Impareggiabile la tastiera di Pierre Barilli quando parla di borghi e sogni. Anche la visione politica di Pierre ne guadagnava, segno di incipiente rinsavimento? Non spetta a noi dirlo, possiamo solo pensarlo. E mentre "pensiamo" rileggiamo il suo articolo senza titolo del luglio 2013 cui abbiamo aggiunto due immagini.
A.P.
Fidenza, Villa Alberti in Via Berenini |
"Cerco le parole per descrivere la giornata di un giorno qualunque. E' immagine di volti amici, di sogni che restano sogni, di realtà che cancellano i sogni, di amicizie, di rancori e di amori, di urla e di risate. E' sapore di caffè e rumore del Mac rimasto acceso nella notte; e ancora, pianto di bimbo, ninnananne; in lontananza un solitario allarme.
Nostalgia e illusione: borghi torti, quelli raccontati da Ambrogio, che legge il passato tra le crepe dei muri, e quelli salvati dal caso, non dall'incuria; borghi innervati nel corpo di una Fidenza umida e medievale, dove un tempo, seggiola fuori dall'uscio, l'asino volava e si tirava tardi tra storie di amanti furtivi o di imprese impossibili, tanto impossibili da sembrare vere... Oggi, in quei borghi vivono fantasmi in cerca di identità; lì intorno anche imperatori, santi, martiri, animali fantastici e soldataglia, scolpiti nell'arenaria, ritorneranno polvere.
Fidenza dalla Torre del Folletto |
Basterebbe scavare nella memoria di quest'angolo di mondo per ritrovare storie, storie da vivere e raccontare, magari nel dialetto salvato dalla impareggiabile Claretta.
Invece, nemmeno la parola trova il suo spazio: il saluto diventa fuggevole, la confidenza impossibile, l'amore disperato.
E poi il resto: come di fronte alla vanità ferita, digeriamo tutto; anche il respiro di vecchie e nuove "fabbriche della morte" ci lascia indifferenti.
Eppure, se terra buona per l'occhio e per il contadino la smettesse di concedersi ai replicanti di Franza e Spagna (sempre quelli, mai vecchi, sciancati o soltanto stanchi) si potrebbe dare ragioni alla politica: "la bella politica".
Al contrario, per alcuni la politica è parcheggio dei loro egoismi dove il culto del progresso, la volontà di dominare, di lasciare un segno vistoso che sancisca il potere, o meglio, la stupidità del potere che innalza torri in posti sbagliati legittimando chi cerca di salvaguardare ogni minima cosa, anche cose di poco conto, perché questo è forse l'unico modo per non soccombere a chi ingabbia la natura togliendo spazio ai gesti quotidiani.
E io qui a cercare il gesto, la forma...; ...e come San Giuseppe mi ritrovo a rotolare per le scale cercando un altro Egitto."
Pierre Barilli
Purtroppo dal 2013 non è cambiato proprio nulla, anzi se mai siamo scesi ancora più in basso e la risalita in questo momento è impraticabile.
RispondiEliminaPierre Barilli, uno dei più grandi scrittori di Fidenza. Nella prosa, sa mescolare una poesia dalle ali enormi, atte a raggiungere l'infinito. Pure la "politica", in mano sua, diventa lirica.
RispondiEliminaCoarterà, sono invidioso e geloso, non mi hai mai dedicato le lodi sperticate riservate a Pierre Barilli. D'ora in avanti mi rivolgerò a te come Signora Ferrarini.
EliminaÈ la malinconia di chi va alla ricerca dei volti, dei suoni che l'hanno accompagnato negli anni e si ritrova a vivere in un mondo che non riconosce.
RispondiEliminaSignora Marisa, mi ritrovo nelle sue parole, per quanto riguarda la vena nostalgica e malinconica, che Lei ha saputo esprimere in poche, efficaci parole.
EliminaSuccede, ad una certa età, a tutti, di volgersi indietro verso ciò che era noto e di guardare ad un presente ignoto, che pare sempre peggiore e deteriore. Lo stesso faranno, un giorno, le giovani generazioni. È una faccenda che va avanti da 4 milioni di anni.
A me succede soprattutto per Salsomaggiore, dove sono nato e vissuto per 42 anni, e che trovo, ora, irriconoscibile, ridotto ad una ghost-town, rispetto agli anni '60.