"All'inizio dell'XI secolo alla vigilia delle festività del Martire le porte della chiesa restavano spalancate, la notte era rischiarata dalle luminarie, il concorso dei fedeli, la concitazione, il coinvolgimento emotivo ed il tramestio accentuati dal mercato erano al culmine, le offerte al suo altare affluivano copiose, come pure il giorno successivo."
Statuto c. 52
Come il Potestà, per due giorni prima della Festa del Beato Donnino, faccia bandire che tutti si preparino con candele e ceri
E poi stabilirono e ordinarono che in onore di San Donnino Martire il signor Podestà faccia bandire per due giorni prima della Festa del Beato Donnino, che tutte le persone debbano prepararsi con candele e luminarie da farsi e da portarsi per la Festa del Beato Donnino. che debbano venire con le candele accese insieme con il signor Podestà alla Vigilia di San Donnino alla sua Chiesa, e lì lasciare le candele, e che in tempo di pace ogni Console delle Ville con un doppiere di quattro libbre di cera per ciascuna Villa Comunale si presenti, e faccia scrivere dal notaio del Comune, e lascino le stesse luminarie quando il Vicario andrà alla Chiesa, e questa sotto pena da imporsi e da apportarsi secondo la volontà del Sig. Vicario.
Statuto c. 53
Come debbano andare parati con luminarie alla Festa del Beato Donnino
E poi stabilirono ed ordinarono che tutti debbano andare parati con le loro luminarie e con i loro Consoli personalmente alla detta Festa del Beato Donnino, sotto pena di venti soldi Imperiali
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