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Ritengo la cosa di assoluto interesse, vista l'alta consistenza di pendenze verso quell'entità., negli anni tanto criticata da essere definita "MOSTRO" e che in molti casi se la sono vista saltare addosso parecchi cittadini che non sono riusciti a far fronte alla mole di tributi pretesi da stato ed altri enti locali.
Germano Meletti
Bufera su Equitalia: decadono i dirigenti,
e con loro le cartelle esattoriali
Milioni di cartelle esattoriali notificate negli ultimi anni sono a rischio
nullità
Vedi
anche:
LA VICENDA
Per supplire alla carenza di organico dirigenziale, l'Agenzia
delle Entrate, qualche anno fa, aveva deciso di promuovere alla qualifica di
dirigente ben 767 funzionari, senza prima averli sottoposti a un
concorso pubblico, per come invece prescrive la nostra
Costituzione ("agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante
concorso". La questione, che era stata sollevata inizialmente dal Tar
del Lazio, e aveva poi subito uno stop a causa di una legge sanatoria
del 2012. Ma su quest'ultima era forte la puzza di incostituzionalità. Tant'è
che il Consiglio di Stato aveva rinviato gli atti alla
Corte Costituzionale perché si pronunciasse in merito e
decidesse, una volta per tutte, se è vero o meno che, in Italia, anche i
funzionari del pubblico impiego (così come tutti gli altri dipendenti della
pubblica amministrazione) debbano sottostare all'obbligo del concorso per
accedere ai posti.
FULMINE A CIEL SERENO
Un vero fulmine a ciel sereno. La tanto attesa sentenza della
Corte Costituzionale è uscita: le nomine "fasulle" dei
funzionari dell'Agenzia delle Entrate, portati al ruolo di dirigenti senza un
pubblico concorso, sono tutte nulle. E, perciò, sono nulli
anche gli atti da questi firmati e notificati ai contribuenti.
LA SENTENZA
Per la Consulta non ci sono stati dubbi:
chiunque acceda al pubblico impiego lo può fare solo tramite un concorso
pubblico e mai, quindi, con una legge di "sanatoria" o con una nomina
interna. E ciò vale anche se si parla del tanto temuto fisco. Il succo della
sentenza è chiaro: è incostituzionale il la legge del 2012 che, dopo la
bocciatura del TAR Lazio della nomina dei funzionari dell'Agenzia delle Entrate
a dirigenti, pur senza la qualifica, aveva introdotto una sorta di sanatoria.
Insomma, in attesa che fossero indette le normali gare, gli incarichi "a tempo"
da dirigente, conferiti a funzionari dell'Agenzia delle Entrate senza i concorsi
regolari dovevano ritenersi validi. Il che è palesemente illegittimo per
contrasto con la Costituzione e con la norma che impone che, a tutti i pubblici
uffici, si giunge solo tramite concorso. (LEGGI
QUI LA SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE)
LA NULLITA' DI ATTI E CARTELLE ESATTORIALI
Poiché sono state bocciate ben 767 nomine su
circa 1000 dirigenti di ruolo, ciò significa che più del 50%
delle cartelle che, in tutti questi anni, Equitalia ha notificato agli italiani,
sono nulle. O meglio, del tutto inesistenti perché firmate da
soggetti che non avevano il potere per farlo e per ricoprire tale ruolo.
Insomma, questo significa che tutti gli atti che sono stati firmati dai
dirigenti (o meglio, funzionari svolgenti funzioni da dirigenti) potrebbero
essere dichiarati "inesistenti" (per mancanza di poteri) dalla giurisprudenza.
E, con essi, a cadere sarebbero anche le relative cartelle di Equitalia che sono
state notificate sulla base di tali accertamenti.
COME SAPERE SE L'ATTO E' NULLO
Per evitare un ricorso "alla cieca" contro la cartella
esattoriale, bisogna innanzitutto verificare che la stessa abbia come
presupposto un pagamento chiesto dall'Agenzia delle Entrate e non da altre
amministrazioni. Poi bisognerebbe avere la certezza che l'atto a monte sia stato
notificato da uno dei falsi dirigenti. Tuttavia l'elenco dei dirigenti privi di
potere non è mai stato diffuso ufficialmente. Il contribuente potrebbe tentare
di superare l'ostacolo depositando una istanza di accesso agli atti
amministrativi e chiedendo di verificare la documentazione inerente alla
carriera del dirigente firmatario.
SCADENZA TERMINI
In verità, stando all'orientamento (maggioritario) che ritiene
gli atti privi di firma "inesistenti", questo non dovrebbe essere un problema,
in quanto si tratterebbe di una nullità non sanabile neanche con il decorso dei
termini. Ovviamente, però, ogni tribunale ha la sua interpretazione.
VALE SOLO PER EQUITALIA
Attenzione: la questione riguarda solo le cartelle determinate da
atti firmati dall'Agenzia delle Entrate e non, quindi, per
imposte locali, contravvenzioni o richieste di pagamento dell'Inps.
Muoia Sansone con tutti i Filistei, crepi Equitalia, con tutti i suoi scagnozzi!
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