L'allestimento scenografico dell'opera Carmen, in cartellone al Teatro Magnani di Fidenza per il 12 novembre, nasce da un progetto di Chiara Trancossi che ne ha anche direttamente curato la realizzazione con l'apporto di altre professionalità fidentine.
Lunedì scorso Maria Pia Bariggi, assessore alla Cultura ed alla Scuola, ha incontrato Chiara, è stata l'occasione per ripercorrere con Chiara le varie fasi di un progetto che avrà il suo epilogo sul palcoscenico del nostro teatro.
Un piacevole incontro tra due professionalità che non sono sembrate estranee l'una all'altra.
Chiara Trancossi con Maria Pia Bariggi |
Il progetto scenografico della Carmen e la sua realizzazione fanno ormai parte del percorso curricolare di Chiara che, col suo aiuto, abbiamo ricostruito ed ora pubblichiamo, non prima tuttavia di alcune sottolineature.
Fresco di laurea, il progetto viene notato ed accolto dal Gruppo Promozione Musicale Tullio Marchetti di Fidenza, che lo inserisce come opera inaugurale della stagione lirica 2016-2017, del Teatro G. Magnani di Fidenza.
Chiara procede al riadattamento e al ridimensionamento del lavoro per il palcoscenico del Teatro G. Magnani, conducendo per la prima volta in prima persona un progetto scenografico di un’opera lirica in tutti i suoi aspetti e sfaccettature.
La costruzione dei vari pezzi che compongono la scena viene realizzata dalla Segheria Cugini di Fidenza, che dimostra grande disponibilità e sostegno nella conduzione dei lavori di realizzazione.
Il lavoro si rivela una vera e propria impresa di equipe; una produzione interamente “fidentina”, autoctona, di una città il cui teatro porta il nome di uno storico scenografo come Gerolamo Magnani, fidentino.
Chiara effettua direttamente la fase di pittura e decorazione dell’intera scena, pronta per debuttare il 12 novembre presso il Teatro G. Magnani di Fidenza, con regia di Riccardo Canessa, costumi di Artemio Cabassi e luci di Sergio Rossi.
Alla fine di questa forte esperienza, Chiara ci confida di aver avuto un’enorme arricchimento personale grazie al coinvolgimento di tanti professionisti, che hanno supportato e di incoraggiato l’impresa nella sua totalità, e ringrazia per gli aiuti di un notevole numero di persone che, sebbene non propriamente del mestiere, hanno messo a disposizione la loro disponibilità e le loro competenze per dare un importante contributo alla buona riuscita del lavoro.
Le scene del progetto iniziale poi riattate alle dimensioni del palcoscenico del Magnani
"La scena di Carmen si presenta come un’architettura composta da vari elementi che, combinati in maniera differente, vanno a formare i quattro diversi quadri che connotano i quattro atti dell’opera. Le forme ed i volumi portano in sé un carattere evocativo, e la composizione nella sua totalità, unendo l’architettura all'uso preponderante della luce, che solca e definisce le forme, crea atmosfere, che rimandano a forti immagini radicate nell'immaginario collettivo di tutti.
Lo scenario all'interno del quale si muovono i vari personaggi è connotato da colori che sono quelli della polvere e della terra, e da materiali che portano in sé una componente “vissuta”, su cui è depositata quella patina grigia e polverosa che rende visibili i segni del passare del tempo."
Appena terminati i 5 anni di studi universitari, conseguendo la laurea in Architettura Magistrale presso l’Università degli Studi di Parma.
Da tre anni a questa parte scopre una forte passione per il teatro ed il mondo dietro le quinte. Inizia a lavorare per la compagnia teatrale Quelli che il d’Annunzio di Fidenza, realizzando le sue prime scenografie per tre spettacoli di prosa presso il Teatro Girolamo Magnani di Fidenza, entrando per la prima volta in contatto con la progettazione delle scene, ma anche con la loro realizzazione in senso pratico.
Attratta dal combinare le forme ed i volumi a formare una composizione rispondente alle esigenze non solo architettonico-funzionali ma anche ad altri scopi più creativi, vira gli studi di Architettura secondo i suoi interessi in campo teatrale specializzandosi in Allestimenti nel corso tenuto dal prof. Aldo de Poli, che la guida nel suo percorso universitario e professionale, indirizzandola a compiere importanti esperienze di scambio e condivisione.
Selezionata presso la Biennale Teatro partecipa al Workshop Internazionale di Scenografia condotto dallo scenografo Jan Pappelbaumb nell’agosto 2014 e, l’anno successivo, al Workshop Internazionale di Illuminotecnica, che si rivelano importanti esperienze di arricchimento e di confronto, che accrescono di gran lunga le competenze in campo scenografico, ed aprono nuovi canali di conoscenze a livello internazionale.
Successivamente c’è l’incontro con il teatro ufficiale e con i protagonisti, quelli che tutti i giorni calcano il piano del palcoscenico. Dall’incontro con lo scenografo Tiziano Santi, si apre il mondo della lirica e della scenografia in campo lirico, che, a differenza del teatro di prosa, possiede la potente arma fascinosa della musica.
Compie diverse esperienze in campo lirico in veste di assistente alle scene nei teatri ufficiali italiani, come al Teatro Carlo Felice di Genova in occasione dell’opera Billly Budd con regia di Davide Livermore e scene di Tiziano Santi.
Accresce di gran lunga le sue competenze, direttamente sul campo a contatto con gli uomini del mestiere.
Segue l’importante esperienza in campo pratico-operativo, in qualità di scenografa realizzatrice-decoratrice, in occasione del 40° Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano 2015 e dell’edizione dell’anno successivo, realizzando le scene per le quattro opere Idroscalo Pasolini, La Finta Semplice, Icarus e Pollicino.
A conclusione del suo percorso di studi, svolge il Tirocinio Universitario di Architettura presso il Teatro dell’Opera di Firenze, compiendo una fondamentale esperienze per la propria formazione personale, avendo modo di entrare direttamente a contatto con le dinamiche di un grande Ente Lirico e di seguire gli allestimenti di diversi spettacoli. Nel contempo, realizza una Tesi di Laurea sul tema della scenografia, affrontando la tematica di come le forme architettoniche possano rispondere ad esigenze dettate da un testo drammaturgico e di come si carichino di significati altamente simbolici.
Progetta così l’allestimento per la scenografia dell’opera Carmen di Georges Bizet sul palcoscenico del Teatro dell’Opera di Firenze, che si rivela un’importante verifica di competenze acquisite nel corso degli anni, nelle varie esperienze teatrali, conseguendo un risultato a pieni voti.
Nella Tesi di Laurea, inserisce anche interviste condotte personalmente ai grandi protagonisti della scena italiana, come Pier Luigi Pizzi, Marco Gandini, Alberto Triola e Sergio Rossi, per capire a fondo la loro metodologia di lavoro e di interpretazione dell’opera. Questa si rivela una fase importantissima, di scambio, di confronto, di diretto contatto con l’esperienza degli uomini del mestiere, che porta ad un profondo arricchimento personale, in termini di idee e di competenze professionali.
Attualmente impegnata in veste di assistente alle scene, nella produzione di Teatro del Porto, con la regia di Maurizio Scaparro, le scene e i costumi di Lorenzo Cutuli, ed attore protagonista Massimo Ranieri, che debutterà il 18 novembre 2016, presso il Teatro dei Rinnovati di Siena.
Quello che resta e non si spegne è l’entusiasmo e la voglia di continuare a fare teatro, per cercare di costruire sul palcoscenico una scena capace ancora di dare emozioni.
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