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giovedì 17 novembre 2016

REFERENDUM. L'incontro organizzato dalla locale sezione dell'ANPI

Da sinistra  Ugo Cacciatore e Giuditta Pini. fautori del SI. il moderatore
 Jacopo Orlo e due fautori del NO Cristina Quintavalla e Nando Mainardi


L'incontro, organizzato dalla locale sezione dell'ANPI in vista del referendum costituzionale del 4 dicembre, ha visto la partecipazione di un pubblico attento in gran parte già orientato  nella intenzione di voto.


I relatori  si sono alternati rispettando in linea di massima la tempistica assegnata, qualche difficoltà per il moderatore Jacopo Orlo nel mantenere il dibattito sugli aspetti tecnici della riforma e non sulla discussione più propriamente politica.
D'altra parte nella formulazione della riforma stessa è difficilmente riconducibile ad disegno organico e razionale, troppo spesso sembra nata per effetto di situazioni o aspettative contingenti.
Ben sottolineavano i relatori Cristina Quintavalla e Nando Mainardi, sostenitori del NO, che non la Costituzione ha reso ingovernabile il paese, ma le leggi elettorali applicate degli ultimi dieci anni.
Poco convincenti le ragioni del SI del relatori Giuditta Pini e Ugo Cacciatore che ad un certo hanno messo in campo l'adesione al SI su base fideistica e del meno peggio. 
La mia impressione è che il dibattito non abbia convinto nessuno del pubblico a cambiare opinione.  

D'altra parte scopo dell'incontro era quello di riflettere insieme sulle ragioni del SI e sulle ragioni del NO e questo obiettivo è stato raggiunto.

Va poi comunque segnalata la bontà dell'iniziativa della sezione fidentina ANPI, a questo proposito occorre ricordare che l'incontro è stato introdotto dal egretario della sezione Cristiano Squarza, fautore del No, e dal consigliere Alessandro Stefanini, fautore del SI.

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Cogliamo l'occasione per segnalare un incontro con relatori di grandissimo prestigio organizzato da Interlingue per lunedì 28 Novembre 2016 al ridotto del Teatro Magnani di Fidenza
Relatori il Professor Valerio Onida e l'On. Giuseppe Romanini.


Infine, come già avevamo suggerito, riproponiamo la lettura del testo della proposta di riforma:

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