L'obbligo e il diritto di non arrendersi allo sgomento e allo sconforto che ci afferra per il massacro della popolazione di Gaza.
Il crimine è così spropositato, la carneficina così grande, la sofferenza del popolo palestinese così terribile in relazione con la nostra esperienza di vita quotidiana, da farci sentire inadeguati anche a parlarne.
Soprattutto perché a perpetrare il massacro sistematico di civili è uno Stato democratico fiancheggiato da Stati democratici in nome della democrazia e dell'Occidente.
Eppure non abbiamo il diritto di arrenderci.
- Anche se l'Occidente ha tradito tutte le sue promesse.
- Anche se l'industria dell'informazione ha arrecato danni incalcolabili al futuro: la strage quotidiana non impedisce di mostrare disprezzo per i palestinesi vittime sempre senza nome e senza volto.
- Anche se l'Europa non ha mai deciso una sanzione contro Tel Aviv.
- Anche se la stessa recente proposta della Commissione europea di sospendere parzialmente Israele dal fondo di ricerca Horizon Europe - con l'esclusione da sovvenzioni e investimenti per 200 milioni di euro -non ha ottenuto la maggioranza necessaria.
Berlino e Roma come sempre prendono tempo.
Occorre non solo un grido di orrore, ma un appello a decidere tra la giustizia e il potere.
MP
Nessun commento:
Posta un commento