domenica 9 marzo 2025

Animali fantastici nel Duomo di Fidenza: il Grifone

Duomo di Fidenza

ANIMALI FANTASTICI (1):

IL GRIFONE

Il simbolo
Il symbolon presso i Greci era un segno di riconoscimento rappresentato dalla metà di un oggetto (un sigillo, un anello o altro): mettendo in contatto le due parti si ha la completezza dell’oggetto stesso. Il simbolo ricorda e richiama quindi una unità superiore e nascosta da ricercare continuamente.
Un grande serbatoio di simboli è la Natura. Pietre, fiori, animali, colori (come pure i numeri e la geometria) si caricano di significati per unire la terra al Cielo e quest’ultimo alla terra.

I mostri
Il medioevo ama i mostri. Mostro deriva dalla parola monstrare, ovvero fare conoscere qualcosa indicandola. Come pure la parola monere indica “avvisare, ammonire, mettere in guardia”. 
Gli artisti medievali si prendono una grande libertà nell’ideare ibridi e ‘misture’, così da dare forma a esseri mostruosi per indicare le forze del bene da perseguire o l’azione del Maligno che allontana l’uomo dalla bellezza originaria che lo rende immagine del Creatore.

Animali fantastici nel Duomo di Fidenza
L’animale fantastico più rappresentato in facciata è il Grifone, una creatura ibrida, frutto dell’unione dell’aquila con il leone. Il suo aspetto maestoso e la sua forza, in cielo come in terra, è simbolo di regalità e richiama il potere di Cristo risorto.

Nell’arco del portale di sinistra (la porta della Misericordia dalla quale entravano e uscivano i defunti), sono inseriti animali-simboli delle sette Opere di misericordia corporale e spirituale.
Sopra la prima raffigurazione del Leone è scolpito un Grifo, 
simbolo di Cristo risorto, che richiama la pietà (seppellire i morti) e rimanda all’altro simmetrico grifo a destra (pregare Dio per i vivi e i morti).


Nell’arco del del portale di destra (la porta del Battesimo) sono inseriti i simboli dei sette Vizi capitali. Nel riquadro dentrale due Grifi con il loro becco adunco colpiscono il demonio. Simboli della forza della Grazia contro il peccato, donata dal Battesimo.

Nell’intradosso del portale di destra sono inserite due figure simmetriche,  (comunemente attribuite all’Antelami per la loro bellezza), che rimandano al Bene che sconfigge il Male. A sinistra, il forte Ercole sconfigge il leone di Nemea. A destra, un Grifone (Cristo risorto) afferra e porta in Cielo un cervo (l’anima del fedele).

Nella torre di destra, sopra la misura del Trabucco (mt. 3,27), la formella rappresenta il Volo di Alessandro Magno. Il rilievo molto corroso è stato tradizionalmente interpretato dai Borghigiani come la Berta che fila. 
I rigonfiamenti sulle cime delle aste vennero infatti tradizionalmente interpretati come gomitoli di lana e nella figura in trono venne ravvisata la madre dell’imperatore Corrado, il cui nome era Berta. 
Il Pincolini racconta che attorno a questo bassorilievo “facevasi, nella vigilia del Santo Protettore Donnino, pazze danze, schiamazzi, smorfie e grottesche forme di baldoria”..
Per i Borghigiani era un modo per irridere il tempo che passa inesorabile. Alla leggenda si è aggiunta una profezia, secondo la quale quando la formella sarà distrutta completamente, si verificheranno a Borgo, lutti e rovine… Attenzione! Conserviamola bene!
In realtà, l’immagine rappresenta l’Ascensione di Alessandro Magno (forse simbolo dell’Ascensione di Cristo al Cielo). Secondo un’antica leggenda, il re macedone escogitò un modo di salire in alto per poter vede in confini del sue enorme impero. Si servì di un cocchio a forma di trono, trainato da due Grifoni, stimolati a volare in cielo con pezzi di carne posti su due lunghe lance.

Fausto Negri


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