Il presepe di Luigino e compagni (Luigino Aimi, Marco Reggiani e Andrea Giavarini) rinnova una tradizione che personalmente mi rimanda ad anni lontani come agli anni cinquanta dello scorso secolo. Allora la collocazione, che peraltro è spesso mutata negli anni successivi, era nella cripta nello spazio sottostante al monumentale scalone che porta al presbiterio.
Poi, negli anni sessanta, trovò collocazione in questa nicchia la Madonna Antelamica prima della sua completa musealizzazione con la conseguente perdita di valore devozionale dell'effige mariana e della cripta stessa.
Ora questo vano accoglie le spoglie mortali dei Vescovi che, nei secoli si sono succeduti nella nostra Diocesi. Un utilizzo assai discutibile, forse il peggiore degli interventi di manomissione della cripta che gli ultimi due secoli, ottocento e novecento, ci hanno consegnato.
Ma torniamo ora al Presepe della Cattedrale di quest'anno tribolato. Potrei ripetere gli elogi dello scorso anno e di quelli precedenti, ma preferisco consegnarvi alcune immagini che documentano ancora una volta sia la cura nella progettazione complessiva che dei dettagli.
Molto bello, complimenti a chi lo ha realizzato!
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