mercoledì 8 luglio 2020

Robe di ieri: i cinema di Borgo ai tempi della Spagnola

Tra vecchi ritagli, rimasti nel cassetto da cent'anni, abbiamo trovato alcune "perle di memoria" che di anni ne hanno più di cento, insomma, robe di ieri. Stiamo parlando degli albori del cinematografo a Borgo, che, dopo la pandemia della Spagnola del 1918, avrebbe vissuto la sua prima stagione d'oro.
La colorita narrazione riprende tre centenarie esperienze pilota, mentre le immagini non sono altrettanto vecchie, ma le pubblichiamo in fretta, tra un po' saranno anche loro solo ricordi, anzi qualcuna lo è già.


Interno del Cinema Teatro Corso di via Berenini
 Ed ecco i tre cinema dell'altro ieri

Rodolfo Valentino in un disegno su carta di Ettore Ponzi anni '20

CINEMA SERENI - Indubbiamente il primo cinema apparso in Fidenza fu quello del Sig. Ernesto Sereni e Figli che, alcuni giorni prima di San Donnino, piantava le sue tende nel Piazzale dei Divertimenti.
Per quanto ambulante, si presentava assai decorosamente anche per l'imponenza della sua facciata della quale faceva parte un maestoso organo a canne nonché la famosa macchina che dava l'energia elettrica a tutto il complesso.
Questa macchina era un mono-cilindro verticale a petrolio e faceva corpo unico col rimorchio sul quale era stata adattata. Per metterla in moto occorreva riscaldarla preventivamente ed al momento giusto far ruotare a mano i due pesanti volani che comunicavano con la dinamo.
Di questa speciale operazione è rimasto ancor oggi il detto: “Annibale, accendi la macchina!” che era l'ordine dato dal Sig. Ernesto al maggiore dei suoi figli.
Per i films era già tanto se si poteva vedere qualche corsa con le prime automobili, l'immancabile Rocambole oppure Buffalo Bill che sterminava intere tribù di pellirosse senza fallire un solo colpo. In fondo una breve comica a base di torte in faccia o le diapositive del terremoto calabro-siculo del 1908.


Ingresso del cinema estivo Roma di Via dei Mille. Tra le piante, dal 1945 ai primi anni cinquanta, era sistemata la cabina di proiezione. Da poco più di tre anni le piante sono state segate.

CINEMA SPLENDOR - Quando, verso il 1909, il Sig. Mazzocchi e Figli trasferirono cavalli e carrozze nell'attuale magazzino di frutta e verdura del Sig. Stecconi in Via Malpeli, i locali uso stalla e relativo cortile posti nel palazzo detto di Longhi in Via Roma (ora Via Gramsci con ingresso dal secondo portone per chi va verso la stazione ferroviaria), furono adattati ed adibiti al primo cinema fisso di Fidenza. Prese il nome di Cinema Splendor ed era condotto da certi Malvisi e Bottarelli (Ciuin). La sala comprendeva l'attuale magazzino della Val di Taro ed i films che vi si proiettavano non erano ancora tali da allettare il pubblico.
Di questo cinema è rimasto nella memoria il modo curioso per richiamare la gente. Per una buona mezz'ora, un concerto composto di strumenti ad ottone, dava fiato ad ogni sorta di ballabili e siccome l'esecuzione veniva effettuata sul marciapiede della Via Gramsci, ne derivava un baccano tale da far tremare i vetri per un raggio di mezzo chilometro.

Nella storica contrada San Giorgio troviamo questo edificio  che ospitava il Cinema Cristallo nato negli anni cinquanta nell'area prima occupata dalla Sala Parrocchiale San Donnino che altro non era che un cinematografo

CINEMA COPPOLA - Questo cinema era posto nella casa confinante con l'attuale laboratorio delle carni suine in Piazza Matteotti a sud del giardino pubblico ed era condotto dal Sig. Coppola Alfonso e Fratelli. Sulla facciata di questo fabbricato sono ancora visibili le impronte di due locali a terreno: quello di sinistra era l'officina meccanica dei Fratelli Coppola e quello di destra era la sala delle proiezioni. Eravamo ancora lontani dal parlato, tuttavia vi si davano già dei lavori discreti anche perché interpretati da dive di grido come la Borelli, la Bertini, la Menichelli ed altre.
Dei due ordini di posti quello popolare era formato da una ventina di panche sostenute da cavalletti in ferro che, se potevano reggere bene una trentina di persone ciascuna, erano malsicure nel senso della lunghezza perché, volendo, si prestavano ad un poco simpatico moto ondoso.
Di questo inconveniente ne fecero tesoro due Teddyboy di allora certi Silon e Pagnotta i quali, durante lo spettacolo, si piazzavano nel bel mezzo di una panca e, con un crescendo di movimenti studiati, ne provocavano il crollo trascinando a terra tutti gli occupanti.
Al fracasso ed alle imprecazioni dei sinistrati si faceva luce in sala ed il Signor Alfonso, dopo aver aiutato i malcapitati ad alzarsi, faceva uscire i due birbanti per diffidarli e dare loro una energica lavata di capo.
Come parlare al muro: dopo qualche sera di calma, si ripeteva lo scherzetto ed il Sig. Coppola, anche con lo scopo di evitare dannose conseguenze, pensò di far entrare i due a gratis purché lasciassero in pace le panche.
E così fu convenuto ed accettato. Ma la "fantasia” dei nostri eroi non si era esaurita lì. Seduti in mezzo al pubblico, aspettavano il momento in cui la "diva» cadeva nelle braccia dell'amato e quando questi finalmente, stava per baciarla, alzavano un tantino le parti deretane per lasciar partire due secche “virgole” che il silenzio della sala moltiplicava di intensità con l'effetto che si può immaginare.
Nuovo intervento del proprietario che, per stroncare una buona volta ogni loro attività, si decise di regalare a ciascuno l'importo di un biglietto d'ingresso purché se ne andassero a spasso il più lontano possibile.

E quando alla sera qualcheduno si fermava indeciso davanti al cinema, il Signor Alfonso, tutto soddisfatto, si affrettava ad incoraggiarli perché entrassero senza timore assicurandoli con uno scandito: "Avanti, avanti Signori: stasera non c'è né Silone né Pagnotta!”. 

Via Cavour angolo Piazza Garibaldi

4 commenti:

  1. Mirabile ricordo di quegli anni del dopoguerra; il mitico Cinema Corso, quasi inarrivabile nella sua elegante accoglienza, rifatto totalmente all'interno. L'inaugurazione epocale. In alto, nei secondi posti si udiva spesso il verso del "ciò" o chiù, nei momenti di suspence, Il fumo saliva a volute nel cono di luce. In prima fila, in platea, solo, sotto lo schermo un tale con berretto calcato non si perdeva una proiezione, se ben ricordo era l'ultimo a lasciare la sala. Anche Berardo, in arte Randolph, da Randolph Scott o meglio Scooter, era un'abitué. Il Corso, era anche luogo di furtivi incontri amorosi adolescenziali nel buio.
    All'ingresso, Ugo che ci vagliava tutti con cipiglio per verificare se veramente avessimo pagato il biglietto, ci conosceva. Grandi film, ricordo. Quando gli episodi salienti si commentavano per un mese: baci languidi, sparatorie, ecc.
    Una spallina calata da una sottoveste, accendeva il Borgo di allora!

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  2. Articolo veramente mirabile, Ambrogio! Complimenti. Ho frequentato il Corso, il Cristallo ed il Cinema Italia, di cui ricordo le proiezioni della Domenica mattina: dopo la messa in Duomo, noi ragazzini correvano in galleria a vedere i vari Maciste ed altro del genere. C'era un signore distinto, con i capelli bianchi molto gentile...

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    1. Io invece al Cinema Italia ci andavo con le due o tre morose di Borgo che ho avuto, più di 50 anni fa. I films erano ininfluenti, erano più interessanti le ragazze.

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  3. Bellissimo articolo, che risveglia i bei ricordi degli anni che furono. Ormai ultraottantenne, rivivo i bei pomeriggi domenicali trascorsi al cinema, le foto esposte in bacheca che illustravano diversi passaggi del film. Eravamo un gruppetto di amiche e tante volte i pochi soldi che avevamo in tasca non bastavano a comprare i biglietti per tutte e allora si faceva la colletta ed entravano quelle più brave a raccontare, con l'impegno che appena uscite avrebbero dovuto dettagliatamente illustrare il film, con l'aiuto delle foto della bacheca.
    Inoltre prima di entrare al cinema si doveva passare dalla chiesa, dove venivano esposte le recensioni dei film, dal punto di vista della decenza e della morale, per vietarne o meno la visione, soprattutto ai giovani.

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