Tra il 1944 ed il 1945 il Nord Italia fu sottoposto a numerosi attacchi aerei da parte delle forze aeree alleate, ed in particolare dall'USAAF. La città di Fidenza pagò il suo prezzo, subendo attacchi aerei e bombardamenti, nel corso dei quali perirono 162 persone, la maggior parte delle quali (113) fu vittima del bombardamento del 13 maggio del 1944.
Quel giorno le prime bombe iniziarono a cadere alle ore 14.51, furono sganciate in tutto 570 bombe da 500 libbre.
Ogni anno Fidenza si raccoglie attorno all'altare della chiesa parrocchiale di San Michele nella cappella dedicata a quegli eventi che segnarono la nostra città e venerdì prossimo, 13 maggio, alle 18.00 sua Ecc. Mons. Carlo Mazza presiederà in quella chiesa la messa.
Propongo ora alla vostra lettura questa composizione inedita di Don Lino Cassi, già per tanti anni parroco della comunità parrocchiale di San Michele Arcangelo.
A quei tempi Lino Cassi era seminarista, all'inizio di mese di maggio del 1944, pochi giorni prima quindi del devastante bombardamento, il padre l'aveva portato a Brunelli di Borgotaro. Questo evitò a Lino Cassi di subire l'affronto delle bombe quel 13 maggio dove trovò invece la morte il padre.
Propongo ora alla vostra lettura questa composizione inedita di Don Lino Cassi, già per tanti anni parroco della comunità parrocchiale di San Michele Arcangelo.
A quei tempi Lino Cassi era seminarista, all'inizio di mese di maggio del 1944, pochi giorni prima quindi del devastante bombardamento, il padre l'aveva portato a Brunelli di Borgotaro. Questo evitò a Lino Cassi di subire l'affronto delle bombe quel 13 maggio dove trovò invece la morte il padre.
A questo tragico avvenimento Lino Cassi dedicò una composizione che già abbiamo avuto modo di conoscere.
La composizione che ora pubblico non è stata definitivamente licenziata da Don Lino che si era proposto di rivederla.
Caduti civili di tutte le guerre
Non c'è posto per i loro nomi
nei martirologi ufficiali:
Sono l'umanità senza nome,
l'umanità inerme che subisce,
Nessuno innocente
neppure il bambino che giocando ferisce.
E nessuno soltanto colpevole:
anche il più crudele
porta in s'è una ferita aperta,
una violenza subita.
Diverso, certo, il peso
di responsabilità e colpa
tra le vittime e chi
questa barbarie ha inteso.
Ma molti sono i padri della guerra
e complesso l'intreccio dei soggetti:
i mille ruscelli, che cantano nei prati,
sono torbido torrente,
che travolge la vita !
Signore,
vittima perché innocente!
colpa fu l'insopportabile sfida
del tuo sguardo puro,
e la forza del tuo agire inerme
e l'empia irragionevole pretesa di figlio
In te
le vittime disperse della storia
trovano il loro luogo e il loro senso.
E l'impurità che ogni cuore infetta,
alla limpida fiamma del tuo soffio
si dissolve
nessuna bandiera ne avvolse la morte;
caduti senza speciale causa
o riservata missione;
nessun comune credo li sostenne
né occulta trama
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