La sezione di Italia Nostra di Fidenza ha consegnato al sindaco ed alla stampa la seguente lettera aperta
LETTERA APERTA AL SINDACO DI FIDENZA
Ill.mo Signor SINDACO
La distruzione della palazzina liberty, avvenuta il 4 agosto u.s., non rappresenta un episodio isolato nella storia recente di Fidenza. Tra i precedenti si possono citare l'altrettanto insensata distruzione di Villa Alberti, dell'antico convento dei Frati Minori, l'abbattimento della novecentesca "Torretta", per ricordare solo alcuni dei casi più eclatanti, senza contare lo stillicidio di micro-interventi che hanno sfigurato e banalizzato il centro storico anche là dove era a noi pervenuto quasi intatto. Inaccettabile che ancora una volta, come già è accaduto in passato, autorevoli esponenti della amministrazione locale si siano precipitosamente pronunciati in difesa di interessi di privati a scapito di quelli pubblici di cui dovrebbero essere i primi tutori.
Questo atteggiamento è a dir poco sconcertante e impone una riflessione ed un confronto più serio, nel tentativo di rispondere al diffuso senso di sfiducia e di frustrazione che qqesto ultimo doloroso episodio ha suscitato nella cittadinanza e anche a livello nazionale tra le persone più attente e sensibili.
Da parte nostra riteniamo che la questione non possa essere facilmente liquidata con qualche generica dichiarazione alla stampa locale.
A Lei Signor Sindaco chiediamo pertanto di respingere le affermazioni del progetti sta del piano regolatore, che con buona dose di cinismo e ipocrisia tenta di scaricare su di altri e sulla stessa comunità fidentina le sue responsabilità di estensore di un piano urbanistico che alla luce dei fatti si è dimostrato lacunoso non solo in ordine alla tutela del centro storico ma anche in rapporto ai piani di crescita e sviluppo, con gli effetti che oggi purtroppo sono sotto gli occhi di tutti.
Ci perdoni Signor Sindaco questo tardivo sussulto di orgoglio civico e non escluda l'eventualità di contestare nelle sedi opportune il prof.Gabrielli perché risponda finalmente deìle sue imperdonabili distrazioni.
Allo stesso modo ma senza alcun ulteriore intento polemico chiediamo a lei di far piena luce sulle, responsabilità dell'ufficio preposto al governo dell'edilizia comunale, che riteniamo oggettivamente responsabile del disastroso esito di questa vicenda. In particolare:
1 a norma di piano regolatore è stata rilasciata una concessione edilizia relativamente ad un edificio di evidente valore storico e architettonico, decretandone sic et simpliciter la scomparsa, la totale cancellazione all'interno del tessuto urbano; l'autorizzazione a demolire è stata concessa in assenza di un progetto di ricostruzione definito, depositato agli atti e soprattutto debitamente autorizzato; si tratta, a nostro avviso, di un atto al momento immotivato e per di più privo d'urgenza, che si è risolto in modo distruttivo, caotico e traumatico e soprattutto in flagrante contraddizione con le stesse indicazioni del prg che non prevedeva certamente lo spianamento dell' area;
2 se la pratica relativa al nuovo edificio era ancora da definire, come si giustifica, in questa fase interlocutoria, la mancata o comunque non fattiva collaborazione tra gli organi comunali e la Soprintendenza competente, la cui iniziativa è stata completamente vanificata da un atteggiamento così poco costruttivo? A questo proposito non possiamo non ricordare che la tutela del nostro patrimonio storico e artistico è non solo garantita dalla stessa Costituzione, ma è costantemente richiamata dalle leggi regionali in materia urbanistica e edilizia e dai regolamenti applicativi in sede locale ed è stata ribadita in questa circostanza dallo stesso Sig. Ministro dei Beni Culturali.
3 chiediamo inoltre: di fronte a una precisa legittima segnalazione della sussistenza di un prevalente interesse pubblico che rischia di essere prevaricato dalle circostanze, il dirigente comunale, quale pubblico ufficiale, può limitarsi ad una semplice trasmissione di atti o è tenuto ad attivarsi fattivamente per impedire l'irreparabile?
4 data la contiguità dell'edificio in questione con altri significativi spazi e luoghi pubblici, nella fattispecie un pregevole edificio scolastico del primo Novecento e il Parco delle Rimembranze con la stele del Bazzoni, entrambi di pertinenza al comune, il Dirigente non ha considerato la sua stessa amministrazione come' parte interessata? Perché non ha verificato in via preliininare le questioni proprietarie e di diritto comune ma anche e soprattutto l'esigenza di mantenere l'armonioso raccordo tra i due comparti pubblici, finora garantito dalla stratificazione storica, dagli stili e non ultima dalla stessa continuità esistente tra il giardino della ex villa Panini e quello delle scuole, una continuità segnalata anche dalle recinzioni perfettamente coordinate sul lato di via Gramsci?
5 il Codice dei Beni Culturali vieta tassativamente la rimozione di stemmi, fregi, lapidi e affreschi dagli edifici pubblici e privati senza citare la sussistenza di particolari vincoli : i decori di villa Panini non erano motivo sufficiente per una verifica? o quantomeno per imporre modalità di intervento meno distruttive? E' accettabile Signor Sindaco che tali fregi che ancora campeggiano sulle macerie siano destinati alle discariche o ad altra destinazione poco compatibile? .
Nel ribadire la nostra volontà di collaborazione, La ringrazio per la cortese attenzione e porgo deferenti saluti.
p.IT ALIA NOSTRA di FIDENZA
(prof. Guglielmo Ponzi)
FIDENZA, 1 settembre 2008
Ill.mo Signor SINDACO
La distruzione della palazzina liberty, avvenuta il 4 agosto u.s., non rappresenta un episodio isolato nella storia recente di Fidenza. Tra i precedenti si possono citare l'altrettanto insensata distruzione di Villa Alberti, dell'antico convento dei Frati Minori, l'abbattimento della novecentesca "Torretta", per ricordare solo alcuni dei casi più eclatanti, senza contare lo stillicidio di micro-interventi che hanno sfigurato e banalizzato il centro storico anche là dove era a noi pervenuto quasi intatto. Inaccettabile che ancora una volta, come già è accaduto in passato, autorevoli esponenti della amministrazione locale si siano precipitosamente pronunciati in difesa di interessi di privati a scapito di quelli pubblici di cui dovrebbero essere i primi tutori.
Questo atteggiamento è a dir poco sconcertante e impone una riflessione ed un confronto più serio, nel tentativo di rispondere al diffuso senso di sfiducia e di frustrazione che qqesto ultimo doloroso episodio ha suscitato nella cittadinanza e anche a livello nazionale tra le persone più attente e sensibili.
Da parte nostra riteniamo che la questione non possa essere facilmente liquidata con qualche generica dichiarazione alla stampa locale.
A Lei Signor Sindaco chiediamo pertanto di respingere le affermazioni del progetti sta del piano regolatore, che con buona dose di cinismo e ipocrisia tenta di scaricare su di altri e sulla stessa comunità fidentina le sue responsabilità di estensore di un piano urbanistico che alla luce dei fatti si è dimostrato lacunoso non solo in ordine alla tutela del centro storico ma anche in rapporto ai piani di crescita e sviluppo, con gli effetti che oggi purtroppo sono sotto gli occhi di tutti.
Ci perdoni Signor Sindaco questo tardivo sussulto di orgoglio civico e non escluda l'eventualità di contestare nelle sedi opportune il prof.Gabrielli perché risponda finalmente deìle sue imperdonabili distrazioni.
Allo stesso modo ma senza alcun ulteriore intento polemico chiediamo a lei di far piena luce sulle, responsabilità dell'ufficio preposto al governo dell'edilizia comunale, che riteniamo oggettivamente responsabile del disastroso esito di questa vicenda. In particolare:
1 a norma di piano regolatore è stata rilasciata una concessione edilizia relativamente ad un edificio di evidente valore storico e architettonico, decretandone sic et simpliciter la scomparsa, la totale cancellazione all'interno del tessuto urbano; l'autorizzazione a demolire è stata concessa in assenza di un progetto di ricostruzione definito, depositato agli atti e soprattutto debitamente autorizzato; si tratta, a nostro avviso, di un atto al momento immotivato e per di più privo d'urgenza, che si è risolto in modo distruttivo, caotico e traumatico e soprattutto in flagrante contraddizione con le stesse indicazioni del prg che non prevedeva certamente lo spianamento dell' area;
2 se la pratica relativa al nuovo edificio era ancora da definire, come si giustifica, in questa fase interlocutoria, la mancata o comunque non fattiva collaborazione tra gli organi comunali e la Soprintendenza competente, la cui iniziativa è stata completamente vanificata da un atteggiamento così poco costruttivo? A questo proposito non possiamo non ricordare che la tutela del nostro patrimonio storico e artistico è non solo garantita dalla stessa Costituzione, ma è costantemente richiamata dalle leggi regionali in materia urbanistica e edilizia e dai regolamenti applicativi in sede locale ed è stata ribadita in questa circostanza dallo stesso Sig. Ministro dei Beni Culturali.
3 chiediamo inoltre: di fronte a una precisa legittima segnalazione della sussistenza di un prevalente interesse pubblico che rischia di essere prevaricato dalle circostanze, il dirigente comunale, quale pubblico ufficiale, può limitarsi ad una semplice trasmissione di atti o è tenuto ad attivarsi fattivamente per impedire l'irreparabile?
4 data la contiguità dell'edificio in questione con altri significativi spazi e luoghi pubblici, nella fattispecie un pregevole edificio scolastico del primo Novecento e il Parco delle Rimembranze con la stele del Bazzoni, entrambi di pertinenza al comune, il Dirigente non ha considerato la sua stessa amministrazione come' parte interessata? Perché non ha verificato in via preliininare le questioni proprietarie e di diritto comune ma anche e soprattutto l'esigenza di mantenere l'armonioso raccordo tra i due comparti pubblici, finora garantito dalla stratificazione storica, dagli stili e non ultima dalla stessa continuità esistente tra il giardino della ex villa Panini e quello delle scuole, una continuità segnalata anche dalle recinzioni perfettamente coordinate sul lato di via Gramsci?
5 il Codice dei Beni Culturali vieta tassativamente la rimozione di stemmi, fregi, lapidi e affreschi dagli edifici pubblici e privati senza citare la sussistenza di particolari vincoli : i decori di villa Panini non erano motivo sufficiente per una verifica? o quantomeno per imporre modalità di intervento meno distruttive? E' accettabile Signor Sindaco che tali fregi che ancora campeggiano sulle macerie siano destinati alle discariche o ad altra destinazione poco compatibile? .
Nel ribadire la nostra volontà di collaborazione, La ringrazio per la cortese attenzione e porgo deferenti saluti.
p.IT ALIA NOSTRA di FIDENZA
(prof. Guglielmo Ponzi)
FIDENZA, 1 settembre 2008
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