domenica 4 settembre 2016

Madre Teresa di Calcutta in una lettera di Padre Mario Pacifici



TORRE BOLDONE
4 Settembre 2016



Papa Francesco proclama santa Madre Teresa di Calcutta, per il suo amore per tutti, con una speciale preferenza per i più poveri tra i poveri, che sul volto portano l'immagine di Dio, da riscoprire sempre con dolcezza e passione.
"L'amore autentico è una pianta che cresce, non uno sterpo che inaridisce.È una forza che si dilata, non un'energia che si restringe.È un'opera che si scolpisce, non un macigno che si frantuma"
Sono parole di don Tonino Vescovo che ci offrono una visione dinamica dell'amore che fa vivere la vita come dono che cresce fino a diventare un capolavoro umano, anche con i suoi errori, limiti e ombre che fanno risplendere ancora di più l'opera d'arte.
Infatti nel crescere della vita non c'è spazio e tempo per scoraggiamenti totali e fermate, se non temporanee per riprendere fiato, perché dentro di noi abbiamo la forza dello Spirito che ci urge a continuare per raggiungere la sua pienezza.

L'amore è una cascata d'acqua che diventa oceano, scorrendo per fiumi, laghi e mari, ma passando anche nelle pozzanghere, negli stagni e attraverso rigagnoli.
L'amore è anche sorgente d'acqua zampillante, che corre verso l'oceano, passando per monti, valli, pianure ed anche per vie nascoste nel sotto suolo.
L'amore è sempre acqua che cammina a ritmi alternati, a volte lenti e a volte veloci, aumentando sempre di più, fino a diventare oceano che non vede confini all'orizzonte.
Questo è anche la nostra vita con i suoi alti e bassi, sempre sospinti dall'amore che non si arresta mai, fino a raggiungere la sua pienezza, che non sappiamo dove e quando, ma che di certo raggiungiamo con la forza dello Spirito dell'Amore.

Papa Francesco a Cracovia per la GMG 2016, ha fortemente invitato tutti alla fiducia, contro il virus della tristezza, "che infetta e blocca tutto, che chiude ogni porta,
che impedisce di riavviare la vita, di ricominciare" .
"L'uccello appoggiato sull'albero non teme mai che il ramo possa spezzarsi,perché la sua fiducia non è nel ramo, ma nelle sue ali.Credi in te stesso!"
Nelle prime battute della Genesi si afferma che "Dio creò l'uomo a sua immagine", e vuole solo che risplenda sempre più, perché "buono è il Signore, il suo amore è per sempre e la sua fedeltà di generazione in generazione". 
Questo progetto originario di Dio sull'uomo, spesso deformato per debolezza e a volte esplicitamente rigettato, trova una perfetta realizzazione nel Verbo fatto uomo.  Gesù rappresenta il metro di paragone per misurare la crescita autentica di una persona, nel suo cammino verso la pienezza, oltre che essere la visibilità del mistero di Dio.
La stupenda e ben nota parabola del buon samaritano, mentre indica la strada per essere realmente "immagine" di Dio, superando ogni indifferenza - commuovendosi! - e facendosi prossimo di ogni persona che soffre, nello stesso tempo testimonia che questo è pure l'atteggiamento di Dio per ogni uomo, rivelato dal "buon samaritano" per eccellenza, che è Gesù Cristo, "immagine del Dio invisibile".
"Migliaia di volti spauriti a cui nessuno ha mai sorriso.Lacrime mai asciugate.Solitudini mai riempite.È qui che Dio continua a vivere da clandestino.A noi il compito di cercarlo".


Così scriveva don Tonino Vescovo, già 20 anni fa ed invitava tutti a lasciare "i segni del potere, per scegliere il potere dei segni".
Parole forti e illuminanti, che ho sentito profondamente vere nel mio cuore, quando il 25 agosto scorso ero ricoverato al Policlinico S. Donato, in una stanza con due letti, il bagno ed un tavolino, accolto con tanta cura dal mio prof.Carlo Pappone e tutto il suo staff per un ulteriore intervento al cuore in cerca di forze nuove.
Ho riletto anche le parole di Papa Francesco che descrive il modello del parroco alla Francesco, come "scalzo", ma nel senso di Mosè che si toglie i calzari, perché il luogo che calpesta è sacro e "non cerca assicurazioni terrene o
titoli onorifici per sé e non domanda nulla che vada oltre il reale bisogno".
Ha uno "stile di vita semplice ed essenziale" che "lo avvicina agli umili" e lo fa "camminare con il cuore e il passo dei poveri ed è reso ricco dalla loro frequentazione", per fedeltà alla propria consacrazione e per "crescere" nella povertà.
L'amore per Cristo e la pratica della sua parola vanno di pari passo, essendo vasi comunicanti e più cresciamo nell'amore di Gesù, migliore sarà la nostra capacità di vivere il suo Vangelo.
Viceversa più viviamo davvero il Vangelo, più sentiremo scorrere l'amore dentro di noi.
Vivere la parola di Gesù è un forte vasodilatatore cardiaco contro le nostre arteriosclerosi.
Gesù ci assicura la potente azione dello Spirito per vivere questo ideale da raggiungere.

Nel rinnovare il mio grazie per le vostre preghiere, che contraccambio sostenuto dalla comunità di Balaka, vi assicuro che sto meglio e mi auguro di continuare insieme la missione della vita e dell'amore nella gioia e nel dolore di ogni giorno.
vostro p. Mario

p. Mario Pacifici
Balaka - MALAWI

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