Il primo modulo dell'iniziativa "Fidenza nel Tempo" vive un altro momento di particolare interesse venerdì 26 maggio, ore 18, presso l'Abbazia di Castione Marchesi (Fidenza), con la conferenza "Castione Marchesi e la cultura terramaricola in Emilia occidentale" di Angela Mutti, direttore del “Museo della Terramara Santa Rosa” di Poviglio (RE).
Questo blog ha dedicato attenzione alle frazioni fidentine ponendo l'accento sull'importanza della valorizzazione delle stesse nell'interesse di tutto il territorio.
Per Castione Marchesi abbiamo pubblicato più di un appello e, nel 2014, un lavoro in cinque puntate di Germano Meletti sulla storia di Castione, la prima puntata era totalmente dedicata alla Civiltà Terramaricola, l'ultima prendeva in considerazione un'ipotesi di valorizzazione che largamente richiamava l'esperienza del Parco Archeologico e Museo all'aperto della Terramara di Montale.
Così scriveva Don Amos Aimi di Castione in una nota del settembre 2006:
Così scriveva Don Amos Aimi di Castione in una nota del settembre 2006:
Castione Marchesi, come suggerisce il toponimo, fu un castrum o luogo fortificato dei Marchesi Pallavicini di Busseto.La sua posizione era importante già nella preistoria, perché si trovava tra il Po e il sentiero pedemontano, divenuto poi la Via Aemilia romana. Alla preistoria deve infatti la sua celebrità: "nel secolo scorso, ho scritto nella mia Storia di Fidenza del 2003, al momento in cui si forma l'identità nazionale e si sviluppano nella ricerca storica le metodologie scientifiche, Parma dà un contributo importante alla nascita dell'archeologia preistorica in Italia. La grande avventura prende avvio nel territorio fidentino proprio a Castione Marchesi, con il primo scavo sistematico condotto nell'estate del 1861 sotto il poggio della sua antica chiesa abbaziale da Pellegrino Strobel, con la collaborazione di Luigi Pigorini e il favore di Ludovico Ugolotti Manarini, proprietario dei fondi interessati e già podestà di Borgo San Donnino". Gli scavi continuarono fino al 1877.
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