Non poteva esserci occasione migliore per riprendere il passato del ponte di Borgo che la Festa della Storia dedicata a Maria Luigia, Duchessa di Parma. Il prof. Guglielmo Ponzi non ha faticato a catturare l'attenzione del pubblico che riempiva la sala del Ridotto del Teatro Magnani per la preannunciata conferenza di martedì 20 settembre.
Era il 20 settembre anche nel 1816 quando la Duchessa decise per dotarci di un vero ponte di pietra risolvendo il problema antichissimo del passaggio del torrente.
Borgo, allora Fidentia, aveva avuto un ponte di tutto rispetto, ne conserviamo infatti un'arcata inglobata nelle fondamenta dell Porta di San Donnino. Ma ancor prima che l'Impero Romano finisse il ponte era materialmente in stato miserevole. Nei secoli cosiddetti bui il fiume aveva spostato il suo corso di cinquecento metri verso ovest.
Da queste premesse Ponzi ha sviluppato la sua relazione che, attraverso proiezioni, ha mostrato immagini e documenti di valore storico sino ad arrivare al Ponte di Maria Luigia ed alle successive vicissitudini.
Due gli appelli che il prof. Gugliemo Ponzi ha lanciato all'Amministrazione al termine del suo intervento. Il primo riguarda la costruenda rotatoria a sud della piana del Cabriolo. Il secondo appello è stato quello di porre maggior cura nelle carte storico-urbanistiche conservate presso gli uffici tecnici.
Benvenuto Uni, presidente dell'associazione culturale Le Vie del Sale saluta i presenti e passa la parola all'assessore alla cultura Maria Pia Bariggi |
L'architetto Giovanni Rossi, nel suo curriculum importanti interventi che hanno inciso sul patrimonio urbanistico fidentino basta ricordare i condomini che hanno preso il posto di Villa Panini e di Palazzo Bellotti, ha illustrato il possibile futuro del ponte. Pur conservando appieno le sue caratteristiche di ponte veicolare verrà liberato dalle strutture che ne hanno nel tempo alterato l'aspetto. Il suo progetto ne prevede la sostituzione con strutture eleganti e leggere di piste ciclabili più ampie e di maggior sicurezza.
Sotto alcune immagini del ponte come sarà una volta realizzato il progetto da lui elaborato con l'ausilio dell'architetto Simona Rossi presente in sala.
Nel suo breve intervento l'architetto Alberto Gilioli, responsabile in qualità di dirigente dell'Ufficio Tecnico comunale ha ribadito l'importanza del progetto complessivo di riqualificazione del tratto della via Emilia entrato nella competenza comunale che comprende appunto anche il ponte sullo Stirone.
In merito al primo di Mino Ponzi riguardante la rotatoria del Cabiolo si è detto pronto ad un incontro specifico per trovare una soluzione ragionevole e rispettosa del contesto ambientale.
Alcune immagini proiettate riguardanti la proposta di sistemazione del ponte sullo Stirone
Si si tutto bellissimo, ma alla fine che ce ne facciamo delle passerelle ciclopedonali? Per andare dove, nel nulla? Forse per prendere la tangenziale in bici?
RispondiEliminaSe poi mettiamo in conto che il progetto è dell'archifuffas che ha distrutto due bellissimi palazzi storici, siamo a posto.
Il mio striminzito ed inutile cervellino mi dice che è una cosa completamente inutile, la solita storia per spendere soldi che (forse) non ci sono.
Penso anch'io che sarebbe meglio pensarlo come una bella favola, perché alla fine sarebbe una spesa inutile. Se il comune ha così tanti soldi, perché non spenderli in interventi prioritari, ad esempio rifare i manti stradali e pieni di buche, un pericolo costante per chi le percorre, pulire i fossi che tracimando quando piove, allagano le strade; ripulire i tombini, completamente intasati. E chi più ne ha, più ne metta.
RispondiEliminaMi hai preceduta, anonimo delle 18,35! Condivido quanto hai scritto, ma ho anche la speranza che con tutti i nuovi parchimetri che stanno installando in ogni luogo, con gli oboli che incasseranno riusciranno a fare quanto hai elencato. Io aggiungo anche la pulizia del guado. Dimenticavo, ci sarà da tratteggiare le righe blu, che in alcune zone non si sa più di che colore siano. Per fare quello i soldoni ci sono, vero?
RispondiEliminaSecondo me per migliorare il traffico ciclopedonale sul ponte, basterebbe un intervento sui guard rail che ora, con il traffico pesante in tangenziale, non occorrono più così massicci.
RispondiEliminaIntendo dire che si potrebbe conservare l'esistente ed abbellirlo un pochino evitando di fare il costosissimo ponte di Calatrava e magari usare quei denari per le tantissime cose che sono da sistemare, come detto dai commentatori sopra.
Un'ultima considerazione;mi piacerebbe sapere quante persone, a piedi o in bici, passano di lì, immagino frotte di umanità varia lanciate verso la provincia piacentina..
Io la penso un po come esposto nel link qui sotto:
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=hALGR2OL7Q0