domenica 26 agosto 2012

Il racconto della domenica di Tonino


Cronaca di una normale vacanza a Montescaglioso
di Tonino Ditaranto


Sarebbe bello tonare dalle vacanze montesi e poter dire di aver trascorso due settimane davvero diverse dal solito ma come ogni anno alla fine tirate le somme ti accorgi che purtroppo nulla cambia, le abitudini rimangono le stesse e ci scivolano lentamente addosso con la stessa apatia e la stessa rassegnazione di una cittadina che oramai accetta inconsapevole la vivibilità o la invivibilità della propria città.

Ecco quindi che nonostante gli anni passano, le cattive abitudini rimangono e si ripropongono.

La cosa buffa è che protagonisti in negativo spesso si rivelano quei tanti civilizzatori venuti dal nord, come me, che mai nella propria città di residenza userebbero la macchina per andare a passeggio o peggio parcheggiarla in chiaro divieto di sosta in una strada che non consente un passaggio comodo creando quindi notevole disagio al traffico cittadino, eppure quello che mai ci sogneremmo di fare in un qualunque posto d’Italia ci sembra lecito poterlo fare a Montescaglioso, cosi come l’evitare di differenziare i rifiuti per pura svogliatezza e preferire buttare le buste di nascosto nelle periferie del paese contribuendo in modo decisivo all’insozzamento dei nostri splendidi pendii oltre naturalmente a creare un serio problema igienico sanitario.

Che dire, quello che altrove non si può, a Monte è possibile perché Monte è una repubblica a se, una specie di paradiso del fai che cavolo ti pare.

Possiamo continuare a scrivere capitoli interi, ma nulla potrà cambiare se non cominciamo a cambiare per primi dentro noi stessi, ed ecco quindi che nonostante i tanti riproponi menti che ogni anno ci facciamo, ecco puntualmente dimenticarli l’anno successivo e ricadere negli stessi errori.

A proposito, lo scorso anno avevo avuto ampie garanzie da parte del comitato feste patronali che ci sarebbero stati severi controlli quest’anno in materia di sicurezza sul lavoro per gli addetti al montaggio delle luminarie, ma nonostante tutto anche questa volta il tutto si è svolto in barba alle più elementari disposizioni normative sull’uso dei dispositivi individuali di protezione, e ancora una volta abbiamo visto ragazzi salire sui cestelli o peggio su scale mobili vietate per legge senza l’utilizzo della cintura di sicurezza.

Possibile che nessuno del comitato, per legge “committenti” e quindi corresponsabili abbia notato quei ragazzi salire come le scimmie su quelle scale? O per caso erano tanto impegnati nel discutere se le nuove normative in materia di tracciabilità finanziaria che prevedono l’eliminazione del contante oltre i mille euro devono essere anche adottate per la festa patronale, e che la discussioni li abbia distolti da altre questioni?

Strano però che qualcuno abbia dimenticato che proprio Montescaglioso sia stato teatro alcuni anni addietro di un tragico incidente durante il montaggio delle luminarie.

Tutto come sempre quindi, però in effetti alcune novità ci sono state, una su tutte la quasi chiusura delle attività commerciali di via indipendenza, Via Santa Lucia e limitrofe, dove per l’intera estate gli operatori economici della zona li si poteva osservare braccia conserte davanti ai propri esercizi per la mancanza di clienti.

Naturalmente non possiamo giudicare la scelta dell’amministrazione di aver stilato un programma estivo completamente localizzato tra piazza Roma e l’Abbazia, però ci sentiamo anche di dire che nessuna scelta può giustificare la lenta agonia nella quale sono stati lasciati operatori economici che con grandi sacrifici hanno investito i loro risparmi e che grazie alla poca lungimiranza di una amministrazione rischiano di morire.

Due ultime considerazioni di carattere strettamente personale.

La prima, la scomparsa di Ciro Candido, dirigente comunista e protagonista principale delle occupazioni delle terre, al suo funerale in tutta onestà ho avuto l’impressione di assistere alla saga della circostanza e dell’ipocrisia e non aggiungo altro se non un messaggio a Filippo Bubbico dicendogli che sarebbe stato meglio se durante il suo discorso avesse evitato il riferimento ad Emilio Colombo il quale non va assolutamente dimenticato ai tempi delle occupazioni delle terre era dall’altra parte della barricata, cioè tra coloro che arrestarono Candido e uccisero Novello;

La seconda un episodio capitatomi una sera che ero seduto con mia madre quasi novantenne all’angolo di corso repubblica.

Una donna con il suo compagno passando ci ha salutato cordialmente, mia madre subito mi ha detto che quella signora era sempre molto gentile, alla mia domanda sul chi fosse mi ha risposte che forse non potevo ricordare perché era diventata donna da poco, senza aggiungere altro.

Si trattava quindi di un trans, ma la cosa che mi ha sorpreso è l’estrema naturalezza con la quale mia madre me lo ha detto.

Che strano, io che da anni mi batto per i diritti degli omosessuali e per il rispetto delle proprie scelte sessuali in fondo in fondo ancora dentro mi porto un pizzico di pregiudizio comportamentale e lei novantenne che appartiene ad una generazione per la quale l’omosessualità dovrebbe essere un tabù si è espressa con cosi tanta naturalezza e rispetto.

Non mi resta che ringraziare mia madre per la grande lezione che mi ha dato e salutare voi tutti con grande affetto dandovi appuntamento al prossimo anno.

Tonino Ditaranto

3 commenti:

  1. "Sì, Sign Tonino, capisco tutto e concordo in alcune cose, ma a quei giovani che salivano e scendevano lungo le pericolose scale senza cintura di sicurezza, puzza la vita per rischiare di buttarla via in quel modo? Alle volte basta una semplice corda. Uno dei doveri primari di ogni singola persona è quello di aver cura di se stessa, per salvaguardare la propria incolumità e per non dover pesare sugli altri in caso di incidenti. Non dobbiamo aspettarci che siano gli altri ad interessarsi di noi con imposizioni e divieti legislativi che, per altro, molti non rispetterebbero neppure."
    Claretta

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  2. "Un bacio sulla fronte alla tua mamma....Tonino..."
    Eleonora Ferrarini

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  3. Vede Signora Claretta, la cultura della sicurezza fa fatica ad affermarsi nelle più progredite realtà del nord Italia quando le tempistiche e i bassi costi non consentono perdite di tempo e sprechi, figuriamoci in una realtà del sud Italia quando oltre alla tempistica e ai basti costi ci si aggiunge anche la bramosia di imprenditori senza scrupoli che utilizzano manod'opera a bassissimo costo solo per incrementare il proprio portafogli. Questo è molto grave quando accade nel privato, a maggior ragione ancor più quando succede durante una festa patronale dove oltre all'intera cittadinanza è coinvolta direttamente anche l'amministrazione comunale.
    Eleonora, grazie mille per il bacio a mia madre che spero di poterle dare il più presto possibile da parte tua.
    Tonino

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