"San Benedetto la rondine sotto il tetto" è l'antico proverbio che saluta l’arrivo della primavera, il 21 marzo è infatti la data in cui cade l’equinozio di primavera. Nello stesso giorno la chiesa celebrava San Benedetto nato a Norcia intorno al 480 d. C. ora la ricorrenza è stata spostata all'11 luglio, ma il popolare proverbio rimane.
San Benedetto da Norcia mentre parla con i suoi monaci. Dettaglio da "Storie di San Benedetto" affresco del XIV secolo di Spinello Aretino. Firenze, Basilica di San Miniato al Monte |
Benedetto fu fondatore dell’ordine benedettino e patriarca del monachesimo occidentale. La sua Regola monastica, adottata in tutta l'Europa medievale e improntata alla povertà e all'obbedienza, chiedeva ai monaci di unire alla preghiera il lavoro, quello manuale dei campi così come quello dello scriptorium per la realizzazione e l'ordinata conservazione dei codici miniati. San Benedetto è stato proclamato patrono d'Europa nel 1964.
Ma una mirabile cosa lega Borgo a San Benedetto e alla data del 21 marzo.
San Benedetto e Borgo San Donnino
Per oltre 500 anni, nel giorno di San Benedetto, la comunità di Borgo san Donnino ha conservato la tradizione di distribuire 1000 pani agli indigenti della città. La consegna era probabilmente preceduta da una funzione religiosa nel duomo della città.
Questa, che può apparire una lodevole usanza, ha avuto inizio nel 1342, anno della remissione della scomunica e dell'interdetto comminati vent'anni prima dal Papa Giovanni XXII a Milano ed alle città ad essa alleate. L'accusa diretta ai Visconti era di eresia, ma anche di avere sottratto terre e beni alla proprietà ecclesiastica e di avere distratto a proprio beneficio le decime destinate al clero e alla crociata.
Solo vent'anni dopo, nel 1341, Benedetto XII, con un Breve da Avignone assolse i ribelli ricevendo in cambio la restituzione dei beni sottratti dai Visconti e altri benefici.
I decreti di assoluzione riguardavano le comunità e gli individui delle città viscontee di Milano, Pavia, Novara, Cremona, Vercelli, Como, Bobbio, Borgo San Donnino, Soncino. Erano la revoca definitiva degli interdetti che avevano colpito le città.
Affinché non scomparisse la memoria delle scomuniche, che, ricordiamo, parlavano anche di eresia, il comune di Milano dovette provvedere alla costruzione nella chiesa cattedrale e nella basilica di Sant'Ambrogio di due cappelle in onore di san Benedetto con l'impegno di convocare in esse il popolo per assistere alla messa. In tale occasione si sarebbe ricordata l'indulgenza della Santa Sede e, sempre in quel giorno, il comune doveva distribuire a 2000 poveri un pane bianco del peso di dodici once.
Anche alle altre città fu inflitta la medesima penitenza: la costruzione nella cattedrale di una cappella a san Benedetto, la messa anniversaria e l'elemosina del pane di dodici once a mille poveri. Per Bobbio, Borgo San Donnino e Soncino la penitenza era limitata alla solo distribuzione di mille pani.
Diversamente dalle altre città Borgo san Donnino fece sua questa pratica come ci dice il nostro Don Amos Aimi "Non sappiamo come i milanesi si liberarono di tale onere. Per Borgo continuò fino al 1843 e venne abrogata per iniziativa del Podestà di allora Dott. Angelo Micheli".
Affò conferma nelle sue cronache che: "Giunsero poscia le Bolle; e nell’intendersi come i Visconti fossero stati eletti dal Papa Vicarj in Milano finché vacava l’Impero, e a quali condizioni sciolti venissero dalle censure i popoli al loro governo soggetti, seppero i Borghigiani la penitenza ingiunta loro esser questa, che in avvenire dovessero a mille poveri distribuire altrettanti pani di dodici oncie in perpetuo correndo la Festa del Patriarca San Benedetto, e che per l’esecuzione di tal obbligo dovessero un fondo stabile assegnare. Ubbidirono essi, e dura ancora a’ dì nostri quell’annuale elemosina".
A.P.
Complimenti! Bello ed interessante.
RispondiEliminaOT - Le rondini, puntualissime arrivavano nel cortile di casa in via Berenini, ove avevano i nidi sotto i balconi, sparirono dopo i bombardamenti...
RispondiEliminaMa che bella "mirabile cosa" ha scovato ancora, con tanta passione, il nostro Ambrogio! Un grande piacere per me conoscere queste storie, con l'aiuto di chi, nel tempo, ne ha conservato memoria. Grazie infinite.
RispondiEliminaGrazie Ambrogio Buon 21 marzo!
RispondiEliminaGrazie,Ambrogio,oggi festeggio il mio compleanno con una notizia in più sulla storia del nostro Borgo
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