Il Risveglio - agosto 1926 |
Era estate anche allora, nel 1926, quando il Governo soppresse la Sottoprefettura di Borgo San Donnino. Non sembra suscitasse grande apprensione, ci si rese conto che "data la rapidità sempre maggiore delle comunicazioni" la presenza di questi uffici in piccoli comuni come il nostro era ormai anacronistica, inutilmente costosa. Il Ministro di allora non ebbe quindi eccessive difficoltà ad introdurre il provvedimento. Ora, a distanza di 87 anni, la cosa si ripropone per la sezione distaccata del tribunale di Parma, nell'ambito di un più generale riassetto delle circoscrizioni giudiziarie che, nella loro configurazione attuale, sono state disegnate dalla legge Rattazzi del 13 novembre 1859. E' un altro pezzo del nostro sistema ottocentesco che si avvia al cambiamento.
Se l'abolizione delle Sottoprefetture fu in parte facilitata dalle possibili più facili comunicazioni questa dovrebbe essere giustificata dall'ammodernamento del sistema, ancora ottocentesco, burocratico, quello dei "faldoni" per intendersi non più giustificato dalle moderne tecnologie informatiche.
C'è anche chi si scandalizza e la mette giù dura (con il solito Monti) |
C'è tuttavia una differenza fondamentale tra i due casi: mentre nel 1926 erano i cittadini a conquistare familiarità con le possibilità che il sistema dei trasporti e degli spostamenti sul territorio, ora è la burocrazia che deve ammodernarsi e la cosa non è così scontata.
Per a Cesare quel che è di Cesare e a Silvio quel che è di Silvio ricordiamo che il percorso che ora si va a concludere era iniziato durante il Governo Berlusconi con la legge delega 148 del 2011.
E Fidenza quel giorno in cui i faldoni lasceranno Palazzo Porcellini si sentirà più piccola e meno capitale di un comprensorio rimasto virtuale. In po' meno città un po' più Borgo.
Se penso che alcuni decenni fà, si prospettava persino la costruzione di una Università a Fidenza...Da chè 'n pò, da cära e da grasia se ci lascieranno le Scuole Medie. E alla Curia Vescovile che sorte toccherà? Saremo orbati di tutto ciò che ha rappresentato la nostra storia. Ci resterà soltanto la possibilità di mettere in bocca al Rigoletto queste parole: "Borghigiani, vil razza dannata, a qual prezzo vendeste il mio ben"? Magra soddisfazione, come quella dei giovani militari che al momento del giuramento invece di urlare: "Lo giuro!!!" usavano la metatesi "L'ho d.ro"."
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