E’ purtroppo mancata Manuela Catarsi, a lungo funzionario di zona della Soprintendenza Archeologica dell’Emilia Romagna.
“Oggi – scrive la Confederazione Italiana Archeologi - il mondo dell’archeologia emiliana, e non solo, ha appreso della scomparsa della dott.ssa Manuela Catarsi, per anni stimata funzionaria archeologa presso la Soprintendenza Archeologica di Parma. La sua passione, competenza e dedizione hanno lasciato un'impronta indelebile nel territorio, contribuendo a preservare e valorizzare il nostro patrimonio storico e culturale. La dott.ssa Catarsi ha dedicato la sua vita alla tutela dei beni artistici e archeologici, lavorando con cuore e impegno al fianco di colleghi e studiosi. La sua presenza era un faro di competenza e umanità, e il suo esempio continuerà a ispirarci nel rispetto e nella cura delle nostre radici. Ci mancheranno la sua disponibilità, il suo essere accogliente e la sua instancabile passione per il territorio. Il suo lascito vive in ogni pietra, in ogni memoria che ha contribuito a preservare e far conoscere. Grazie di tutto”.
La dottoressa Catarsi, tra le altre (tante) cose aveva anche realizzato importanti studi, scoperte ed approfondimenti sullo straordinario giacimento archeologico di Fidenza, Busseto e della Bassa Parmense.
Una carriera, la sua, durata quasi quarant’anni. Carriera che l’aveva portata ad essere funzionario di zona della Soprintendenza archeologica dell’Emilia Romagna e vicedirettore del Museo Archeologico Nazionale di Parma.
Era stata lei, di fatto, inoltre a dare vita al Museo Diocesano di Parma e e all’allestimento della sezione archeologica del Museo del Vino a Sala Baganza. Laureatasi a Bologna in Lettere classiche con una tesi d’argomento archeologico che ha meritato il premio Vittorio Emanuele II, la Catarsi era entrata a far parte del ministero oggi denominato MiBACT nel gennaio 1979.