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sabato 15 giugno 2019

Navigate ingenuità ed improvvisate competenze in Consiglio Comunale

Il Sindaco Andrea Massari al momento del giuramento alla Costituzione
Un colpo d'aria sfalda il copione e si recita a soggetto, così almeno è avvenuto in Consiglio Comunale dopo la scorrevole prima parte resa anche piacevole dal Presidente anziano Marco Tedeschi che guarda caso era anche il più giovane degli eletti.
Abbiamo seguito in piedi la prima parte della prima seduta del CC dedicata ai primi tre punti all'ordine del giorno:
  1. Esame della condizione degli eletti alla carica di sindaco e consigliere comunale e delle condizioni di eleggibilità e di incompatibilità di ciascuno di essi. Convalida degli eletti.
  2. Atto di giuramento del Sindaco.
  3. Elezione del Presidente e del Vicepresidente del Consiglio comunale.
Il Presidente Marco Tedeschi estrae
 i nominativi dei tre scrutatori.
Già sul primo punto emerge uno dei motivi che ci accompagneranno per i prossimi cinque anni, ma si resta comunque al copione, ecco la cronaca.
Dalle indagini preliminari riguardanti tutti i consiglieri e gli assessori, eletti i primi designati gli altri, emerge una situazione d'incompatibilità nei riguardi del solo Consigliere Ing. Gianfranco Uni che attende una soluzione. In calce troverete maggiori dettagli ripresi dalla pagina web della Gazzetta di Parma.
Il giuramento del Sindaco fila liscio, la sua validità non viene sminuita dalla frettolosità con cui il momento viene vissuto.

Ma è sul terzo punto che l'atmosfera cambia, il copione o i copioni saltano e, come abbiamo detto, si recita a soggetto e ne nasce un'opera d'arte.

Tutto ha inizio quando, alla dichiarazione della maggioranza di designare Rita Sartori alla carica di Presidente del Consiglio Comunale, il consigliere di Forza Italia Giuseppe Comerci lancia una sua proposta che recita pressapoco così "visto che che avete stravinto quale miglior opportunità di essere magnanimi, appoggiate la candidatura di un consigliere di minoranza alla Presidenza del Consiglio Comunale". 
Peccato che non aveva alcun nome da proporre e per uscire dall'impasse e doveva chiedere alcuni minuti di pausa per una consultazione con gli altri gruppi di minoranza. I cinque minuti concessi dal Presidente sono bonariamente diventati undici, ma alla fine il "nome" è spuntato fuori: Luca Pollastri. 
L'unico risultato è stato quello di bruciare il nominativo indicato per la successiva corsa alla naturale carica di Vicepresidente. 
Andata a vuoto per mancato raggiungimento dei due terzi la prima votazione, gli animi si sono momentaneamente ricomposti e Rita Sartori è sta eletta con voto pressoché unanime. 

Per la carica di Vicepresidente la minoranza a sorpresa indicava Gianfranco Uni (Lega). La scelta a questo punto non convinceva la maggioranza che a sua volta, ha chiesto un momento di pausa e, tornata in aula, proponeva un altro candidato, sempre di minoranza, sempre del gruppo leghista, Andrea Cabassa.
A questo punto difficile riprendere in mano la situazione e, al ballottaggio, Alessandra Narseti prevaleva su Gianfranco Uni, e la maggioranza si aggiudicava presidenza e vicepresidenza! 

Questa è la cronaca che, un volta arricchita di spunti di dietrologia, diventerà storia (da dimenticare). 
A.P.
Il banco della presidenza, sulla sinistra l'assessore Davide
Malvisi  che verrà designato come Vicesindaco
Gli scranni della maggioranza, in prima fila i tre assessori
 Stefano Boselli, Alessia Frangipani e Maria Pia Bariggi
Gli scranni della maggioranza, in prima fila il consigliere
 Giuseppe Comerci
Fidenza, bolletta non pagata: sospeso l'ingresso del leghista (più votato) Uni
Sospeso l'ingresso di Gian Franco Uni, della Lega, in consiglio comunale a Fidenza, dopo le recenti elezioni. Prima dovrà sanare il debito con EmiliAmbiente (società partecipata del Comune) per una fornitura di acqua non pagata che risale al 2014. Una decisione presa questa mattina dal Consiglio comunale, questo dopo la verifica del testo unico degli enti locali che elenca le cause di ineleggibilità e incompatibilità.  Uni, ricordiamolo, è stato più votato del Carroccio alle elezioni, con circa 190 voti. Una vicenda che, comunque, attende degli sviluppi: Uni infatti  ha depositato una documentazione in cui dimostrerebbe di aver chiarito la propria posizione con la partecipata. Inoltre, il direttore generale di EmiliAmbiente ha comunicato al Comune di aver ricevuto copia del bonifico effettuato da Uni. Bonifico inoltrato al legale per la definizione della controversia. Ma EmilAmbiente "non ha a tutt'oggi fornito alcuna liberatoria della posizione del debitore per cui permangono i motivi ostativi alla convalida dell'elezione del consigliere interessato". La nomina di Uni, quindi, per ora è sospesa. Va sottolineato come Uni, dopo le elezioni, aveva compilato il modulo apposito, dichiarando di non avere pendenze in atto. 

16 commenti:

  1. Ci sarebbero tante cose da dire su operato di Emiliambiente...alla fine di questa storia qualcuno dovrebbe dare le dimissioni ...e non sara' Uni....

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  2. Penso che molti dovrebbero vergognarsi. E non sto certo parlando di Uni.

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  3. Sig.Ponzi magari ha visto questo ma le assicuro che la realtà è molto diversa da quello che scrive. Esempio la sorpresa della nostra candidatura di Uni annunciata già da diversi giorni per la vicepresidenza. Se vuole essere più preciso mi chiami pure se vuole. Noi non nascondiamo nulla.

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    1. Se le intenzioni erano queste, e non lo metto certo in dubbio, la gestione della faccenda è un po' surreale. L'intervento del Consigliere di Forza Italia era quindi solo una provocazione? In questo caso perché buttar lì un nome?

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    2. l'uscita di Comerci è stata una sua iniziativa personale.
      come già scritto da Scarabelli il nome di Uni era deciso da giorni e la maggioranza lo sapeva e non lo voleva, al massimo avrebbero accettato me.
      dopo le prime interruzioni dove venivamo invitati a cambiare il candidato è emerso che per alcuni consiglieri di maggioranza era molto dura votare un Leghista ma visto anche il risultato del voto popolare si sarebbero tappati il naso per votarmi, il rischio evidenziato dal capogruppo di maggioranza era che se non cambiavamo non sarebbe riuscito a controllarli e avrebbero votato uno di loro.
      al rientro in aula oltre alla nostra candidatura di Uni hanno nominato Narseti e Cabassa.
      probabilmente pensavano di impaurirci e per non rischiare di perdere la vicepresidenza la minoranza avrebbe votato per me, per coerenza siamo rimasti con Uni e hanno sbagliato i conti facendo vincere Narseti.
      conclusioni:
      - un partito che si definisce democratico dovrebbe dimostrarlo accettando le candidature e non decidendo per gli altri
      - dire che per alcuni del PD è molto difficile votare un Leghista non è molto democratico, noi abbiamo votato la Sartori per la presidenza senza mettere veti.
      - nella conferma dei gruppi consiliari ho detto "noi non ci vergogniamo di chiamarci Lega" era riferita al fatto che la maggioranza ha tolto ogni riferimento al PD, il gruppo si chiama Noi Fidenza, non voleva essere offensiva ma evidenziare come persone schierate in politica da anni ora si scoprono "civici" e su questo come avevo già scritto prima delle elezioni sono stati bravi perchè molti cittadini ci sono cascati.

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    3. Grazie Andrea Cabassa ora comincio a capire. Effettivamente nella difficile situazione che si era creata mi sei apparso il più corretto.

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    4. Ragazzi, grazie per la vicinanza che mi avete dato sia ieri in Consiglio che nei vostri commenti. Mi spiace tantissimo vedere coinvolto il nome della Lega quando l attacco è strettamente alla mia persona, come ho precisato nel documento che ho letto in C.C.e messo agli atti, predisposto in quanto da giorni vedevo il loro tam-tam. Detto questo, Ambrogio credo che mi conosci , l unica della Maggioranza che a fine Consiglio mi è venuta incontro e mi ha detto il suo sostegno e che è disponibile a parlarne è quella che hai sostenuto durante le elezioni. Mi conosce da 50 anni e suo marito è stato per tre anni mio insegnante. Gian Franco Uni

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  4. Che il candidatoalla vicepresidenza fosse Uni era noto a tutti da tempo, visto che era pure il consigliere più votato. Comerci forse voleva uscire dsll impasse ma la proposta era solo scenografica, non sarebbe mai stata accettata. Giusta la coerenza della minoranza, trovo vergognoso lo sputtanamento tentato su Uni quindi ancora più giusto non retrocedere. Si sarebbe disintegrata anche la minoranza retrocedendo. Chi ha votato la maggioranza dovrebbe richiamarli all ordine, stanno facendo figure piccole piccole. Non sono dittatori anche se lo credono.

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    1. Preciso che mancando a loro un consigliere, non avrebbero avuto prima di due votazioni, la possibilità del Presidente. Quindi come ha bene e correttamente spiegato Cabassa, noi alla seconda votazione abbiamo votato il loro nome Sartori in modo unanime. Questa è la correttezza nostra, dopo è stata tutta la loro storia. È solo la prima puntata

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  5. I metodi ricordano poi non tanto vagamente lo stalinismo di natura sovietica, certi vizi sono duri a morire.

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    1. Infatti, i compagnucci della parrocchietta usano ancora la chitarra e la Lambretta rosse., come ci ricorda il lambruscaro Zcchero.

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  6. Da che mondo è mondo, l'elezione in un consesso di un membro della minoranza va concordata con la maggioranza, ad esempio con la proposta di una "rosa", non con l'imposizione di un solo nome "prendere o lasciare". Per di più se su quel nome sembrano pendere condizioni di ineleggibilità/incompatibilità.
    Che la minoranza abbia invece bruciato ingenuamente tutti i nomi spendibili, è molto triste.

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  7. veramente la maggioranza ha proposto un solo nome e la minoranza non ha posto obbiezioni essendo di competenza loro, non lo volevano e basta, durante i confronti il problema incompatibilità è emerso alla fine dopo aver cercato tutte le scuse possibili.

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  8. Stando alla dura verità dei numeri, una maggioranza, ovviamente, ha i voti per eleggere chi vuole. Quando invece si deve eleggere un membro della minoranza è necessario l'accordo con la maggioranza, ovvero un nome a loro gradito. Il voto è libero quindi è perfettamente legittimo che la maggioranza non voglia votare un certo candidato per qualsiasi motivo, sta alla minoranza proporne un altro, perché altrimenti non viene eletto! E così si va inutilmente a sbattere.

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  9. come già scritto bella democrazia, vediamo se ora che la vicenda di Uni è risolta positivamente qualcuno si prende la briga di scusarsi per la sputtanata pubblica.

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    1. Pascebbène, peace&love, not war! Siamo ancora qui, dopo 74 anni, a sbranarci, tra rossine neri, fassìsti e cumunisti, e non ci sono più né gli uni, con la minuscola, né gli altri. Siamo un caso miserando, unico al mondo.

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