Fidenza e la sua Diocesi tra arte, storia, religione e tradizione.
La storia di una comunità è incisa sulla pietra.
Di questa gente vissuta tra una via d'acqua, lo Stirone, e una di terra, la via Emilia, si conosce più “leggendo” la facciata della Cattedrale di quanto non dicano gli altri monumenti.
Autorità civile e religiosa si fondono in una narrazione che percorre una decina di secoli di storia di Fidenza, da municipio romano a Comune.
Ogni scultura porta un messaggio, ogni incisione chiede di essere interpretata nella sua simbologia, niente è posto a caso, ma sottintende un approfondimento e uno studio che l'autore si è proposto ed imposto per assolvere ad un impegno non solo religioso, che va al di là dell'arte e raggiunge un compito politico in una realtà complessa come quella del Medioevo.
Ogni volta che ci si pone davanti alla facciata del Duomo, e non basta il primo sguardo ed è necessario tornarci e ritornarci, viene spontanea una domanda: perché un' opera tanto grandiosa così vicina a Parma? Sono sufficienti la presenza e la venerazione delle reliquie del suo Santo Patrono?
Per una comunità piccola non deve essere stato facile sostenere un onere cosi importante, se non fosse stato giustificato da motivazioni valide.
Borgo si è stretta al suo Patrono, ha attinto dalla sua chiesa forza e vigore , ha ottenuto favori e benevolenza dagli imperatori, riconoscimenti di benemerenza dai papi, ha conquistato la sua autonomia dalle mire ambiziose dei suoi vicini.
Nel XVI secolo entrò a far parte del nuovo Ducato dei Farnese, mai considerata una semplice appendice, se Ranuccio I ottenne da Papa Clemente VIII l'istituzione della Diocesi per cui acquistò una nuova dignità.
La figura del Vescovo rinsaldò senza dubbio il legame della comunità con la sua chiesa.
Il problema che si pone ora riguarda il vero rapporto esistente oggi tra Fidenza, S. Donnino,la sua Cattedrale e il suo Vescovo con tutto ciò che esso comporta.
Se non approfondiamo questi temi, su quale base poniamo la discussione Diocesi sì, Diocesi no? Rischia di diventare una diatriba che parte da visioni unilaterali, superficiali, sentimentali e parziali del problema.
Non si tratta di un discorso campanilistico del momento, neppure di una ragione affettiva e di consuetudine ad una realtà, tantomeno di una difesa per convenienza politica.
Se questo fosse, sarebbe un'amara constatazione .
La soppressione di una Diocesi in generale e il suo accorpamento non derivano certo dalla misura della Fede dei suoi figli, ma da ragioni ormai datate di un ridimensionamento delle circoscrizioni.
È risaputo che le vocazioni sono notevolmente diminuite, molte parrocchie possono contare sul servizio di un solo sacerdote, a volte già anziano, vi sono spese di mantenimento degli apparati curiali (Papa Francesco non manca del suo richiamo e del suo esempio ad una Chiesa sobria), vi sono situazioni di Diocesi che forse non hanno più ragione di esistere.
Fidenza è abituata ormai da secoli alla figura del Vescovo, alla presenza di una Paternità di riferimento, ma anche, diciamolo pure, ad un valore aggiunto di prestigio.
Francamente che la città possa perdere la Diocesi con tutto quello che di conseguenza comporta, in questo momento è particolarmente doloroso.
La nostra comunità non naviga certo in acque tranquille, i problemi sono tanti e le risposte poche. Se molte difficoltà sono generali e comuni alla situazione italiana, alcune toccano più direttamente i Borghigiani, come quelle legate alla gestione poco trasparente della cosa pubblica , alla sofferenza degli esercizi commerciali, ad una politica che tergiversa dagli obiettivi e spesso tradisce la delega che le è stata conferita, alla distanza dalle esigenze della gente, ad un rimbalzo di responsabilità che sconcerta chi chiederebbe risposte chiare.
Nell'anno giubilare dedicato alla Misericordia il Vescovo ha coinvolto tutte le realtà cittadine e diocesane che si sono via via portate sul sagrato invitate a varcare la Porta Santa. |
La comunità ha bisogno più che mai di affidarsi e di confidare in una presenza che sia rappresentativa e garante di valori importanti, dalla quale giungano messaggi di speranza,di unità, di vicinanza morale e spirituale.Le persone non chiedono autorità, piuttosto autorevolezza, non protezione o prestigio, ma condivisione.
Da più parti si invoca la permanenza della Diocesi, ma forse si trascurano concetti fondamentali:
riconosciamo nei suoi Pastori i rappresentanti di Cristo, come Lui li ha voluti e i valori fondamentali che essi rappresentano ?
La nostra Fede sa portare avanti il carico quotidiano del vivere coinvolgendo tutta la nostra umanità, sa affrontare il dialogo con l' altro mantenendo saldi i principi di tolleranza, di rispetto, di onestà?
Se sapremo rispondere a queste domande, ogni Vescovo sarà il nostro Pastore, altrimenti siamo già una barca alla deriva.
Non possiamo nascondere le nostre incapacità e mancanze dietro decisioni che hanno una obiettiva ragione di essere.
Nel Museo del Duomo sono esposti anche frammenti di affreschi provenienti dal duomo stesso o da altre chiese. In questo caso l'affresco dei santi Caterina e Bartolomeo. Si tratta di pitture votive provenienti da un locale attiguo alla cripta del Duomo di Fidenza e databili all’inizio del XIV secolo |
A chi mette in evidenza alcune possibili perdite come il Museo Diocesano, rispondo che dipende da noi sostenerlo e può diventare il Museo di S. Donnino. Mi sorge anche una domanda: se ne parla, ma chi lo conosce veramente, chi è entrato per scoprirne il contenuto, tanto prezioso da richiamare visitatori da tutto il mondo?
La vera vita della Via Francigena non è nata ora e fin dall'inizio non ha avuto bisogno di organizzatori, tavole rotonde, discussioni. All'origine del suo tracciato furono i percorsi dei pellegrini nel loro viaggio verso Roma e i Luoghi Santi. Essi giungevano sul sagrato della nostra grande chiesa e restavano sbalorditi di fronte a quelle figure sulla facciata indorata dal sole del tramonto, che come loro camminavano verso sud con S. Simone che indicava la via.
Oggi come ieri essi compiono il loro viaggio di penitenza verso il perdono e la misericordia ed entreranno nel Santuario di S. Donnino che rimarrà intatto ad accoglierli.
Solo la fattiva partecipazione ed il concorso di tutti fanno crescere i talenti di una comunità. Fidenza possiede tante risorse che spesso rimangono dimenticate, la sua storia ha molto da insegnare .
Marisa Guidorzi
Cattedrale= Chiesa principale della Diocesi dove si trova il seggio o cattedra riservata al Vescovo
Duomo = Chiesa principale di una città, di particolare valore monumentale
Santuario = Luogo venerato per la presenza di sacre reliquie o per il ricordo di eventi miracolosi
Basilica = Chiesa di particolare importanza
S.E. Mons. Carlo Mazza e la Cattedrale
Grande è l'attenzione che la Diocesi ha dedicato alla valorizzazione artistica del Duomo. Attualmente sono in corso importanti lavori di pulizia e restauro conservativo ampiamente illustrati in un incontro questa primavera.
S.E. Mons. Carlo Mazza e la Cattedrale
Grande è l'attenzione che la Diocesi ha dedicato alla valorizzazione artistica del Duomo. Attualmente sono in corso importanti lavori di pulizia e restauro conservativo ampiamente illustrati in un incontro questa primavera.
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