Via Frate Gherardo, a sinistra le case dei terragli a sera,
a destra si intravede l'ex convento San Bernardo
a destra si intravede l'ex convento San Bernardo
Come dice lo stesso nome Gerardo (o Gherardo) da Borgo San Donnino era originario di Borgo San Donnino (l'attuale Fidenza), non è nota la sua data di nascita. Le principali notizie su di lui, tutte antecedenti al 1254, ci sono pervenute attraverso gli scritti di Salimbene de Adam che ebbe modo di conoscerlo personalmente. Ne apprezzò le qualità umane e intellettuali. Il cronista parmense ci descrive infatti Gerardo come "giovane morigerato, onesto e mite", tanto da mettere in dubbio la sua borghigianità.
Le intuizioni di Gioacchino da Fiore con difficoltà furono più tardi considerate nell'ambito dell'ortodossia, mentre Gerardo rimase relegato nel campo dei scismatici.
Il contenuto di Introductorium in evangelium aeternum, il libro non ci è pervenuto in quanto ne fu ordinata la distruzione, è stato ricostruito nelle sue linee essenziali utilizzando verbali della commissione che ebbe dal Papa l'incarico di esaminarlo ed estratti dei maestri parigini.
Gerardo esasperava i concetti espressi da Gioacchino da Fiore in netta discordanza con lo stesso abate florense. Definì le opere di Giochino alla stessa stregua dei Vangeli, dichiarando che il Nuovo Testamento terminava nel 1200 predicava una terza era, quella dello Spirito Santo illuminata dalle personalità di Gioacchino, di Domenico e di Francesco
Non è azzardato affermare che traccia di queste vicende sia conservata negli affreschi, visibili ora solo parzialmente, che decorano il catino interno dell'abside del Duomo di Fidenza. Questa ipotesi non è esclusa dallo studioso Hisashi Yakou nel suo saggio da noi pubblicato alla pagina:
www.ponziettore.it/SanFrancesco
Il contenuto di Introductorium in evangelium aeternum, il libro non ci è pervenuto in quanto ne fu ordinata la distruzione, è stato ricostruito nelle sue linee essenziali utilizzando verbali della commissione che ebbe dal Papa l'incarico di esaminarlo ed estratti dei maestri parigini.
Gerardo esasperava i concetti espressi da Gioacchino da Fiore in netta discordanza con lo stesso abate florense. Definì le opere di Giochino alla stessa stregua dei Vangeli, dichiarando che il Nuovo Testamento terminava nel 1200 predicava una terza era, quella dello Spirito Santo illuminata dalle personalità di Gioacchino, di Domenico e di Francesco
Non è azzardato affermare che traccia di queste vicende sia conservata negli affreschi, visibili ora solo parzialmente, che decorano il catino interno dell'abside del Duomo di Fidenza. Questa ipotesi non è esclusa dallo studioso Hisashi Yakou nel suo saggio da noi pubblicato alla pagina:
www.ponziettore.it/SanFrancesco
Anche in questa via non mancano i segni del proverbiale cattivo gusto dei fidentini |
La strada oggi intitolata a suo nome porta dalla chiesa di San Pietro apostolo direttamente al Duomo, ma questo solo dall'ultimo dopoguerra, in precedenza la via a lui dedicata era posizionata dove attualmente abbiamo Vicolo Bormioli. Una sistemazione quella precedente più discreta per un frate che ha unito al suo nome quello del nostro vecchio borgo.
Troviamo ancora i giochi di tetti e coperture tradizionali anche se contaminati riveduti e corretti. |
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