Un ex parroco salsese potrebbe vedere il proprio nome iscritto tra quelli dei «Giusti tra le nazioni» per gli atti eroici compiuti, in tempo di guerra, proprio nel territorio salsese. Il sacerdote in questione è monsignor Mario Corradi, nato a Pieveottoville il 31 marzo 1911, paese dove riposa da undici anni.
Don Corradi, ordinato sacerdote nel 1936, dopo tre anni da vicario a Bargone fu arciprete a San Giovanni in Contignaco proprio negli anni del secondo conflitto bellico, dal 1939 al 1945 (successivamente fu parroco a Semoriva di Busseto, a San Pietro in Corte e a Santa Croce).
Proprio durante i sei anni in cuoi resse la parrocchia di Contignaco, specie tra il 1943 ed il 1945, negli anni dell’occupazione militare tedesca fu duramente provato dagli avvenimenti che colpirono la zona, teatro della lotta partigiana ma anche di feroci repressioni da parte delle forze tedesche appartenenti alle famigerate SS.
Come noto ci furono anche rastrellamenti e sommarie esecuzioni. Don Corradi, come viene evidenziato anche sulla Enciclopedia Diocesana Fidentina di Dario Soresina si prodigò, anche a rischio della propria vita, a salvare il maggior numero possibile di persone, tra cui giovani renitenti alla leva, sbandati, ufficiali e soldati alleati sfuggiti alla prigionia, ed israeliti, senza mai fare alcun tipo di distinzione, sottraendo indistintamente tutti alla persecuzione degli oppressori.
Maturò esperienze dolorosissime per il suo animo sacerdotale, senza mai indietreggiare di fronte a qualsiasi pericolo, distinguendosi per una straordinaria e mirabile opera di concreta carità.
Assistette a episodi di brutale violenza, al punto da rinunciare alla fine della guerra, al suo mandato pastorale, rientrando per un paio danni a Pieveottoville, prima di passare alla parrocchia bussetana di Semoriva.
Sempre contraddistinto da una straordinaria bontà d’animo e da una profonda umiltà, durante la sua esistenza non cercò mai alcun tipo di onore, evitando anzi di raccontare gli episodi eroici di cui era stato protagonista. Episodi di cui è comunque rimasta la traccia storica ed è certo che si prodigò per salvare la vita anche a diversi ebrei.
Per questo lo scrittore e storico salsese Roberto Mancuso ha deciso di avviare una ricerca, auspicando una fattiva e concreta collaborazione da parte di tutti coloro che potessero fornirgli notizie riguardanti l’opera di carità di don Corradi nel territorio salsese. L'obiettivo, una volta messe insieme tutte le notizie necessarie, è quello di far iscrivere il nome di monsignor Mario Corradi tra quelli dei "Giusti tra le nazioni", titolo che Yad Vashem (il Memoriale ufficiale di Israele) conferisce ai non ebrei che durante la Shoah, disinteressatamente e a loro rischio e pericolo, in modo eroico salvarono la vita agli ebrei. Il titolo viene assegnato sulla base della testimonianza dei sopravvissuti o di testimoni oculari o su documenti attendibili.
Esattamente quelli che Mancuso sta cercando di reperire.
Chi volesse può contattarlo al 3395623817.
PAOLO PANNI
Fonte "La gazzetta di Parma"
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