Paolo Panni, oltre che "eremita" è anche attento cultore della geografia e della storia della Bassa. Oggi ci manda questo breve scritto, quasi un appunto, che, aggiungendo qualcosa alle nostre conoscenze, stimula la curiosità.
La mappa, bella e chiara, che introduce all'articolo non è antichissima, risale a non prima del XVIII secolo quindi ad epoca farnesiana.
Grazie Paolo.
Il "Casamento delle Madri di S. Gio[vanni] di Borgo S. Donino"
Un “filo” importante e significativo collega Fidenza alle terre del Po.
Un filo che si dipana e si “muove” nel solco della storia unendo Fidenza a Ragazzola, frazione di Roccabianca.
Un borgo di appena poche centinaia di abitanti ma dalla storia molto importante, costellata di misteri, di leggende e di vicende che hanno portato tra l’altro il paese a subire più volte gli effetti delle inondazioni del Po, fino ad essere “spostato” o, meglio, ricostruito in una posizione più sicura.
Chissà quanti fidentini, percorrendo la provinciale 10 Parma – Cremona, nell’immediata periferia del paese, avranno notato un massiccio edificio caratterizzato da una torre centrale e si saranno forse chiesti qualcosa circa la sua origine.
Ebbene quell’edificio in passato era un monastero delle Madri di San Giovanni di Borgo San Donnino, le stesse del complesso monastico che sta lentamente ritornando alla luce nel “cuore” di Fidenza, in quella che è stata ribattezzata come “Piazza Svelata”.
Luca Grandinetti, appassionato e cultore di storia dei nostri territori, autore del volume 1 “Torri, Campane e orologi – Archivio fotografico dello stato dei campanili del Ducato” dedicato alla Bassa Parmense Ovest, ha rinvenuto una antica mappa del territorio di Zibello in cui l’edificio di Ragazzola, da tutti conosciuto come “Chioso” viene indicato, testuali parole come “Casamento delle Madri di San Giovanni di Borgo San Donnino” (l’odierna Fidenza) ed era quindi, in parole povere, un monastero benedettino, legato al monastero di piazza Svelata.
Il “Chioso”, che l’attuale proprietà ha sistemato alcuni anni fa, è dunque una testimonianza storica preziosa anche per la città di Fidenza e per aggiungere quindi un altro tassello, importante, al suo passato.
Pare, tra l’altro, che una serie di tunnel sotterranei collegassero il “Chioso” all’azienda agricola Palazzo (oggi proprietà Levrini) la cui origine è particolarmente antica. Sembra infatti che, a sua volta, sia stata sede di un monastero e, da ritrovamenti effettuati, è da considerare certo che questa fu colpita e devastata da un pesante incendio.
Alcuni cedimenti che, anche di recente, si sono formati nei campi adiacenti, ed il ritrovamento di grossi mattoni durante le operazioni di aratura avvallerebbero l’ipotesi circa l’esistenza di tunnel che avrebbero collegato il “Chioso” e il “Palazzo” anche alla corte Le Giare (prima della costruzione degli argini) e al Crocilone. Al “Chioso” sarebbe anche esistito il famoso e leggendario pozzo delle lame, o pozzo dei tagli ma anche questo aspetto è avvolto dal mistero.
Eremita del Po, Paolo Panni
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