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mercoledì 24 settembre 2014

Diamo un nome al "Bivio" che diventa Piazza

A sud di Fidenza, al termine di Via Gramsci, troviamo un complesso nodo stradale. Negli anni '70 era ancora e solo il "bivio". Il condominio Zecca ormai sovrastava il bar in disarmo che si vede nella foto, mentre i semafori avevano preso possesso completo degli accessi e delle uscite. Con l'abbattimento del bar l'area su cui insisteva diventò una aiuola triangolare (vedi foto sotto).

Il nodo sud di Fidenza appariva così circondato da più soluzioni di verde urbano, pubblico e privato, ma tutto questo non cambiò sostanzialmente la sua conformazione.
Nel 2009 la svolta, approfittando del vuoto amministrativo ed in piena campagna elettorale il jersey fa la sua comparsa e i semafori e l'aiuola spariscono. L'immagine complessiva non è esaltante nella sua apparente provvisorietà che dura ormai un lustro abbondante.
Ora dovrebbero partire i lavori di sistemazione al termine dei quali l'area diventerà una piazza o almeno avrà un nome preceduto dall'indicazione "piazza". Già, per comodità, il bivio viene indicato come piazza Gramsci trovandosi al termine dell'omonima via.
 
Non abbiamo ancora un'idea precisa di come sarà alla fine, ma l'area, pur mantenendo la usa funzione di smistamento pluridirezionale del traffico, stando alle indicazioni, assumerà anche l'assetto di vera e propria piazza. 
Darle un nome suo è opportuno e necessario, direi imperativo, e nasce il problema della scelta di quale nome dare. 
L'importanza del luogo è innegabile: è la porta sud del nucleo centrale urbano di Fidenza.

La toponomastica fidentina ha conosciuto varie fasi legate spesso a fattori storici ma anche ideologici. Abbiamo la toponomastica postrisorgimentale e anche massonica di fine ottocento, quella fascista del ventennio, praticamente "epurata", quella del dopoguerra con i nomi dei protagonisti della nuova era politica e quella che si richiama a episodi resistenziali. 
Abbiamo, e non poteva essere altrimenti, la toponomastica che rimanda a episodi e personaggi della nostra storia e della nostra terra.
Numerose vie e piazze, particolarmente nelle periferie, fanno riferimento ad illustri italiani come poeti, scrittori, artisti, musicisti e studiosi oppure a città come le importanti Via Trento e Via Trieste che ricordano gli entusiasmi irredentisti di un secolo fa.

Mancano all'appello ancora vari nomi di fidentini meritevoli la cui parabola si è chiusa nella seconda metà del novecento od anche prima, dovremo trovare il modo di onorarli. Tempo fa segnalai Emma Gramatica e Valdemaro Vecchi, illustri personaggi che a Borgo hanno avuto i natali.
Tuttavia questa può essere l'occasione per un nome che abbia grande respiro di apertura. E' un luogo da cui le strade confluiscono e si dipartono, strade che portano al borgo e nel contempo si rivolgono all'esterno, simbolicamente al mondo. 

Indicherei Papa Giovanni Paolo II, personaggio chiave che in qualche modo chiude i conti del tribolato novecento, ma anche un papa che a Fidenza è venuto, che a Fidenza ha parlato e ne ha percorso le strade, che nella cripta del nostro Duomo si è inginocchiato davanti al sacello di San Donnino.


4 commenti:

  1. Io intitolerei il luogo a qualche imam o ayatollah della recente storia, oer accontentare gli islamici locali, i nostri padroni, in un futuro prossimo venturo anche per scusarci dell'ancora mancata erezione di una moschea, magari nella zona limitrofa dove si tiene il mercato bisettimanale.

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  2. D'accordo per Emma Gramatica, che ha avuto la sola ventura di nascere a Borgo, essendo figlia di attori itineranti che, in quel momento, si trovavano a casa nostra; d'accordo pure per Valdemaro Vecchi, dopo aver letto la bella recensione di Ambrogio Ponzi; d'accordo anche par Papa Giovanni Paolo II° che ha percorso le nostre strade, come ha percorso le strade de todo èl mundo; non disdegno neppure la proposta di Rigoni e Pollastri per Padre Severino, ma... I nostri? Proprio nostri-nostri? Äl sò ca sum un taröl, ciò nonostante, non desisto dal battere e ribattere i seguenti nomi: Vittorio Chiapponi ; Pîr ; Don Temistocle Corradi ; Rino Montanari. Forse i giovani assessori e i giovani consiglieri, che amministrano la nostra Città, non sanno neppure chi fossero, ma io e te, Ambrogio, lo sappiamo e dobbiamo insegnarlo loro.

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  3. Per me andrebbe bene Padre Severino, senza tuttavia togliere il merito agli altri.

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