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mercoledì 5 giugno 2024

Consultazione elettorale 2024 - Le considerazioni finali di Beatrice Rebecchi

Considerazioni finali

Chi te lo fa fare, mi dicevano. Sei in pensione, lascia stare. 
Solo che non ne sono mai stata capace ed ho sentito il dovere civico di impegnarmi in prima persona. Per me è come riprendere un percorso interrotto e mi sono detta: hai predicato bene, ma razzoli male se non ribadisco concretamente tutto ciò che hai insegnato con convinzione ed entusiasmo, dai l’esempio, comunque vada.

Ho ritrovato un documento che sottoposi ai miei studenti, in cui si parla del “De Officiis”, ovvero “Su cosa sia meglio fare o dei doveri”, opera che Cicerone, più di 2000 anni fa, dedicò al figlio e cardine della morale europea. Quanti danni provoca chi amministra se non si pone la domanda: “Come conciliare l’utile con l’onesto?”
Basta osservare cosa sta accadendo nel nostro Paese.

Cicerone afferma che indossiamo quattro "maschere" (in Latino persona, pensate!) e cioè: 1) apparteniamo al genere umano; 2) abbiamo ciascuno inclinazioni e carattere propri; 3) siamo nati in una certa epoca storica ed in un determinato contesto sociale; 4) operiamo scelte individuali di vita, di lavoro. 
Ebbene, le quattro maschere o persone si incontrano nel Decorum, che consiste nel comportarci in modo da non compromettere nessuno dei quattro profili.
Chi ha incarichi pubblici, inoltre, deve indossare la maschera della città, di cui è obbligato a sostenere l’onore e la dignità, preservando, nel contempo, la sua “personale” credibilità.

Dunque, siccome ho cercato di ottemperare a ciò e non hai mai ricoperto ruoli nell’Amministrazione comunale, con cui ho sempre collaborato insieme agli studenti, ho deciso di riprendere questo filo e candidarmi per dare il mio contributo di certo onesto e trasparente, spero utile, nel caso avessi l’appoggio dei miei concittadini. 

Mi si dirà che sono idealista, che la realtà è diversa: no, rispondo, la realtà deve essere questa, non c’è altra via per rimettere in sesto principi, valori ed azioni di cui si è smarrito il senso. 
Non ci si può assuefare al peggio, quindi dico, a coloro che proclamano l’inutilità del voto: andate a votare, la partita è troppo importante.
Non ci sarà chi vi corrisponde alla perfezione, però c’è chi non votereste mai.
Beatrice Rebecchi

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