Fidenza, 25 luglio 2020 - Ecco i cinque bandi che verranno discussi con sindacati e associazioni di categoria e pubblicati entro la fine di agosto.
“Quando diciamo che uniti si vince ci crediamo sul serio: siamo un Comune di 27.000 abitanti, eppure la forza dei conti in ordine e l’essere presenti su tutti i tavoli ci ha permesso fin qui di liberare 2.5 milioni di euro per famiglie e imprese. E andiamo avanti: stiamo per lanciare cinque bandi sostenuti con 300.000 euro per artigiani, rete del commercio, associazioni. Per la riapertura dei negozi sfitti e perfino risorse per incentivare punti vendita che valorizzino i piccoli produttori agricoli locali e che propongano iniziative a favore delle famiglie più deboli”.
Così il Sindaco di Fidenza, Andrea Massari, presenta insieme all’Assessore allo Sviluppo Economico Franco Amigoni un nuovissimo pacchetto di misure che, a partire dalla prossima settimana, sarà discusso e definito nei dettagli insieme ai sindacati e alle associazioni di categoria del mondo produttivo, per il tagliando finale. Obiettivo: pubblicare i bandi con le regole chiare e definitive entro la fine di agosto.
SÌ AGLI INVESTIMENTI
“Sono pochi i Comuni che possono dire di avere stanziato cifre così importanti. E’ un dato di fatto. Quello che ci rende orgogliosi è che con questi interventi non giochiamo solo sulla difensiva, ma insieme alle parti sociali e di categoria cerchiamo di trasformare l’emergenza in una occasione di accelerazione verso la solidarietà e l’innovazione – commenta Amigoni –. Proprio per questo daremo finanziamenti per affiancare chi investe sul presente e sul futuro di Fidenza”.
IMPRESE SICURE CONTRO IL COVID
Con questa misura il Comune rimborsa il 50% delle spese sostenute dalle imprese per dotarsi di misure anticovid. Il contributo per ogni impresa può arrivare ad un massimo di 500 euro. Si rivolge ai piccoli negozi di vicinato, a bar e ristoranti, edicole, tabaccherie e farmacie. E anche alle imprese artigiane che operano in questi settori: produzioni alimentari tipiche, riconducibili alla tradizione gastronomica e dolciaria (ad es. gelateria, gastronomie, pasticcerie, pizzerie al taglio); acconciatori; estetiste e tatuatori; artigianato di servizio; alberghi e agriturismi. Gli investimenti ammissibili? Ad esempio: acquisto di termoscanner, ristrutturazione dei locali per applicare le regole anticovid (sono comprese le spese di manodopera), acquisto di divisori, schermature, strumenti per favorire il distanziamento tra i clienti ecc.
ARREDI E COMPETITIVITÀ
Una misura per sostenere investimenti per l’arredo interno o esterno dei locali, sia sulle aree pubbliche già concesse in occupazione prima della crisi covid, sia su quelle concesse dal Comune in via straordinaria e gratuita per salvare il numero di coperti. Per questo tipo di investimenti, il Comune darà una valutazione perché è importante che il livello della qualità degli arredi sia adeguato al centro storico. Anche in questo caso il Comune rimborserà il 50% delle spese affrontate. Il contributo può arrivare a 4.000 euro e salire fino a 6.000 euro se gli investimenti riguarderanno anche soluzioni per stimolare la competitività.
RIAPRIRE I NEGOZI SFITTI
L’obiettivo di questa misura è riaprire i locali attualmente sfitti dandoli in locazione a neo imprenditori o anche associazioni. Lo step più immediato punta ad un periodo di test di almeno 6 mesi, da concordare con i proprietari degli immobili. Il contributo massimo può arrivare a 5.000 euro (anche in questo caso il 50% delle spese sostenute) per aperture effettuate da un modello di impresa con caratteristiche di originalità o aperture promosse da associazioni no profit.
QUALITÀ E SOLIDARIETÀ ALIMENTARE
L’idea è semplice quanto ambiziosa: cullare la nascita di punti vendita agroalimentari che valorizzino reti di piccoli produttori locali e che permettano di spuntare prezzi vantaggiosi per le famiglie più deboli, oltre ad essere riferimenti per i prodotti a km zero al servizio di tutta la Comunità.
SOS ASSOCIAZIONI
Il Comune ha stanziato 20.000 euro per sostenere fino al 50% le spese fisse dell’Associazionismo di ogni tipo (culturale, sportivo, ambientale, sociale ecc.). Si tratta di costi fissi non comprimibili (ad es: affitto della sede, compensi ai dipendenti, bollette) affrontati durante l’emergenza covid.
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