E così i portici ridiventano luogo d'incontro |
Sotto i portici del Palazzo più tribolato di Fidenza la severità e retorica architettonica si concede alla freschezza di una proposta che i "ragazzi" di Jamais Vu hanno preparato per la città.
Il richiamo alla "Cucina Futurista" rimanda a "qualcosa del Novecento", ma non è certo una semplice rievocazione. Nei locali rimessi a nuovo troviamo la parte espositiva con immagini di giovani artisti come ci spiegano meglio Eugenia Savino, presidente di Jamais Vu, Isabella Bersellini, vicepresidente dell'associazione, e Luca Garulli, segretario di Jamais Vu:
“Gli artisti provengono dalla scena di due importanti collettivi - Gli Informali e Oltre Collage – e sono: Walter Paganuzzi, Alison Kurke, Teatro Balocco, Raffaello Pacini, Paolo Cabrini, Franz Samsa, Sasha Itchi, Fred Free, Emidio Bernardone. Anche la musica avrà un ruolo di primo piano e, nei week-end, ci saranno live concertistici e da consolle di stampo jazz con Burrito Jazz Quartet, Fabio Frambati Quintet, Rumba Pesa e dj Giampaolo Dall'Asta”
In queste foto, prese qua e la e senza pretese, i primi momenti di apertura che, in omaggio al diverso, non prevedeva tagli di nastri.
Ogni opera d'artista è abbinata ad una ricetta innovativa nei gusti,negli ingredienti e nella cura della presentazione.
Nelle foto sotto l'angolo dedicato al Palazzo ospitante con le piante tolte dalla polvere di ottant'anni, le foto dello studio Coen di quegli anni ed infine "Un po' di Storia".
IL MANIFESTO
Bella idea è bello il luogo. Il materico l'ho capito poco.
RispondiEliminaTrovo la mostra mancante di qualcosa, non saprei cosa ma di qualcosa.