Gli scavi nell'area tra Piazza Verdi e Piazza Pontida, iniziati da qualche tempo, sono finalizzati alla puntuale rilevazione del sottosuolo dell'area stessa prima di procedere ai lavori finalizzati a dare un assetto architettonico e urbanistico definitivo sia agli ex Licei (palazzo Littorio) e sia all’attigua "piazza svelata" sgombrata dieci anni fa da costruzioni novecentesche in cattivo stato di conservazione. Stiamo parlando principalmente del vecchio forno comunale che prospettava verso piazza Pontida e della "Sala Guido Rossa" di Piazza Verdi, un ampio locale risalente agli anni Cinquanta inizialmente destinato ad ospitare la mensa comunale.
Ambedue le costruzioni erano state costruite nell'area sgombra ottenuta dalla demolizione nel 1935 di costruzioni più antiche e di rilevanza storico artistica. In parte quest'area risulta tuttora occupata da Palazzo Littorio, oggi ricordato come Palazzo Licei (o ex-licei), costruito tra il 1935 ed il 1937.
Come ben sappiamo, tutto l'isolato che comprende queste ed altre costruzioni era totalmente occupato dall'antico monastero benedettino legato alla chiesa dei SS. Giovanni soppresso all'inizio dell'Ottocento da Napoleone. Di tutto questo il blog ha già diffusamente parlato così come ha parlato dei vari maldestri tentativi di diverso utilizzo delle aree.
Tornando ai lavori in corso, condotti in stretta collaborazione con la Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio, apprendiamo che gli scavi stanno portando alla luce "alcuni elementi del chiostro che faceva parte del convento che preesisteva alla realizzazione del forno comunale".
Così il commento del Sindaco Andrea Massari:
«Si tratta di elementi che ci aspettavamo di trovare, ma non nelle buone condizioni in cui li abbiamo effettivamente trovati. Per questo motivo, in stretta collaborazione con la Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio, abbiamo valutato opportuno finanziare ulteriori scavi nella piazza, in modo che ci consentano di portare completamente alla luce ciò che rimane del complesso e successivamente partire da lì per valutare il da farsi».
La Dott.ssa Francesca Michelotti, funzionario archeologo della Soprintendenza, intervenuta nel corso di un breve sopralluogo al cantiere al quale ha partecipato la Giunta comunale al completo, ha dichiarato:
«Una volta che sarà tutto aperto sarà più semplice capire a cosa ci troviamo di fronte, considerato che su questa area si sono susseguite diverse costruzioni e stratigrafie. A quel punto, Soprintendenza e Amministrazione comunale potranno valutare insieme le modifiche progettuali che si renderanno eventualmente necessarie»
Convento dei SS Giovanni nel catasto del 1873 |
Da indagini come queste potrebbero emergere elementi importanti sia per quanto riguarda l'assetto primitivo del monastero e sia per conoscerne la storia, in verità ancor oggi poco ci è dato di sapere con sufficiente certezza. Gli scavi riguardano tuttavia una parte assai limitata e forse nemmeno la più antica, questa è ben protetta da costruzioni, dalla viabilità cittadina e da parte dell'area verde di Piazza Matteotti.
A. P.
Ottimo percorso!
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