Via Frate Gherardo, a sinistra le case dei terragli a sera, a destra si intravede l'ex convento San Bernardo
Come dice lo stesso nome Gerardo (o Gherardo) da Borgo San Donnino era originario di Borgo San Donnino (l'attuale Fidenza), non è nota la sua data di nascita.
Le principali notizie su di lui, tutte antecedenti al 1254, ci sono pervenute attraverso gli scritti di Salimbene de Adam che ebbe modo di conoscerlo personalmente e ne apprezzò le qualità umane e intellettuali.
Il cronista parmense ci descrive infatti Gerardo come "giovane morigerato, onesto e mite", tanto da mettere in dubbio la sua borghigianità.
Nella sua introduzione Gerardo sosteneva che gli scritti di Gioacchino costituissero il "vangelo eterno" che, completandolo, sostituiva il Vangelo di Cristo. L’opera fu condannata ad Anagni (1255) e Gerardo fu sospeso dal ministero sacerdotale. Insistendo nella sua dottrina, fu processato (1258) a Parigi e subì le conseguenze della condanna senza mai abdicare alle proprie convinzioni. Rimase in carcere per diciotto anni e morì in Sicilia nel 1276, senza conforti religiosi, privato della sepoltura ecclesiastica e inumato in terra non consacrata: "sepultus in angulo orti".
Le intuizioni di Gioacchino da Fiore con difficoltà furono considerate nell'ambito dell'ortodossia, mentre Gerardo rimase relegato nel campo dei scismatici.
Il contenuto dell'Introductorium non ci è pervenuto in quanto fu ordinata la distruzione dello scritto di Gerardo, è stato tuttavia ricostruito nelle sue linee essenziali utilizzando i verbali della commissione che ebbe dal Papa l'incarico di esaminarlo e gli estratti dei maestri parigini suoi accusatori.
C'è chi ritiene che Gerardo esasperasse i concetti espressi da Gioacchino da Fiore.
C'è chi ritiene che Gerardo esasperasse i concetti espressi da Gioacchino da Fiore.
Gerardo definì le opere di Giochino alla stessa stregua dei Vangeli, dichiarando che il Nuovo Testamento di Cristo era terminato nel 1200 e che si stava aprendo una terza era, quella dello Spirito Santo illuminata dalle personalità di Gioacchino da Fiore, di Domenico Guzmán e di Francesco d'Assisi
La strada oggi intitolata a suo nome porta dalla chiesa di San Pietro apostolo direttamente al Duomo, ma questo solo dall'ultimo dopoguerra, in precedenza la via a lui dedicata era posizionata dove attualmente abbiamo Vicolo Bormioli. Una sistemazione quella precedente più discreta per un frate che ha unito al suo nome quello del nostro vecchio borgo.
A.P.
P.S. dell'8.06.2024: Un approfondimento di queste tematiche lo troviamo a questa pagina "Gerardo da Borgo san DonninoGerardo da Borgo san Donnino"
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