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lunedì 15 febbraio 2021

Nel segno di Ilaria - La Direzione Didattica di Fidenza intitolata alla giornalista scomparsa


Nel segno di Ilaria
La Direzione Didattica di Fidenza intitolata 
alla giornalista scomparsa

"... alle vie, piazze, parchi, biblioteche, centri culturali, scuole a Lei dedicate - e persino una rosa, quasi a voler restituire a nuova vita un fiore troppo presto reciso - si desidera aggiungere anche l’intitolazione della Direzione Didattica di Fidenza, una scuola che da anni si distingue per multiculturalità e integrazione, temi cari a Ilaria Alpi, che aveva con la nostra provincia un legame particolare, viste le origini parmensi del nonno e del papà, nativi di Compiano.
  La giornalista, nel 2021, anno in cui le verrà dedicata la Direzione Didattica, avrebbe compiuto sessant’anni: così non sarà, perché “Muor giovane colui ch’al cielo è caro”, ma un’Istituzione Scolastica di Fidenza la desidera ricordare con questo piccolo grande atto d’affetto e potrà portare avanti la sua testimonianza attraverso le voci e i pensieri dei suoi tanti piccoli - e presto grandi - alunni."
Così conclude il documento riportante le motivazioni della scelta unanime decisa dal Consiglio di Istituto della Direzione Didattica di Fidenza con Delibera del 22 dicembre 2020 che aveva come oggetto l’intitolazione della Direzione Didattica di Fidenza (Pr) a Ilaria Alpi.
Il resto del documento è integralmente pubblicato in calce a questo articolo.

Un atto significativo e importante che s'inserisce in un percorso educativo certamente esemplare, solo pochi giorni prima, in occasione della Giornata Internazionale d’azione per i Diritti Umani, la Direzione Didattica di Fidenza partecipava all’Assemblea Grande delle scuole italiane sui Diritti e le Responsabilità, promossa dalle Scuole per la pace e tenuta sui canali Zoom e Youtube, il 10 dicembre 2020, con il filmato “Storia di un semino magico” che questo blog, per l'occasione, ha riproposto.

L'iter procedurale della scelta, che prevedeva vari passaggi istituzionali, si è concluso venerdì 11 febbraio con Decreto Dirigenziale dell'Ufficio IX, Ambito Territoriale di Parma e Piacenza (già “Provveditorato agli Studi”),. Il decreto demanda al Dirigente Scolastico dell'Istituto il compito di dare esecuzione al provvedimento. Una incombenza che investe direttamente la Prof. Lorenza Pellegrini, che è già in grado di fornirci la bozza della nuova carta intestata della Scuola. 
Tutto questo in attesa del logo, che verrà inserito nel cerchio ora vuoto una volta concluso il concorso riservato agli alunni delle classi quinte - e di una quarta - della Direzione Didattica “Ilaria Alpi”.
Gli elaborati degli alunni saranno valutati da alcune giurie, l’ultima delle quali sarà presieduta da Mariangela Gritta Grainer, già deputato e membro della commissione d’inchiesta sull’assassinio di Ilaria Alpi, da sempre al fianco della famiglia, e vedrà quali membri Umberto Alpi, cugino della giornalista, Maria Antonietta Sacco, vicepresidente di Avviso Pubblico, il Dirigente Scolastico Lorenza Pellegrini, il Presidente del Consiglio di Istituto Simone Pedrazzi, il Dott. Ambrogio Ponzi in rappresentanza della cittadinanza, l’Assessore alla P. I. del Comune di Fidenza Stefano Boselli e la Prof.ssa Maria Pia Bariggi, Assessore alla Cultura del Comune di Fidenza.
Ambrogio Ponzi


MOTIVAZIONI PER L’INTITOLAZIONE DELLA DIREZIONE DIDATTICA DI FIDENZA ALLA GIORNALISTA ILARIA ALPI 
(Roma, 24 maggio 1961 – Mogadiscio, 20 marzo 1994)
“Muor giovane colui ch’al cielo è caro”
MENANDRO (commediografo greco, 342 c.a.– 291 c.a. a. C.),
nella trad. di G. Leopardi, Amore e Morte

Stava per iniziare la primavera del 1994, quando, il 20 marzo, la programmazione Rai si interruppe improvvisamente. Un’edizione straordinaria di un TG che non avremmo mai voluto sentire annunciava, lasciandoci attoniti, la morte di una giovane giornalista italiana, trentatré anni ancora da compiere.
Lei era Ilaria Alpi, era stata uccisa a Mogadiscio, in Somalia, insieme al suo cineoperatore, il triestino Miran Hrovatin.
Ci sono momenti in cui, prepotente, prorompe il desiderio di fermare le lancette del tempo e cambiare il corso della storia: è proprio quello che parecchi di noi hanno provato in quell’istante, che è stato di grande dispiacere, impotenza e dolore da parte di molti. 
Non poteva essere vero, eppure, crudamente, lo era: il mestiere di giornalista, negli scenari “caldi”, non è esente da rischi e Ilaria Alpi ha pagato con la sua giovane vita, lasciandoci con il rimpianto per “quello che avrebbe potuto essere e invece non è più stato”.

Brava, determinata e nello stesso tempo dolce, di straordinaria preparazione e cultura, bella con i suoi capelli al vento e con quello sguardo profondo che sembrava voler penetrare dentro alle cose, Ilaria Alpi era una professionista alla ricerca di verità e giustizia: valori che ne hanno segnato la fine.
Una fine che resta ancora avvolta in un mistero che non si vuole dispiegare, una matassa aggrovigliata che lascia tanta amarezza e che vorrebbe finalmente risposte.

La polvere del tempo, giorno dopo giorno, ci allontana da quei giorni ma, ogni volta che il pensiero torna a “quel giorno”, la ferita si riapre e quel dolore strozzato, acuito da una giustizia che non è stata fatta, riemerge, così come riaffiora nitida l’immagine pulita della giornalista, con il microfono in mano: una visione simbolo di lavoro, sacrificio, dedizione.
E in questo ruolo da civil servant nel servizio pubblico Ilaria Alpi avrebbe potuto scrivere innumerevoli pagine, se le pieghe della sua storia, che è diventata anche nostra Storia, avessero imboccato, per fortuna, miracolo o benevolenza del destino, un’altra direzione.

Così, purtroppo, non è stato e tutto questo è, almeno in minima parte, mitigato dal ricordo: alle vie, piazze, parchi, biblioteche, centri culturali, scuole a Lei dedicate - e persino una rosa, quasi a voler restituire a nuova vita un fiore troppo presto reciso - si desidera aggiungere anche l’intitolazione della Direzione Didattica di Fidenza, una scuola che da anni si distingue per multiculturalità e integrazione, temi cari a Ilaria Alpi, che aveva con la nostra provincia un legame particolare, viste le origini parmensi del nonno e del papà, nativi di Compiano.

La giornalista, nel 2021, anno in cui le verrà dedicata la Direzione Didattica, avrebbe compiuto sessant’anni: così non sarà, perché “Muor giovane colui ch’al cielo è caro”, ma un’Istituzione Scolastica di Fidenza la desidera ricordare con questo piccolo grande atto d’affetto e potrà portare avanti la sua testimonianza attraverso le voci e i pensieri dei suoi tanti piccoli - e presto grandi - alunni.

La storia
Nel marzo 2021 saranno trascorsi 27 anni dall'assassinio, in Somalia, di Ilaria Alpi. Morte che, a tuttora, non ha ancora un vero mandante.
I processi si sono succeduti senza fornire risposte chiare e soprattutto i veri colpevoli.
La Alpi era nata nel 1961, aveva studiato a Roma, prima frequentando il liceo classico Tito Lucrezio Caro e poi l'Università “La Sapienza” dove si era laureata, a pieni voti, in lingua, letteratura e cultura arabe. Aveva intrapreso l'attività di giornalista e reporter per il TG3 nei Paesi del Medio Oriente, poi in Marocco, Egitto e infine in Somalia.
Era una donna determinata, desiderosa non solo di “dare notizie” ma di approfondire la conoscenza dei fatti e dei Paesi dove si recava. Credeva nel potere dell'informazione per superare gli stereotipi e nella forza aggregante della cultura che può distruggere barriere, pregiudizi e luoghi comuni sui popoli di altre culture e religioni.
Ha indagato per la sete di verità e i suoi genitori, dopo la sua scomparsa, hanno avuto dall'allora Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, la medaglia al Valore Civile ma, purtroppo, sono morti senza conoscere la verità sull’assassinio della loro unica figlia che merita di essere ricordata alle generazioni future, per la sua tenace ricerca di giustizia.
Forse non si insegna abbastanza questo valore di civiltà: rispettare e aiutare gli altri popoli meno fortunati, vivere nell'onestà nella rettitudine, mettere al primo posto il bene della collettività prima del proprio tornaconto personale.
Intitolare la Direzione Didattica di Fidenza a Ilaria Alpi è come offrirle una ulteriore possibilità di far riflettere giovani e meno giovani sui valori fondamentali su cui si fondano le nostre istituzioni democratiche.

IL PRESIDENTE DEL C.d.I.                        IL DIRIGENTE SCOLASTICO
  (Sig. Simone Pedrazzi)                                 (Prof. Lorenza Pellegrini)

8 commenti:

  1. Una scelta che mi è piaciuta molto!

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  2. La morte della Alpi e di Hrovatin è uno della serie di sporchi misteri mai volutamente risolti, perché coinvolgono personaggi e organizzazioni di alto livello. Come Ustica, Bologna e dintorni.

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    1. appunto uno dei tanti misteri italiani e come mai allora nessuno striscione sul palazzo comunale ??

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    2. Andrea, ci sarebbero tanti striscioni da coprire il palazzo intero.

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    3. infatti è stato oggetto di interrogazione, in primis per Falcone e Borsellini veri simboli italiani, ma ci sono dei regolamenti che permettono di esporre sul palazzo comunale solo le bandiere.
      mi è stato risposto che quello esistente da diversi anni è un simbolo e non si tocca beccandomi anche del fascista sui social da parte di un consigliere della maggioranza "democratica".
      durante la posa delle pietre d'inciampo ho chiesto all'assessore di mettere un segnale che le indichi in quanto essendo a terra sono poco visibili e mi è stato risposto che l'idea è ottima ma bisogna chiedere alla soprintendenza, chissà se è stato fatto a suo tempo......
      e come mai quello per Zaki è stato messo sull'ex liceo ?

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    4. Andrea, ormai l’insulto Fascista si dà quando non si sa più a dove appigliarsi, dal 1968 in avanti. Dopo interviene l’alibi comodo della burocrazia italica, borbonica e sabauda vecchia di 160 anni. Che tu sappia, hanno interpellato qualcuno o qualcosa per innalzare i due stupendi torrioni davanti alla stazione?

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