E' di oggi la notizia che il Comune, supportato dall'Acer, ripristinerà l'agibilità dei sei alloggi "per anziani" a suo tempo ricavati dal palazzo delle ex carceri mandamentali che fa parte di quel complesso di edifici, in parte demoliti nel 2011, che insiste nell'area tra Via Bacchini e le piazze Verdi, Pontida e Matteotti.
Lo stretto e lungo edificio delle ex carceri è da tempo abbandonato ed è diventato rifugio di piccioni come già la vicina Casa Littoria che il Comune tenta da tempo di alienare.
Così il sito web del Comune descrive l'operazione:
"Il recupero dell’edificio prevede l’adeguamento dei 6 alloggi esistenti, da tempo inutilizzati per la necessità di un adeguamento radicale delle loro condizioni di igiene e sicurezza.
L’intervento si configura come restauro e risanamento conservativo della porzione rimante del vecchio convento di San Giovanni, con inserimento di qualità prestazionali aggiuntive in grado di renderlo particolarmente adatto a una popolazione anziana.
Sull’intervento è stata acquisita l’autorizzazione della Soprintendenza e il progetto è parte del programma regionale “3.000 case per l’affitto”, che ha visto l’attribuzione al Comune di Fidenza di un finanziamento agevolato di 391.000 euro per l’abbattimento degli interessi su mutuo agevolato.
Il progetto architettonico è dell’architetto Angelo Pattini, mentre lo sviluppo esecutivo è stato eseguito da Acer-Parma, sotto la responsabilità di procedimento del Comune di Fidenza.
L’investimento complessivo è di 652.562. Il Comune di Fidenza e Acer-Parma contano di attivare il cantiere entro l’estate del 2012.
In termini più generali l’intervento sull’ex convento San Giovanni segnerà fisicamente l’avvio della fase di ricomposizione dell’isolato dell’ex Forno Comunale, interessato da più programmi e progetti di intervento."
Il valore storico dell'edificio, oggi il più vetusto dell'isolato, è limitato e la sua costruzione non va in la di qualche secolo. Niente da spartire con l'antico convento dei SS. Giovanni (l'apostolo e il precursore per intenderci) se non l'area. Conserva tuttavia un elegante porticato che prospetta sullo spiazzo anticamente parte del chiostro del convento. Una storia complicata le cui vestigia abbiamo via via eliminato. Permane l'interesse per il sottosuolo in cui l'antico ha lasciato probabili tracce.
Tornato all'oggi possiamo dire che si rinnova quella nostra lontana consuetudine di utilizzare questi residui del passato come alloggi, massima applicazione di questa consuetudine negli anni dell'immediato dopoguerra, per ovvie ragioni.
La provvisorietà di tali utilizzi è stata successivamente convertita in progettualità abitativa e "razionalmente" perseguita come nel caso di locali dell'ex Collegio delle madri Orsoline di Via Berenini.
Pensiamo sia una sorta di accanimento quello di ricavare alloggi nei pochi palazzi storici della città, questo se in passato poteva avere una base ideologica (rossa) oggi è meno comprensibile. Una giustificazione potrebbe essere ricercata nel tentativo di trattenere nel Centro Storico un po' di abitanti, lo poniamo solo come possibile ipotesi.
Il porticato com'è oggi senza ricorso al photoshop. |
Ancora nel 1955 il Collegio dei Gesuiti ospitava famiglie indigenti i alloggi precari. |
Alloggi per anziani è una bella iniziativa, ma l'età che avanza moltiplica i problemi, soprattutto quelli relativi alla deambulazione. La presenza di scale e la mancanza di ascensore possono rappresentare un fattore negativo importante.
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