Pubblichiamo questo commento che l'Anonimo di Borgo, vecchia nostra conoscenza, che interviene sulla nota questione della vendita legale della cannabis light argomento già oggetto dell'articolo "Facciamoci una cannabis".
Sono
stimolato ad intervenire dalle argomentazioni
dell’anonimo del 6 gennaio ore 14,57. Mi permetto di intervenire con un
primo suggerimento: l’argomento è troppo importante per affrontarlo con un
semplice invito a documentarsi, che andrebbe fatto da tutti e non liquidare
l’importante tema con battute o interventi ironici.
La
legge 742 del 2016 autorizza la produzione e la commercializzazione della
cannabis light contenente fino allo 0,6% di THC
ai soli MAGGIORENNI.
Il
Consiglio Superiore della Sanità nella seduta del 12 aprile 2018:
RITIENE la pericolosità dei prodotti contenenti o costituiti da infiorescenza di canapa
che inalati o assunti possono penetrare e accumularsi in alcuni
tessuti, tra cui il cervello e grasso, ben oltre le concentrazioni plasmatiche
misurabili.
Tale consumo avviene al di fuori di ogni possibilità di
monitoraggio e controllo della quantità effettivamente assunta e quindi degli
effetti psicotropi che questa possa produrre, sia a breve sia a lungo termine.
RACCOMANDA
che siano attivate, nell’interesse della salute individuale e pubblica e in
applicazione del principio di precauzione, misure atte a non consentire la libera vendita dei
suddetti prodotti. A supporto di tale
pronunciamento allega la bibliografia di
ben sette ricercatori e studiosi
internazionali.
Il
primo dovere di ogni genitore, educatore o amministratore è quello di difendere
i più deboli in questo caso i nostri figli.
Attraverso
il Consiglio Comunale possiamo regolamentare il commercio in modo particolare
dove consentire i liberi punti vendita, stabilire l’orario, la distanza dai
punti sensibili,( 500 metri come le macchinette mangia soldi) frequentati dei
nostri figli quali scuole, biblioteche,attività parascolastiche, oratori,
attività sportive e quant’altro. Esigere dall’autorità preposte al controllo.
la massima intransigenza. Se si vuole si
può stabilire che a Fidenza non c’è posto per tali punti vendita.
Chiedere
la collaborazione degli educatori per una corretta informazione sulle cause
prodotte da tale assunzioni di sostanze
contenenti infiorescenza di canapa.
Ho
visitato tale distributore automatico dal quale si ritira il prodotto con
l’utilizzo del tesserino sanitario come controllo di essere maggiorenni …. non
siamo ingenui ,quanti ragazzi minorenni vediamo in giro a fumare sigarette e
bere alcolici.
L’Anonimo di Borgo
Anonimo di Borgo, sono d'accordo con quanto lei scrive. Dovremmo tutti, al giorno d'oggi, documentarci! Ringrazio Ambrogio per avere dato la possibilità di iniziare un confronto che potrebbe anche proseguire con incontri ad hoc, senza cavalcare idee e proclami politici. Grazie. Anonimo del 6 gennaio.
RispondiEliminaPotrei anche partecipare a qualche incontro, purché non ci sia l’obbligo, per i convenuti, di assaggiare una canna. Scusate, ho scritto un’altra battutina, sono fatto così...
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