sabato 29 ottobre 2016

Il Dizionario Etimologico Borghigiano di Claretta Ferrarini


Questa mattina alle 11 al Ridotto del Magnani , alla presenza dei Fidentini Doc e di qualche simpatizzante, seppur “straniero”, si è tenuto a battesimo il “DEB", l'opera di Claretta Ferrarini.

L'incontro è iniziato con le parole del Sindaco Andrea Massari che ha ripercorso l'iter del Dizionario, ma soprattutto dell'impegno verso la scoperta e la valorizzazione dell'origine del vernacolo in generale e di quello locale in particolare. Ha naturalmente sottolineato l'intervento dell'Amministrazione affinché il progetto dell'autrice arrivasse in porto, nonostante le numerose difficoltà di percorso.
Ha ricordato come, anche grazie all'interessamento del consigliere Pedroni, Claretta sia stata inserita nel Comitato Scientifico regionale per la salvaguardia dei dialetti.
È seguito l'intervento della  Prof.ssa Maria Pia Bariggi, non solo come Assessore alla Cultura, ma come persona sensibile al valore umano, sociale e spirituale del dialetto come comunicazione.
Ha citato Dante: le lingue locali hanno un valore affettivo, sono i mezzi che ci uniscono alle persone con cui viviamo ogni giorno. Hanno una radice ed una origine lontana, ma fanno parte della cultura , della storia, dei contatti di una comunità.
Giancarlo Loreni, ha ricordato l'amicizia di vecchia data con Claretta ed ha vivacizzato il suo intervento con note pienamente attinenti all'argomento.
Il dialetto, infatti, è il linguaggio degli amici, dei compagni di strada, del riso e del pianto, della condivisione e della convivialità. Ha richiamato i momenti salienti del “viaggio“con l'amica ed autrice, le esperienze  che li hanno accomunati e sostenuti nella ricerca.
L'opera che viene presentata oggi come prodotto di un “parto”lungo, laborioso e difficile mostra la complessità delle fonti e degli influssi che hanno formato le parole, le espressioni, i nessi , in un processo di rapporti umani e di vicende trascorse nel tempo, sempre diverse da un paese all'altro, da una sponda a quella opposta, da una vocazione agricola ad una mercantile, dal monte al piano, perché rispecchiano la vita , il lavoro, gli affetti di quegli Uomini  non di altri. Questo si è compreso dalla citazione del termine bicocca che Loreni ha preso ad esempio, leggendone tutte le accezioni e i rapporti con altre lingue.
L'Autrice ha più volte riconosciuto che il lavoro rispecchia solo una parte del tema, perché la ricerca non finisce mai, sempre nuovi spunti, nuovi itinerari si presentano e la passione si risveglia di continuo. Ha ringraziato e citato coloro che l'hanno aiutata in qualsiasi modo, con i loro suggerimenti, con il loro sostegno, con il loro supporto culturale, ha ricordato l'ex assessore Gruzza che fin dall'inizio le è stata vicina.
Germano Boschesi, come autore della copertina e coadiutore, ha ricordato sorridendo l'impatto di Claretta con il computer, il rifiuto iniziale e di quanto alla fine sia stato un elemento utile alle ricerche.
Intervento infine di Fiammetta Antozzi dell'Associazione  Fidenza Cultura che ha sottolineato il sostegno all'opera per il valore culturale che essa rappresenta.
L'incontro si è concluso con il rituale mazzo di fiori che a nome dell' Amministrazione è stato offerto dal Consigliere Pollastri.
Marisa Guidorzi
Il Sindaco Andrea Massari
Claretta Ferrarini
Fiammetta Antozzi
dell'Associazione  Fidenza Cultura
Germano Boschesi
Alcuni dei sostenitori della "prima ora"
Luca Pollastri, Manfredo Pedroni e Amedeo Tosi 


5 commenti:

  1. Grazie a Marisa Guidorzi che ha colto in pieno ogni aspetto, culturale, umano e folcloristico della cerimonia di presentazione del DEB. Sono rimasta piacevolmente colpita dagli interventi del Sindaco Andrea Massari e dell'Assessore alla Cultura Maria Pia Bariggi che hanno dimostrato una grande competenza in materia. Esorto tutti a leggere la bella ed originale presentazione, al Testo, del giornalista di TG3, Luca Ponzi, borghigiano del sasso. Che dire, ancora, se non ringraziare tutti, Ambrogio compreso?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cara Claretta, mi sono ritrovata in molte cose, il dialetto è veramente il mio "lessico famigliare", anche se posso parlarlo solo con la mia famiglia d'origine ed è ormai estraneo ai miei figli. Mi interessano sempre le parlate locali , come specchio di storia e di cultura.Tanti anni fa imparai proprio da lei la definizione dialettale di prezzemolo e di occhiali, di derivazione francese.

      Elimina
  2. Il D.E.B. è un'opera enciclopedica, che rimarrà nel tempo come punto di riferimento per tutti coloro che amano il nostro dialetto.
    Ho avuto l'onore di leggerlo per primo.
    Grazie, Claretta!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Däbón, däbón, Fausto; così come sei stato il primo a leggere "la Bon'na Növa" = i Vangeli e l'Antico Testamento, tradotti in dialetto borghigiano e scritti a mano. È grazie alle tue spronate ed alla tua tenacia, che i testi hanno visto la luce.

      Elimina
  3. La Claretta è un grandissima donna, che io ammiro incondizionatamente; l'etimo edlle parole mi ha sempre appassionato. Avevo preso il massimo dei voti nell'abilitazione in Latino, con lo studio etimologico di una lirica di Catullo.

    RispondiElimina