Il lato su Via Porro dell'edificio in costruzione |
Si presenta già imponente l'edificio che dovrà ospitare 28 alloggi e, al piano terra, un centro sociale per anziani. L'intero complesso verrà dedicato al borghigiano Vittorio Chiapponi.
L'edificio insiste sull'area già occupata dagli edifici, ora demoliti, che costituivano quel complesso residenziale di case popolari chiamato Case Nuove costruito nel dopoguerra ed inaugurato nel 1947. Tutta l'area è compresa tra Via Ariosto, Via Porro e via IV Novembre.
Il rendering (foto sotto) di presentazione nascondeva questa imponenza isolandolo un idillico spazio verde azzurro. La realtà è molto diversa, ma è quella che alla fine rimane.
Ecco come si presentavano gli edifici demoliti per lasciar posto alla nuova struttura |
Le principali alberature sono rimaste ma saranno assai più compresse dal nuovo edificio |
Lieta che la causa che ho perorato affinché la zona fosse dedicata a Vittorio Chiapponi, sia stata accolta. Grazie ACER, grazie Rainieri.
RispondiEliminaPermettimi, Ambrogio, un secondo intervento intriso di nostalgìa, ma ricco pure del solito intento: quello di dare valore al nostro dialetto. In queste case, chiamate Ca' Uperäj o Ca' Növi, si sono susseguite diverse famiglie, mentre molte vi hanno abitato dal 1947, lasciandole ai figli fino al giorno in cui sono state abbattute. Voglio ricordarne alcune: Bimbón; Dändàn; Cusón; Cänén; Mòia; Grösta; Bäciùlli; Néna e Pägògna; Risulón; Frarén; Mänfren'ni; Belòcciu; Gigón; Pota; Garbi; Guarnêr; Cüžén; Mägnòtt; l'Urben'na e Ciccia; Parpètua; èl Müt; Tatu Cätlàn; Fujötta; Fucen'na; Bucasa. E la Rušina cul cäntinón in ca', gioia e delizia di alcune coinquiline, poco amanti dell'acqua, in tutti i sensi. Stè ben tütti.
RispondiEliminaSolito vizio , solito difetto, solita scuola. Gli spazi attorno alle case non ci sono più , solo strade e ciò che consegue! Che pena!!!
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