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Il libro
«Gli assassini sono stati abili, nessuno di loro è finito in galera, eppure non sembrano dei professionisti, gente avvezza al delitto. Li immagini come dei vicini di casa con le ciabatte e la pancetta. Ti chiedi da dove abbiano cavato la forza tremenda di sferrare un fendente o di strozzare in gola l'ultimo grido a una ragazza.»
Alessandra Sandri a soli undici anni sparisce nel centro di Bologna e non viene più ritrovata. Il tranquillo studente Angelo Fabbri viene massacrato a coltellate e gettato in fondo a un bosco. Il corpo di don Amos Barigazzi viene ritrovato grondante di sangue. Dieci donne vengono assassinate dal mostro di Modena ancora senza un volto.
Storie di morte diverse tra loro che, a partire dagli anni Settanta, hanno sconvolto la normalità di una regione come l'Emilia Romagna. Delitti che dopo tanti anni sono ancora senza colpevole e senza movente, a causa di indagini condotte male, di false piste, di convinzioni fuorvianti.
Le vittime avevano esistenze normali, ma quello che si immagina, scavando in queste tragiche vicende, è che probabilmente anche gli assassini erano, fino al momento di uccidere, persone normali che si possono incontrare in un centro commerciale o in una festa di paese e con le quali, magari, ognuno di noi si potrebbe fermare a scambiare due chiacchiere.
L'autore
Luca Ponzi è nato nel 1965 a Fidenza dove vive. Giornalista, dopo aver lavorato alla «Gazzetta di Parma», è passato alla Rai. Ha raccontato, tra l'altro, il crac Parmalat e il sequestro e l'omicidio del piccolo Tommaso Onofri. È stato fra i primi a occuparsi di criminalità organizzata al Nord.
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