro Magnani anche l'asilo Cesare Battisti, ha radici nel nostro Risorgimento. Borgo San Donnino, opaca città curiale nei due secoli precedenti, riacquista lentamente un posto dignitoso. 


L'asilo Battisti non uscì indenne dai devastanti bombardamenti del 1944, ma rapida fu la ripresa e anch'io nell'autunno 1945 potei regolarmente frequentare.

Dalla Relazione del 1869 emerge uno spaccato della società borghigiana in rapporto alla scolarizzazione, all'analfabetismo ed alla composizione sociale della popolazione. 

Pur dichiarando con un certo orgoglio che

"le scuole nostre, lo quali per avventura sono delle migliori in provincia e che quelle di provincia si possono ritenere tra le migliori del Regno" 

la Relazione evidenzia che:

"Data una prima classe elementare di cento scolari, trenta o trentacinque riveggono appena in seconda, quindici o diciotto in terza, e dieci o dodici in quarta al più oltre. Dal che s' inferisce che di tutti i fanciulli i quali vanno alle scuole, un terzo appena supera il corso elementare inferiore, un sesto appena l'elementare superiore."

L'analfabetismo era quindi la triste prerogativa dell'ottanta per cento dell'intera popolazione: 

"Il che poi in fatto significa che non una metà degli allievi ha la fortuna di uscire dal numero degl'illetterati, e solo l'ottava parte acquista l'istruzione che pure è necessaria a tutti per vivere sotto un Governo, la cui radice è nel popolo."
 Se poi guardiamo il tariffario dell'istituzione notiamo che la retta piena è applicata ad una parte, probabilmente esigua. della popolazione scolastica, ai poveri la retta viene ridotta e agli indigenti azzerata. L'indigenza era, non solo a Borgo, un antico retaggio che si trascinava ormai da due secoli.

Questo non toglie nulla all'impresa, anzi, aggiunge merito agli artefici rappresentati nel Comitato Direttivo da Chiarpa Giuseppe, Presidente e Sindaco del Comune di Borgo San Donnino, dai Membri della Commissione Scolastica Municipale: Varron Lodovico, Vice Presidente, Borghesi Giovanni e Saglia Agostino.

Nel Comitato trovavano poi spazio i membri della Società dell'Asilo: Ronchei Amos, Presidente, Fraschetti Alessandro, Economo, Montani Lodovico, Cassiere, e Cobianchi Felice Segretario.  L'istituzione scolastica era rappresentata dal Direttore Scolastico Sinibaldi E. Catterino, Segretario Relatore del comitato direttivo.

Questa mia breve nota è ben lontana dall'essere esaustiva della ricchezza di spunti suggeriti dalla relazione e dalle ricerche collaterali, che avremo modo di approfondire. 

Ambrogio Ponzi
 
Nella vita di una istituzione non c'è parentesi storica che
possa sottrarla al divenire della società e comunità in cui vive.


3 commenti:

  1. Caro Ambrogio, complimenti e di più. Articolo interessantissimo e foto davvero storiche. Grazie.

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  2. La quarta foto: Stupenda! I volti dei bambini riflettono l'epoca. Presumo i primi anni '30.

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