Si va verso l'accordo unitario che porterà i partiti a governare la Nuova Provincia, le liste civiche chiamate a garantire l'opposizione
Sembra si vada verso un'ampia intesa per il nuovo assetto della Provincia di Parma in vista delle elezioni del Presidente e del Consiglio in programma il 09 ottobre (leggi).
Nella giornata di ieri il sindaco di Fontanellato Domenico Altieri ha spedito un'email a tutti i sindaci contente il testo dell'appello “Patto per la Provincia che serve” redatto da alcuni sindaci su cui si chiede l'adesione dei colleghi.
In queste ore stanno arrivando le adesioni. Tra gli altri, hanno già sottoscritto l'appello i sindaci dei tre Comuni più importanti della provincia (Fidenza, Salsomaggiore, Parma), oltre che Colorno, Bardi e altri.
Lunedì si terrà l'incontro decisivo tra i sindaci presso la sede municipale di Parma.
ParmaDaily pubblica in anteprima il testo dell'appello che riprendiamo integralmente sotto
PATTO PER LA PROVINCIA CHE SERVE
Siamo XX Sindaci, quotidianamente al lavoro per costruire nuove opportunità di sviluppo per i nostri territori e per garantire il mantenimento di una rete fondamentale di servizi. Servizi precarizzati dalla drastica riduzione delle risorse disponibili e da un regime tributario e istituzionale che toglie tanto e poco restituisce ai Comuni e ai cittadini, perché ancora manca la realizzazione di un Federalismo compiuto, unica via da seguire per restituire alle comunità il loro ruolo propulsivo per lo sviluppo, economico e sociale.
Proprio la nostra esperienza di amministratori ci insegna, ogni giorno, l'urgenza di uscire da vecchie logiche politiche e di lettura del territorio.
Nel nome di una forte collaborazione finalizzata alla crescita della competitività, della semplificazione.
Nel nome di quel buon governo che i cittadini - col loro voto libero - ci hanno chiesto di portare avanti. Senza tentennamenti.
Stiamo vivendo insieme alle nostre imprese, ai nostri concittadini, alla formidabile rete del terzo settore e del volontariato, una gravissima situazione economica, che non possiamo gestire come una normale stagnazione temporanea e che dobbiamo leggere come una vera e propria rivoluzione nei modi di produrre, di vivere e di dare piena applicazione ai principali diritti di cittadinanza. In primis – non dimentichiamolo mai – quelli legati al mantenimento di un welfare efficiente e plurale. E alle rivoluzioni, insegna la storia, non ci si va né soli, né senza idee.
Lo diciamo con chiarezza: il ruolo della Provincia è fondamentale per uscire più forti e coesi dalla crisi.
In questo momento di profonda revisione degli assetti istituzionali del Paese, la mutazione delle Province ci chiama a portare un contributo diretto, responsabile ed efficace per trasformare in opportunità una situazione complessa e dal forte impatto per la qualità della vita dei cittadini.
Lo crediamo perché vediamo l'occasione di rendere questo Ente un luogo possibile di partecipazione, raccordo e definizione di chiare scelte di tutela e rilancio del territorio – in tutte le sue accezioni –. Un laboratorio di nuovo impegno civico e amministrativo con nuovi obiettivi e una rinnovata capacità di intervento.
Con questo spirito presentiamo e mettiamo in condivisione, da subito, non una generica dichiarazione d'intenti ma un vero e proprio Patto, chiamando Parma e il parmense ad una fase costituente non per la Provincia ideale ma per la Provincia che serve. A tutti.
Inizia un percorso lungo, per realizzare il quale dovremo dimostrare di saper superare posizionamenti di preminente interesse partitico e di parte, abbracciando una prospettiva di convinta unità e di mutua collaborazione.
Non si tratta della riproposizione delle larghe intese o di uno strano inciucio.
Lo dimostriamo indicando come strategico un nuovo Consiglio provinciale composto dai Sindaci. Presenza a titolo completamente gratuito quanto necessaria per dare rappresentanza e rispettare le peculiarità dei singoli
territori, per tradurre rapidamente le loro aspettative e necessità in servizi, funzioni e risultati veri, misurabili dai cittadini, dalle famiglie e dalle imprese parmensi.
E noi sindaci, a fondamento di questo Patto, esprimiamo il bisogno di attivare un capillare lavoro d'equipe: con i colleghi che si uniranno a questo impegno; con le imprese, le forze politiche e le forme sociali organizzate e attive in tutti i comuni. Soprattutto, sentiamo l'urgenza di dare forma ad una intesa forte con i rappresentanti che i cittadini hanno eletto nei Consigli comunali di Parma e provincia, il cui contributo a tutti i livelli sulle scelte strategiche di sviluppo sarà un motore potente.
Il solito inciucio per il potere da parte dei soliti noti. Nei comuni si scannano, in provincia tutti insieme appassionatamente!
RispondiEliminaOvviamente si capisce bene cosa vogliono dire mentre scrivono il contrario.Massari si vergogni come al solito spara balle a raffica , i fidentini dovrebbero ormai averlo conosciuto, dai tempi del suo assessorato spara balle e fumo per coprire le malefatte politiche vedi torri e di vittorio.ora annuncia briosa mente a tutti addirittura in consiglio comunale che la provincia nn esiste e poi si scopre che è promotore di un accordo segreto scoperto dall' azione dei civici pur osteggiata dai troll governativi dei sindai falsi civici ma veri pd come il sindaco di Langhirano o di Neviano. .fidentini meditato. .questo nn racconta la verità nemmeno al dottore...intanto ci ha indebitato per 10 milioni di euro fino al 2040 e però sottolinea i mutui fatti da cantini per 110.000 euro! Secondo me ci sta prendendo per il c... per quello che se la ride sempre...
RispondiElimina