Fornovo '45 - prigionieri tedeschi. Il 29 aprile 1945 il Generale tedesco Otto Freter Pico e il Generale italiano Mario Carloni, si arresero ai militari brasiliani nei pressi di Fornovo di Taro.
Al termine della sacca concorsero in misura decisiva la truppe del Corpo di Spedizione Brasiliano (F.E.B) comandate dal Mar. Mascarenhas des Moraes. I combattimenti che si svolsero dal 26 al 30 aprile si conclusero con la resa di tutte le forze chiuse nella sacca .
Nella battaglia gli italiani si trovarono nei due opposti schieramenti, a fianco delle truppe germaniche i Bersaglieri Repubblicani che, con onore, affrontano la loro ultima battaglia. La loro resa avvenne alle 14 del 29 aprile quando si presentò al comando brasiliano il generale Mario Carloni comandante della Divisione Bersaglieri Italia, che così ricorda quel momento ”… alle ore 14 al punto dove mi attendeva un ufficiale superiore brasiliano. L’accoglienza fu cortese. Furono scambiate poche frasi e poi fui presentato a un generale che era stato incaricato di accompagnarmi al campo di concentramento americano di Firenze. Mi fu lasciata la pistola in segno di riconoscimento e secondo l’usanza."
Importante il contributo degli uomini della "Centocroci e Val Taro" che si può riassumere in queste parole di Umberto Armanino Presidente Associazione Partigiani Cristiani "Centocroci e Val Taro:
"A fine Aprile 1945, la divisione di partigiani cristiani Vecchia Centocroci e Val Taro, a Comandante unico delle operazioni, Salvestri Federico "Richetto", quando i giochi erano stati fatti, combattè nel parmense chiudendo la strada nella "Sacca di Fornovo" a ben 16 mila tra tedeschi, Alpini, Bersaglieri, Fascisti ecc. ecc. facendo centinaia di prigionieri e assicurando la rersa incodizionata agli alleati Brasiliani della F.E.B che dal versante parmense, vennero a chiudere la II GM in Italia."
Partigianis Italianos - Fornovo de Taro - Itália - 25-04-45
Non risulta la partecipazione di formazioni fidentine.
Il ricordo della battaglia è vivo in Brasile, anche quest'anno viene celebrato, ecco la locandina:
Se non vado errato, ho letto e sentito testimonianze, secondo le quali questa battaglia fu una delle rare in cui combatterono unitamente le forze alleate e le formazioni partigiane, come scrive, ad es., Pietro Secchia. Erano presenti anche le forze della Valceno, comandate dal generale partigiano Ettore Cosenza "Trasibulo", oltre a quelle appartenenti alla Valtaro.
RispondiEliminaLe vittorie hanno molti padri. Purtroppo anche in questo caso le vicende non sono affatto chiare. Pietro Secchia non era certo abbastanza neutrale da garantire una ricostruzione obiettiva dei fatti, direi proprio il contrario. Ho dato più credito a fonti brasiliane.
RispondiEliminaA Parma, in bliblioteca civica, é cionservato uno scritto del Prof. Cosenza, che descrive i dettagli e il senso dell'operazione nota come "Sacca di Fornovo". Ettore Cosenza (partigiano Trasibulo) e Federicio Salvestri (partigiano Richetto) erano rispettivamente a capo della Divisione Val Ceno e Val Taro (complessivamente 2000 uomini). Il senso di quell'operazione fu quello di evitare che tedeschi e repubblichini seminassero violenze nella loro ritirata, obbligandoli a percorrere un'unica via, la attuale fondovalle. Non a caso, e prima di partire in ritirata, i tedeschi, per esempio, avevano incendiato al Bocco l'attuale albergo e a Pontremoli aveano fatto saltare il ponte in pietra al centro del paese.
RispondiElimina