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sabato 19 gennaio 2013

Un pittore di Borgo San Donnino (Fidenza) da riscoprire





Della seconda parte del lavoro di Angela Leandri, pubblicato per i caratteri de "il Risveglio", settimale della Diocesi di Fidenza, riprendiamo la parte dedicata a delineare la figura di Antonio Maria Formaiaroli, nostro concittadino e "pittore bravissimo". In calce diamo in formato immagine il foglio de "il Risveglio" che riporta l'intera seconda parte del lavoro di Angela Leandri, ricordiamo che la prima è stata da noi pubblicata la scorsa settimana col titolo "La Sacra Famiglia di Antonio Maria Formaiaroli (1679-post.1731)". In calce troviamo in immagine l'intera seconda parte dell'articolo.


Antonio Maria Formaiaroli, definito dall’Abate Zani 
“ 
pittore bravissimo”, è personalità tutta da rivalutare



Formaiaroli, molto apprezzato dai suoi contemporanei e ricordato dallo Zani come pittore “bravissimo”, è portato all’attenzione del pubblico in tempi abbastanza recenti. Il suo catalogo certo si riduce a pochissimi titoli e la sua personalità artistica è ancora tutta da indagare.
Purtroppo sul suo conto si rintraccia ben scarsa memoria, forse a causa di una “iniqua fortuna che in continue amarezze e povertà gli fece trascinare la vita cacciandolo non grave d’anni e quasi dimentico nel sepolcro di Borgo San Donnino” (Scarabelli- Zunti, sec. XIX). 
Il suo nome si ritrova appuntato in una nota della spesa per la novena di S. Donnino (1712) e questo in ragione di un impiego dell’artista come musicista (“3° violino”). (cfr. “Momenti di festa a Borgo S. Donnino nel Settecento”, 2005, p. 72).
Egli figura anche nella “Nota de’ SS.ri Ecclesiastici della Parochiale Prevosturale di S. Michele della Città di Borgo San Donnino dell’anno 1715”, in elenco tra i “Chierici Tonsurati” come “S.r Ant. M.a Formagliaroli”.
Il pittore, tuttavia, dovette in età non più giovane prender moglie e forse scoprire tardi il ruolo di padre. Il parroco di San Giovanni Battista in Borgo San Donnino don Francesco Rastelli stese in data 30 giugno 1740 l’atto di morte per il piccolo Francesco, deceduto all’età di sette anni “circa” nell’orfanotrofio dell’Ospedale posto nei confini di detta chiesa parrocchiale.
L’atto lo dice “filius quondam Antonijs Formaiaroli et Rosa Jugalium”, figlio del fu Antonio Formaiaroli e di Rosa coniugi. Il pittore, così come dà a vedere il documento, non più in vita nel 1740, aveva perciò avuto un figlio all’inizio degli anni trenta del Settecento, all’età di cinquantatré anni circa.




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