martedì 24 marzo 2015

L’innovazione digitale e la Cattedrale di San Donnino


Si è svolta questa mattina nella sala del Palazzo Vescovile l'annunciata conferenza stampa che da il via al progetto "L’innovazione digitale: la Cattedrale di San Donnino apre le porte alla realtà aumentata" che si pone come primo obiettivo quello di mettere la tecnologia digitale al servizio della conoscenza del nostro Duomo.
Arch. Marco Tombolato
In apertura l'Arch. Marco Tombolato, tecnico diocesano e referente per il sito web e le connesse applicazioni, in apertura ha ricordato che si tratta di una proposta innovativa che "non riguarda solo il nuovo sito web della Cattedrale, ma le sue principali applicazioni (apps) che potranno essere “scaricate” dal portale web: in tal modo, ogni visitatore interessato potrà scoprire la bellezza della Cattedrale e la gloria del suo Santo".
A seguire il P.I. Antonino Besagni, Presidente dell'Amministrazione Cattedrale di Fidenza, ha salutato i presenti lasciando la parola alla Dott.ssa Alessandra Mordacci, direttrice del Museo del Duomo, che, molto opportunamente, ha ricordato che il progetto tenderà a suggerire visite in loco ed avrà quindi un intento promozionale e non di fruizione remota.

Dott. Paolo Salvatori, Presidente
della Humarker Srl
Il Dott. Paolo Salvatori, Presidente della Humarker Srl di Parma, ha illustrato gli aspetti più tecnici del progetto. L'Humarker è infatti la ditta specializzata chiamata ad applicare l'innovazione tecnologica digitale alla divulgazione del patrimonio culturale diocesano.
Ha spiegato Salvatori che le tecnologie applicate tendono ad informare "oltre i nostri sensi", la cosiddetta "realtà aumentata", e nel contempo favorire le visite con la "navigazione di prossimità" che prende per mano il visitatore attraverso una mappa interattiva tecnologicamente avanzata. Come valore aggiunto dell'applicazione indica la possibilità per il potenziale visitatore di programmare la propria visita nel percorso e nelle priorità. 

Rag. Giancarlo Menta
Brevi gli interventi del P.I. Renzo Zucchi, rappresentante dell'Unione Industriali, e del Rag. Giancarlo Menta della fondazione Monte di Parma. il rag. Menta ha portato il suo saluto, ma del suo personale ruolo nel parlerà diffusamente più avanti il Vescovo.
La Dott.essa Alessia Gruzza, Vicesindaco con deleghe al Turismo ed alla Cultura del Comune di Fidenza ha in sostanza ribadito l'intento promozionale dell'iniziativa che intende portare cultura all'esterno attraverso il linguaggio tecnologico, ai giovani così esperti di digitale ma anche alle altre fasce di età.
Il Sindaco Andrea Massari
Il Sindaco Andrea Massari ha ricordato i concetti più volte espressi "fare sistema", proseguire nel percorso lungo e non scontato volto ad inserire la cattedrale nel patrimonio Unesco.
Il Sindaco prende quindi un impegno solenne, da noi sollecitato da anni senza finora successo, il restauro della terza cappella di destra di proprietà comunale in cui è conservato il dipinto del Santo Andrea Avellino, opera di G. B. Tagliasacchi. La promessa, anche se associata in modo generico a sollecitazioni diverse, ha il mio personale plauso al quale non posso associare quello dell'amico Aldo Magnani.
Chiusa la lunga serie degli interventi le conclusioni spettano a S. E. Carlo Mazza Vescovo di Fidenza.
La partenza è tutta un elogio per Giancarlo Menta per suo ruolo "fondamentale", in subordine la figura del P.I. Renzo Zucchi, sempre dell'UPI, e un grazie anche agli altri con ruoli più decorativi "secondo giustizia e verità".

S.E. Carlo Mazza
Riferendosi poi alla simbiosi d'intenti con l'Amministrazione comunale ne parla come "nuovo modello di stare insieme" tra chiesa ed istituzioni.
Sul progetto acutamente osserva che non si deve pensare di "derubare la Cattedrale" del senso di mistero che l'avvolge, ma di creare flussi di "turismo consapevole non scorribande".
Avere per la Cattedrale "una conoscenza ammirata", "chi entra deve avvertire stupore, uno stupore razionale fondato sulla conoscenza", "solo così diventerà la cattedrale di tutti", questi gli spunti del Vescovo e un cenno di speranza lo spende con le parole "si coltivi il crescere, l'amore, la tutela della Cattedrale" che conserva da otto secoli le memorie dei padri.
L'accenno alla conoscenza trova tuttavia un dubbio riferimento quando S.E. parla del pavimento del duomo e dei due intarsi come parte non conosciuta dimenticando la lezione del prof. Vito Ghizzoni che questo presunto mistero ha ampiamente spiegato esattamente quarant'anni fa.


Dott. Alessia Gruzza


2 commenti:

  1. C erano proprio tutti i cosiddetti poteri forti...

    RispondiElimina
  2. ...Che, forse, avrebbero potuto negli passati "spendersi" un pò di più anche per il restauro di questo monumento. Nei secoli i cittadini facoltosi destinavano laute risorse per il restauro, l'ampliamento, il decoro pittorico degli edifici dedicati alla preghiera. Il nostro prezioso Duomo necessita con una certa urgenza anche del restauro della facciata. Anziché avviarsi in opere fuori dal senso della realtà, questi "grandi" imprenditori avrebbero potuto essere consacrati alla storia della città per la promozione ed il "SOSTEGNO" degli interventi di restauro conservativo del Duomo anziché essere ricordati per i Terragli, termine che, attingendo alle nostre locuzioni dialettali, evoca immagini estremamente eloquenti.

    RispondiElimina