Copertura della “Fontanella”
Quanto prima il famoso … cavo della Fontanella, la cui acqua si prestava olim (una volta) ai nostri cari vicini delle limitrofe terre come argomento di insolenze all’indirizzo dei nostri buoni borghigiani, sarà coperto nel tratto dalla Via Emilia al passaggio della ferrovia.
Nel tempo stesso il cosiddetto prato del Pozzone, che serviva alle massaie per asciugare i loro bucati usciti lindi lindi … dalle acque incontaminate … del Pozzone, verrà riempito fino al livello stradale e potrà in tal modo servire come piazzale per i pubblici divertimenti. Mentre noi ci compiacciamo di tali lavori, troviamo pur giusta l’osservazione del corrispondente del Corriere Emiliano, il quale vorrebbe che fosse coperto anche l’altro tratto della “Fontanella” che corre lungo la Via “Quattro Novembre”.
Il voto del corrispondente potrebbe per alcuni aver sapore di una sollecitazione pro domo sua, ma lo condividiamo noi pure, in nome della tanto invocata igiene.
Fidenza, 10 marzo 1928 (Anno VI)
Il "Prato Godi" (vedi anche nota) |
Abbiamo riportato integralmente un breve articolo correggendo alcuni refusi che già furono motivo di scontro tra l'anonimo estensore ed il tipografo in quel lontano 1928. La prosa d'epoca è essenziale e necessità quindi qualche precisazione.
Nei limiti dei nostri ricordi "prenatali" ci proviamo.
La "Fontanella" era una fonte d'acqua tra Via Romagnosi e Via IV Novembre che versava in un canale che ormai era degradato a scolo pubblico. Da qui l'osservazione circa le "insolenze" sopportate da chi era a valle del cavo.
Per quanto riguarda il "corrispondente del Corriere Emiliano", il cui nome è omesso dall'articolo, si può intuire che abitasse proprio in Via IV Novembre.
L'articolo accenna poi all'altro consistente lavoro di riempimento dell'ampio prato davanti al Macello Comunale che noi conosciamo come "ex" e nella pianta come Prato Godi. Degradante verso la porta occidentale di Borgo il prato includeva il Pozzone che parzialmente è stato portato alla luce in Piazza Grandi. Era il lavatoio pubblico anche se l'articolista esprime in modo lieve qualche dubbio circa la purezza dell'acqua.
Il "Prato Godi" comprendeva quindi l'attuale piazza Grandi ed la zona urbanizzata attualmete compresa tra piazza Grandi e l'inizio di via Mentana, .
Il "Prato Godi" comprendeva quindi l'attuale piazza Grandi ed la zona urbanizzata attualmete compresa tra piazza Grandi e l'inizio di via Mentana, .
"Anno VI" si riferisce logicamente al sesto anno dell'era fascista.
Chiedo: nel 1928 tra il Pozzone e il ponte dello Stirone o mulino Canepari c'era già via IV Novembre?
RispondiEliminaTra il Pozzone ed il ponte si percorreva Via Abate Zani come oggi anche se l'innesto in via Zani era diverso e Via Cavour arrivava in Piazza Duomo allora passaggio obbligato per il centro città per chi proveniva da Piacenza. Via IV novembre corrisponde all'attuale con alcuni cambiamenti in direzione nord entrando in zona oggi centuriata.
RispondiEliminaé da quando sono Nato , e prima ancora dal nonno Umberto che dove abito la via 4Novembre è sempre stata Partendo dal grande incrocio per Salsomaggiore - Tabiano e per Piacenza e grande rotonda adesso , dicevo la via 4Novembre partiva da li faceva la grande curva detta della STI era una fabbrica di cementi e mattonelle già prefabbricate proseguiva davanti alla Trattoria "la bellaria "anche tutt'ora , poi negli Anni anno fatto la biforcazione con via Gramizzi tengo a precisare che Via Gramizzi è nata molto tempo dopo alla via 4Novembre ,e questa è sempre proseguita alla destra di via Gramizzi passando sempre davanti casa mia e mai cambiata arrivando alla fine all'incrocio di via Piave , ossia zona case popolari dette "al cà Növi" Umberto Zanella
RispondiEliminaGrazie, Ambrogio!
RispondiEliminaPer me un piacere e tanto interesse (oserei dire emozione), vedere questo stralcio planimetrico della zona Duomo dei tempi dell'abate Zani!
Un personaggio che porto nel cuore, l'Abate, le cui vicende di vita accompagnano spesso i miei pensieri, soprattutto quando mi trovo a passare per alcuni luoghi di Fidenza...
Vedere com'era composto il reticolo delle strade che lui solcava a piedi, leggerne la denominazione di allora: 'la Stradazza', 'Strada inghiarata di Salso, 'Strada maestra detta "La Romea" ', 'Strada maestra al Duomo', 'Vicolo San Bernardo', 'Vicolo del Consorzio', ecc., mi fa più vicina la sua figura vestita di nero, immersa nella sua Borgo, che pur amava tanto, ma con la testa lontano, nei 'gabinetti d'arte' di mezza Europa che lui aveva visitato per comporre la sua Enciclopedia...
Se conoscevo questo 'stralcio', sicuramente lo pubblicavo nel volume a lui dedicato, con la "Fontanella" che nasce dalla Fossa degli Arzaghi , la 'Casa comunale col portico' vicino alla 'Porta S. Donnino', e la 'Ghiacciaia del Vescovado', realtà senza dubbio a lui familiari!
Grazie ancora.
Un caro saluto
Mirella
Ho visto in una mappa del 1739, a casa di un privato, il cavbo Fontanella in color azzurro a lato est di Palazzo Arzaghi. Attualmente in asse con la piccola via parallela a via Porro ed in asse con l 'attuale via Dante.Probabilmente essendo tra i due bastioni di S. Bernardo e S. Donnino era in prossimità della Porta Salsediana, porta a sud di Fidenza. Gian Franco
RispondiEliminaSempre affascinante! Grazie Ambrigio
RispondiEliminaGrazie, Ambrogio.
RispondiEliminaSempre un'emozione vedere com'erano i luoghi che abitiamo...