lunedì 23 marzo 2015

Succede in Italia ai "comuni mortali", agli altri no!!!


Succede in Italia ai "comuni mortali", agli altri no!!!

Un amico ha un'auto un po' datata che per raggiunti limiti d'età ed un po' d'infermità non può più usare e pensa di demolirla, io gli dico: l
a macchina non mi sembra male, lui acconsente a darla a me, oltretutto ha anche l'impianto a metano, per cui, visto che non va male, direi che averla gratuitamente e' un ottimo affare.
Pago io il bollo per il 2015 e appena mi e' possibile andiamo a fare il passaggio. Da qualche anno e' possibile evitare il notaio e relativi costi, si può, compratore e venditore, andare in comune che un impiegato compila il certificato di proprietà con il nome dell'acquirente, che con quel documento compilato si reca poi da solo al PRA che provvederà a fare il passaggio.
Errata corrige: l'impiegato comunale commette un piccolo trascurabile errore e allora si va al PRA portando anche il vecchio proprietario (40 km per andare ed altrettanti per tornare) perché occorre la sua presenza per confermare alcuni dati che lo riguardano. 

Perché ho scelto di andare al PRA a Parma e non all'ACI, che si trova a Fidenza? semplice: all'ACI il passaggio costa 487 euro, al PRA poco più di 340, voi cosa avreste scelto?
Risposta scontata e si va al PRA, tutta la documentazione e' presente, pertanto si procede. Tutti i passaggi vanno bene, tranne l'ultimo: mia moglie si chiama Danila e sua sorella gemella Daniela; sono nate quindi lo stesso giorno, stesso mese, stesso anno e nello steso posto, naturalmente stesso cognome, ma, e qui sta l'inghippo, la sigla abbreviata del nome è la stessa: DNL, per cui risulteranno due precisi identici codici fiscali. già in passato questo provocò contrattempi, al punto che mandarono a chiamare mia moglie presso l'agenzia delle entrate di Piacenza (mai abitata e mai avuto redditi da quella provincia, dove però ha il domicilio fiscale mia cognata, seppur per pochi metri, pagando sempre e comunque ogni tributo dovuto allo stato). Insistono: "deve passare di qui!!!>.
A quel punto mi intrometto io, che non sono per niente diplomatico, dicendo che mezza giornata di lavoro per un'assurda burocrazia non la perdo, se hanno bisogno di me hanno il mio indirizzo e passino loro.
Questo comportò che i codici fiscali di mia moglie e mia cognata venissero modificati d'ufficio togliendo il numero al centro dell'ultima parte del codice fiscale sostituendolo con una lettera (una lettera, tre numeri ed una lettera diventavano così: la solita lettera, lo stesso numero di prima, poi la lettera inserita che sostituisce il numero eliminato, il numero di prima e per concludere la lettera di prima).
Risultato: ad ogni operazione la macchina in cui veniva inserito il codice fiscale non riconosceva quei dati anomali, alcuni miglioramenti solo ultimamente (ma solo pochissimi).
Questa mattina e' successa la stessa cosa: l'ultima parte del passaggio, quella che riguarda la motorizzazione, non e' stato possibile farla al PRA, per cui domani mattina mi ripercorrerò i 40 km all'andata ed altrettanti al ritorno, per passare dalla motorizzazione civile che inserirà a mano, forzandoli, i dati anomali del codice fiscale di mia moglie e allora tutto sarà fatto con relativo risparmio di soldi ma aggiunta di cospicua dose di esasperata burocrazia. Per concludere: ringrazio per la gentilezza e la disponibilità la signora del PRA che ha seguito tutta la pratica, meno male che ci sono anche queste persone.
Ultima curiosità: nello stesso salone si trovano gli sportelli del PRA e quelli dell'ACI, separati solo da meno di dieci metri: voi in quale sportello andreste a fare il passaggio? in quello da 340 euro o in quello da 487 visto che si trovano a meno di dieci metri uno dall'altro nello stesso stanzone?

Italia: paese dei balocchi, dove il facile diventa difficile attraverso l'inutile e dove si trasformano piccoli dossi in montagne insormontabili, dove il cittadino e' solo un'entità che deve essere usata, sfruttata e spremuta, dandogli da bere qualunque cosa come si fa con una spugna.
Germano Meletti

4 commenti:

  1. Dopo aver letto tutto, opterei per un semicingolato...poi entrerei all'Aci o Pra...

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  2. Noi abbiamo ereditato, dal 1861, la burocrazia e lo Stato di polizia dei Savoia-Carignano e dei Borboni di Napoli, ossia il peggio del peggio dell'inciviltà europea, e scendiamo sempre più in basso.

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  3. Non è questione di ACI o PRA, è l'italica burocrazia presente in ogni angolo, in ogni ufficio, in ogni boccata d'aria che si respira e choi dovrebbe semplificarla se ne frega altamente

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  4. caro Germano per forza chi dovrebbe semplificarla se ne frega, tanto a loro basta chiedere un piacerino e tutto il pra si trasferisce al loro domicilio.
    come scritto nell'articolo per fortuna che ha trovato l'impiegato volenteroso e disponibile, qualità che negli uffici pubblici non si trovano spesso

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