mercoledì 12 marzo 2025

L’Arcangelo Michele e il Drago



Duomo di Fidenza
L’Arcangelo Michele e il Drago

San Michele Arcangelo
Fin dai primi tempi, la Chiesa ha riservato a san Michele un culto particolaris-simo per il fatto di saperne certa la presenza nella eterna lotta contro il male, lotta la cui conclusione è drammaticamente raccontata nel libro dell’Apocalisse e che allude chiaramente a quella combattuta sulla terra da Cristo vittorioso:
«Scoppiò una guerra in cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il dago combatteva insieme con i suoi angeli, ma non prevalsero e non ci fu più posto per esso in cielo. Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo Diavolo e Satana e che seduce tutta la terra, fu precipitato sul-la terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli» (Apocalisse 12,7).
San Michele Arcangelo è quindi una delle figure più venerate della storia della cristianità. In epoca medievale particolarmente, per via della sua connotazione militare, il culto dell'arcangelo era molto praticato negli ambienti legati al mondo delle armi, e si trattava in un certo senso del santo "nazionale" dei Longobardi, che fondarono uno dei più importanti santuari dedicati a San Michele, nel Gargano in Puglia.

L’origine del culto va certamente ricercata in Asia minore. L’imperatore Co-stantino fece costruire nella città di Costantinopoli il cosiddetto Michaelion, un santuario sorto forse sulla struttura di un tempio pagano dedicato al dio greco Esculapio (dio della medicina).

Altri santuari dedicati a san Miche nacquero su templi dedicati al Dio Mitra. Jacopo da Varagine (1200), autore della Legenda aurea (una raccolta di bio-gafie agiografiche) racconta del dio Mitra che riescì a catturare e a rinchiudere in una grotta un pericoloso toro. Questi, offerto in sacrificio al dio Sole, col suo sangue fecondò la terra da cui nacquero erbe salutari. Molti santuari dedicati a san Michele sono così sorti su alture rocciose o in grotte scavate nella roccia.

I sette monasteri della “Linea di San Michele”
La cosiddetta “sacra linea di San Michele” passa per lo Skellig Michael in Ir-landa, St Michel's Mount in Cornovaglia, Mont Saint Michel in Bretagna, Sa-cra di San Michele in Piemonte, Santuario di San Michele in Puglia, il mona-stero di San Michele Arcangelo a Panormitis, in Grecia, e il Monastero di Stel-la Maris sul Monte Carmelo a Haifa, in Israele.



Una curiosità: una perfetta linea collega Mont Saint Michel in Normandia alla Sacra di san Michele in Piemonte a Monte Sant’Angelo in Puglia. I tre santuari sono posti esattamente a 700 chilometri di distanza uno dall’altro.


Il Drago
Nei bestiari medievali il Drago fa parte del mondo dei serpenti ed è conside-rato una creatura reale, non fantastica – una credenza forse alimentata dal rinvenimento di resti fossili di antichi animali ormai estinti. Poiché il suo cor-po sinuoso si presta a qualunque forma e contorsione è molto utilizzato dagli artisti dell’epoca.

I draghi vengono descritti in modi diversi: possono avere due o quattro zampe dotate di artigli affilati, essere provvisti di ali gigantesche; il loro corpo è co-perto di scaglie molto dure, con una cresta appuntita che corre lungo il corpo; la coda, affilata e molto forte, serve a uccidere e a stritolare tutto ciò che colpi-scono o avvinghiano; la testa è affusolata, gli occhi piccoli e rossi, le orecchie a punta. Dalla bocca e dalle orecchie escono fiamme, dalle narici fumo, il corpo è vischioso ed emana un fetore nauseabondo. I draghi appartengono ai tre regni di terra, di cielo e di acqua; infatti sono in grado di nuotare, volare, strisciare, correre e arrampicarsi, e questo li rende pressoché imbattibili.

Per tutte queste caratteristiche il drago è l’immagine perfetta dell’incarnazione del Demonio. Nella cultura medievale europea esso ha quindi sempre una va-lenza negativa. Solamente un Santo o un eroe possono provare a sconfiggerlo.Tra coloro che sono riusciti in questa impresa si ricordano san Michele, san Giorgio, santa Margherita e il re Artù.

San Michele nel Duomo di Fidenza


Nella lunetta del portale di destra del Duomo è raffigurato l’Arcangelo Michele che trafigge un drago con la testa canina, scaglie o ali d’uccello piegate sul dorso e la coda di rettile. San Michele è scolpito a figura intera, con grandi ali, mentre tiene una croce latina nella mano destra e, nella sinistra, una lunga lancia con la quale trafigge in gola il drago.

Egli riceve forza dalla potenza di Dio, espressa nella mano che è scolpita nell’architrave. La mano benedicente esce potente dal cerchio floreale, con le tre dita distese a simboleggiare la Divina Trintà e le restanti due ad indicare la natura umana e divina di Cristo.

Ricordiamo che questa era la porta del Battesimo. Sappiamo con certezza che fino al 1513 il Battesimo veniva celebrato nell’antico fonte situato in corri-spondenza del portale, all’altezza della prima campata della navata di de-stra.Nell’arco della lunetta il motivo degli alberi carichi di frutti e di uccelli (dieci) rimanda al Paradiso terrestre e/o alla forza della grazia donata dal Battesimo, anticipazione della gloria e della gioia eterna del Paradiso. La vit-toria dell’Arcangelo Michele sul Demonio richiama dunque la potenza del Sa-cramento battesimale che libera dal peccato originale, permette di riconoscere Dio come Padre e fa entrare nella comunità dei credenti, la Chiesa.

Una curiosità: San Michele pesatore di anime
All’inizio del XII° secolo abbiamo le prime figure di san Michele con la bilan-cia nell’atto della “psicostasia”, la pesatura delle anime (una azione cara alla tradizione orientale, fin dagli antichi Egizi).
Nella lunetta del portale della pieve di Talignano, risalente al XII° secolo, è scolpito san Michele che pesa le anime raffigurate dalle teste dei defunti, mentre i demoni tentano di far pendere il piatto a loro favore servendosi di un uncino.




Più vicino a noi, nella chiesa templare di Cabriolo dedicata a san Tommaso Becket, sulla parete accanto all’antico fonte battesimale, tra l’immagine della Trinità e la Cocifissione di Cristo, un affresco raffigura san Michele che pesa le anime. Alla fine della nostra esistenza saremo giudicati da Cristo morto e Ri-sorto, con un Giudizio giusto e misericordioso, che verterà sul bene fatto e sul male compiuto.



Una antica e semplice preghiera
San Michele Arcangelo, ti supplichiamo!
Difendici nella battaglia.
Sii nostro aiuto contro le malignità e le insidie del demonio.
Dio gli tolga ogni potere di farci del male.
                                                    Amen.
Fausto Negri

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