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venerdì 9 agosto 2019

Hanno asfaltato anche il Rovacchia!


Percorso l'intero viale dei gelsi e superata la collinetta di Cabriolo, dopo un brevissimo tratto sulla strada provinciale, prendiamo a destra una stradina che scende verso il ponte sul torrente Rovacchia, arriviamo così sulla Strada del Tarasco.

Questa amena strada sino a ieri era "strada bianca", ma ora è tirata a lucido con asfalto e domani "arriverà anche l’illuminazione pubblica, grazie a 22 pali con lampade a led, installati in autunno", promette trionfalmente il comunicato del Comune che così, dopo 15 anni, accontenta gli abitanti del luogo.

Dopo il tratto asfaltato proseguendo senza incontrare alcuna pendenza giungiamo a costeggiare in Rivo Siccomonte che, poco più a valle, confluirà nel Torrente Rovacchia. Il rivo, profondamente incassato nel fondovalle, è nascosto dal verde e il tutto, per chi sa vedere, non è privo di suggestione. Non inganni la semplicità dei luoghi. qui di storia ne è passata tanta, anche prima di Fidentia romana.
Da queste parti all'inizio del '400 il sanguinario Ottobono Terzi, non riuscendo a prendere Borgo, vi lasciò un presidio fortificato di osservazione. Diventerà padrone di Borgo qualche anno dopo, ma non per fatto d'arme ma per ignobile tradimento pallaviciniano! Ciò non toglie che si firmasse con orgoglio Marchese di Borgo San Donnino, decapitando a destra e a manca!
Il percorso presenterebbe poi un breve tratto in leggera salita tra fabbricati rurali per arrivare infine al terrazzo del Castellazzo a m. 110 slm., ma noi ci fermiamo un po' prima e poi ripercorriamo a ritroso il tratto di strada verso Cabriolo. 

Qualche foto











Sotto il ponte di Rovacchia
  



7 commenti:

  1. Ambrogio, io invece non ne posso più di sentire, dalle mie parti, per tutta l’estate un tagliaerbe, a falciare l’erba appena osa oltrepassare i 2 mm. di altezza. A parte l’inutilità dell’operazione, ha un motore che passa i 2000 decibel, e continua ad andare avanti e indietro per ore. Vorrei sparargli con un RPG!

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    1. Nessun problema. Inforca la bici e seguimi.

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    2. Ambrogio, se ti riferivi a me, sono 50 anni che non riesco più ad usare la bici e a correre.

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  2. Nooooooo! Era la nostra Jungla, ove trascorrevamo l'estate noi ragazzini dei terragli di s. Michele. La pesca con "él sburlon",le dighe per grottare...

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  3. Dite quel che volete, ma, l'asfalto, con tutte le comodità che offre, toglie fascino, suggestione e profumi al luogo.

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  4. Penso che i veri benefici siano dei residenti e contro quelli non si può andare, non sarebbe giusto. L'asfalto, però, continua a mangiare e, come dice la signora Claretta, toglie molto fascino ad una camminata verso la campagna. Le mie foto di qualche anno fa sono già storia!

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