Egregio Sig. Tonino Ditaranto,
Ho letto con attenzione la sua nota. Vedo con piacere che condivide con me e con il nostro Sindaco il giudizio che il patrimonio artistico va difeso e che Palazzo Panini rientrava nella categoria dei beni da tutelare. Resta che la sua moderazione e chiarezza non hanno trovato posto nel volantino di Rifondazione Comunista che si rifà invece nel tono e nel contenuto alla lettera pubblicata sul quotidiano Informazione il giorno 8 agosto e firmata dal tecnico comunale Frazzi e dal dirigente comunale Gilioli. Rileggiamo il volantino, la premessa di carattere generale è una proposizione di luoghi comuni che non si legano col resto.
Mi spieghi questa frase che è un capolavoro per dire "noi pensiamo per te quindi lascia fare a noi" ed ha una logica così stringente che, se salti una riga, non te n'accorgi.
"Solo l'attiva e disinteressata partecipazione della società civile, in tutte le sue possibili articolazioni, secondo tempi e modi efficacemente prestabiliti, può davvero farsi carico di immaginare e progettare una città, che, nel rispetto delle regole e dei legittimi interessi di tutti i soggetti che vivono e operano in essa, sappia essere all'altezza delle nostre speranze di vivere in un luogo accogliente, sicuro, bello e rispettoso di tutto ciò che siamo stati, nel bene e nel male. Tutto ciò è perseguibile solo attraverso una lunga battaglia politica e culturale, che deve però rifuggire dalla demagogia, dalle polemiche strumentali, dalla pretesa che ogni singolo cittadino sia portatore di una verità assoluta, imparando a muoversi con buon senso, senza ingenuità colpevoli e pregiudizi paralizzanti; imparando a valutare caso per caso, attraverso un'informazione non deviata da interessi di parte, dando fiducia a quegli organi istituzionali che, soli, garantiscono una crescita della democrazia e una vera possibilità di confronto."
Come si lega a quest'altra affermazione?
"Da ciò ha preso avvio una vergognosa campagna di "disinformazione", che ha visto tra gli interpreti principali il suddetto rappresentante locale di Italia Nostra, il quale non ha lesinato insulti, accuse e malevoli sottintesi, prontamente enfatizzati dai forzisti cittadini; accuse rivolte congiuntamente al dirigente del settore edilizia e urbanistica del Comune, in specifico, e alla Amministrazione Comunale, in generale. Chi avesse voglia di approfondire può andarsi a leggere le pagine locali del quotidiano "Informazione di Parma " dei giorni scorsi, ma è certo istruttiva anche la lettura della "Gazzetta" e di "Polis"."
Quanto di più diverso dal tono da Lei usato!
Sulla presunta accusa di stalinismo Lei si è sentito offeso forse più da titolo della redazione che dal testo del mio intervento ripreso dal sito http://fidenza.ponziettore.it/Index.html , dove potrà trovare riferimenti agli attentati portati al nostro patrimonio storico ed urbano dal 1946. Il richiamo alla prassi giudiziaria stalinista è rivolto alla censura d'ogni opinione contraria che è bollata come "vergognosa campagna di “disinformazione”.
La ringrazio dell'attenzione e la saluto.
Ambrogio Ponzi
Ho letto con attenzione la sua nota. Vedo con piacere che condivide con me e con il nostro Sindaco il giudizio che il patrimonio artistico va difeso e che Palazzo Panini rientrava nella categoria dei beni da tutelare. Resta che la sua moderazione e chiarezza non hanno trovato posto nel volantino di Rifondazione Comunista che si rifà invece nel tono e nel contenuto alla lettera pubblicata sul quotidiano Informazione il giorno 8 agosto e firmata dal tecnico comunale Frazzi e dal dirigente comunale Gilioli. Rileggiamo il volantino, la premessa di carattere generale è una proposizione di luoghi comuni che non si legano col resto.
Mi spieghi questa frase che è un capolavoro per dire "noi pensiamo per te quindi lascia fare a noi" ed ha una logica così stringente che, se salti una riga, non te n'accorgi.
"Solo l'attiva e disinteressata partecipazione della società civile, in tutte le sue possibili articolazioni, secondo tempi e modi efficacemente prestabiliti, può davvero farsi carico di immaginare e progettare una città, che, nel rispetto delle regole e dei legittimi interessi di tutti i soggetti che vivono e operano in essa, sappia essere all'altezza delle nostre speranze di vivere in un luogo accogliente, sicuro, bello e rispettoso di tutto ciò che siamo stati, nel bene e nel male. Tutto ciò è perseguibile solo attraverso una lunga battaglia politica e culturale, che deve però rifuggire dalla demagogia, dalle polemiche strumentali, dalla pretesa che ogni singolo cittadino sia portatore di una verità assoluta, imparando a muoversi con buon senso, senza ingenuità colpevoli e pregiudizi paralizzanti; imparando a valutare caso per caso, attraverso un'informazione non deviata da interessi di parte, dando fiducia a quegli organi istituzionali che, soli, garantiscono una crescita della democrazia e una vera possibilità di confronto."
Come si lega a quest'altra affermazione?
"Da ciò ha preso avvio una vergognosa campagna di "disinformazione", che ha visto tra gli interpreti principali il suddetto rappresentante locale di Italia Nostra, il quale non ha lesinato insulti, accuse e malevoli sottintesi, prontamente enfatizzati dai forzisti cittadini; accuse rivolte congiuntamente al dirigente del settore edilizia e urbanistica del Comune, in specifico, e alla Amministrazione Comunale, in generale. Chi avesse voglia di approfondire può andarsi a leggere le pagine locali del quotidiano "Informazione di Parma " dei giorni scorsi, ma è certo istruttiva anche la lettura della "Gazzetta" e di "Polis"."
Quanto di più diverso dal tono da Lei usato!
Sulla presunta accusa di stalinismo Lei si è sentito offeso forse più da titolo della redazione che dal testo del mio intervento ripreso dal sito http://fidenza.ponziettore.it/Index.html , dove potrà trovare riferimenti agli attentati portati al nostro patrimonio storico ed urbano dal 1946. Il richiamo alla prassi giudiziaria stalinista è rivolto alla censura d'ogni opinione contraria che è bollata come "vergognosa campagna di “disinformazione”.
La ringrazio dell'attenzione e la saluto.
Ambrogio Ponzi
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