mercoledì 3 settembre 2014

TASI 2014, cosa ci aspetterà?

Pubblichiamo un lavoro di Stefano Tanzi che spiega tecnicamente la cosiddetta Tassa per i Servizi Indivisibili (TASI) "al di là di ogni ragionamento politico di comodo". Ricordiamo che la TASI sarà all'ordine del giorno nel prossimo consiglio comunale dovendo essere approvata con delibera entro il 18 corrente.
Stefano correda il suo scritto con un'utile tabella e questa sera tutti a far conti per capire quella che Stefano chiama "la cruda verità" della "triplice alleanza di tasse".


Ancora pochi giorni e i fidentini sapranno cosa dovranno pagare di TASI, la cosiddetta Tassa per i Servizi Indivisibili. 
I servizi indivisibili sono le attività svolte dai Comuni che non vengono offerte come ”Servizi a domanda individuale”, come è dato per esempio nel caso degli asili nido o del trasporto scolastico. Si tratta, quindi, di una serie di servizi molto ampia, come ad esempio la pubblica illuminazione, la manutenzione delle strade, del verde, del patrimonio e tanti altri ancora. 
A quel punto sarà più facile capire se, rispetto al 2013, si è speso di più o in meno di tasse nel nostro comune a prescindere da tutti i ragionamenti del caso, anche politici, che verranno fatti per giustificare eventuali aumenti. Una delle poche cose che gli italiani capiscono al volo è quando toccano loro il portafoglio, quindi facciamo un pò di ordine; nel 2013 si pagavano solo la TARES e l’IMU (eccetto i possessori di prima casa che pagavano solo la TARES) mentre da quest’anno si pagheranno IMU, TARI e TASI (la famosa triplice alleanza di tasse chiamata IUC, Imposta Unica Comunale), ma diversamente da prima anche i possessori di prima casa pagheranno la TASI secondo la stessa modalità di calcolo utilizzata per calcolare l’IMU. Praticamente la TASI la si può considerare una IMU mascherata in quanto è dovuta anche dai possessori di prima casa e si basa solo sul valore imponibile dell’immobile in questione. 
Di seguito proviamo a “dare i numeri” relativamente la “prima casa” con la sola incognita, in questo caso positiva, delle eventuali detrazioni (ad esempio composizione del nucleo familiare, numero di figli e persone a carico, età dei proprietari etc. ect…) che ogni singolo comune può stabilire anche se questo vorrà dire un probabile e sensibile aumento più in generale per tutti.
Infatti i comuni con propria delibera stabiliscono l’aliquota della TASI che può variare, sulle prime case, dall’1 per mille fino al 2,5 per mille (eventualmente si può arrivare fino al 3,3 per mille se si considera il possibile addizionale dello 0,8 per mille previsto dalla LEGGE 2 maggio 2014, n. 68 per introdurre delle detrazioni). 
Mentre per tutti gli altri immobili, invece, è da tenere in considerazione la somma delle aliquote TASI e IMU, che insieme potranno raggiungere al massimo il valore del 10,6 per mille (eventualmente si può deliberare fino all’11,4 per mille se se si considera il possibile addizionale dello 0,8 per mille previsto dalla LEGGE 2 maggio 2014, n. 68 per introdurre delle detrazioni) – Sarà ad ogni modo un altro pesante salasso per imprese e attività commerciali in genere
Al di là di ogni ragionamento politico di comodo, la cruda verità (e bisognerebbe avere l’onesta intellettuale e politica di ammetterlo come hanno fatto tanti Sindaci a prescindere dal loro colore politico) è che l’attuale Governo ha portato a compimento il processo iniziato da Monti nel 2011, proseguito da Letta nel 2013 e concluso da Renzi nel 2014. 
Siamo arrivati alla frutta, la situazione economica nazionale è drammatica e con i devastanti tagli degli ultimi anni ai danni degli Enti Locali, solo a Fidenza si è trattato di circa 2.000.000 di euro di minori trasferimenti nel biennio 2012/2013, i sindaci sono diventati dei semplici gabellieri che dovranno ancor più rispondere delle proprie azioni verso i cittadini. Proprio per questo, ovviamente, le scelte politiche locali hanno la loro importanza, le quali, incidono poi direttamente sulle conseguenti decisioni da prendere in ambito tariffario e di tassazione. 
Come in tutte le famiglie che devono far quadrare i conti, meno si spende in superfluo, meno si regala, meno si sperpera, meno si fanno le cose in grande e meno sarà necessario agire sull'inasprimento delle aliquote e sull'aumento delle tasse per mantenere un adeguato livello di welfare e di servizi in genere rivolti alla persona. Tradotto, caro cittadino se oggi vuoi una città perfettamente in ordine, se vuoi lo sport tutto gratis (?), se vuoi spendere meno per mandare i tuoi figli a scuola, sappi che tu o qualcun altro al tuo posto d’ora in avanti dovrà pagare di più, ma molto di più. Si perché già paghiamo molte altre tasse, come ad esempio l’IRPEF regionale e comunale, a cui ora si aggiungerà anche la TASI.
Ciò che sarà importante sapere è dove andranno a finire questi soldi e se sarà veramente così o se, invece, andremo tutti a pagare solo più tasse per accontentare i desiderata di pochi o le manie di grandezza di qualcuno senza che ci sia posti il problema di “ridurre le spese” prima di, eventualmente, aumentare le tasse.
Ai posteri l’ardua sentenza…
Stefano Tanzi

TASI su prima casa





Nota: 
*Aliquota oltre il 2,5 x 1000 solo per finanziare l’introduzione di eventuali detrazioni (max 0,8 fino al 3,3 x 1000)


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