Domani, 15 marzo, alle ore 17,00, presso il Ridotto del teatro " Magnani", AMBROGIO PONZI disserterà su
Enrichetta era figlia del duca di Modena e Reggio Rinaldo d'Este e della principessa Carlotta Felicita di Brunswick e Lüneburg, figlia del duca di Brunswick-Lüneburg. A causa dei tanti legami di sangue tra le due famiglie, per celebrare il matrimonio occorsero le dispense papali.Il matrimonio fu sfarzosamente celebrato il 5 febbraio 1728.Enrichetta d'Este fece il suo ingresso a Parma il 6 luglio da Porta San Michele, tra due ali di folla acclamanti. Le feste che seguirono furono degne delle tradizioni di sontuosità farnesiane.Il 20 gennaio 1731 Enrichetta rimase vedova. Il giorno precedente, però, il duca Antonio aveva proclamato suo erede universale il “ventre pregnante” della moglie. Il governo doveva essere gestito da una reggenza composta dalla vedova, dal vescovo, dal primo Segretario di Stato, dal Maggiordomo e da due Gentiluomini della Corte.Nel caso non fosse nato un maschio, il ducato doveva passare ai figli della nipote, Elisabetta Farnese. I potenti del tempo si mossero per preservare la successione. Anche papa Clemente XII, con due brevi datati 25 e 31 gennaio, fece valere i suoi diritti di alta sovranità sul ducato.Il 22 luglio, grazie al Trattato di Siviglia, entrarono in Toscana ed a Parma 6.000 armati spagnoli.La duchessa incerta sul suo stato si sottoponeva a continue visite ginecologiche, finché quattro levatrici certificarono che era incinta di sette mesi. Fu immediatamente rogato un atto pubblico, che fu inviato a tutte le corti europee. Tuttavia Elisabetta non era convinta e il 14 settembre, venne annunciata l'inesistenza della gravidanza. Si spegneva così la speranza della continuazione della linea maschile della famiglia Farnese.Enrichetta, non potendo tornare a Modena per il rifiuto del padre, si ritirò nella villa di Colorno. Enrichetta in seguito visse a Piacenza, Borgo San Donnino e Cortemaggiore.Il 23 marzo 1740 sposò in seconde nozze, a Piacenza, il Langravio Leopoldo d'Assia-Darmstadt.
La duchessa, con il permesso dei duchi della dinastia Borbone-Parma Ferdinando I e Maria Amalia, poteva frequentare la Corte ducale. Fu in buoni rapporti con entrambi i duchi e questo lo dimostrano le lettere che la duchessa Maria Amalia le scrisse. Morì il 30 gennaio 1777, lasciando come eredi i sovrani di Parma, ai quali lasciò mobili e gioielli.MP
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