mercoledì 8 febbraio 2017

"Il Festival della noia" saggio di costume di Franco Bifani


Il Festival di Sanremo si è trasformato, nel tempo, in uno scatolone contenitore di tutto e di ogni, spesso di qualità infima o perlomeno deteriore, è divenuto un palco anomalo, dove rumoristi canori, di tutte le età, propongono la loro ultima creazione ad una platea di VIP e di rampanti, accompagnati dalle amanti, ufficiose od ufficiali, nessuno pagante, che tutto fanno, fuorché ascoltare gli strilli dei cantanti.

Viene obbligatoriamente propinato, ogni anno, ai miseri telespettatori, come se si trattasse di una tradizione irrinunciabile, per il progresso della vita civile e sociale d'Italia, pena catastrofi terribili, sul modello di Sodoma e Gomorra
Quanto ai presentatori, il Festival di Sanremo è stato, per lunghi anni, il feudo del perticone Pippo Baudo, che ne ha ricoperto anche le funzioni di direttore artistico, scenografo, regista, direttore d'orchestra, primo violino, corista, barista, fattorino, primo ballerino ed usciere.
Siamo passati da Nunzio Filogamo, nel 1951- quello di Cari amici, vicini e lontani, agli spot con i feti che cantano, al toscano lampadato, affiancato, ora, nientepopodimeno che dalla Vestale della TV, Maria De Filippi. Lui si becca 650mila Eurini, poverino!, lei non so, ma saremo lì. Potrà, così, caracollare per il palcoscenico, con quella sua elegante camminata alla John Wayne, gorgheggiando con il vocione da baritono tabagista.
Esce rafforzata dalla performance dell'intervista-teatrino con Mauliccio Cottancio, che pareva uno di quei bisticci verbali tra la Mondaini e Vianello.
Io ho seguito il Festival, dal 1958, anno della sua diffusione in Eurovisione, fino al 1971, da “Il blu dipinto di blu”, la catastrofe canora con cui identificavano noi italiani su tutto il globo, fino a “Il cuore è uno zingaro”; poi, basta!
Mi perderò Diletta Leotta, accidenti, quest'anno; che ci azzecca la bambolona di Sky Sport, all'Ariston? Sostituisce Belen e la sua farfallina?
Da un certo momento in avanti, Sanremo, per me, rappresenta la versione audiovisiva, nazional-popolare, termine coniato sempre dal Pippone siculo, dei fotoromanzi, come Bolero Film, Sogno e Grand Hotel, divorati, dalla parrucchiera, da schiere di colf, negli anni '50 e '60. Ora, se lo godono dame e matrone, ingioiellate ed impellicciate, ma più ignoranti delle cameriere di allora.
Di una durata mostruosa, necessita di tazzone di caffè, specie nell'ultima serata, se si vuole berne il calice fino alla feccia.
Eppure, pare che, nonostante tutto, questo spettacolino, che io considero di serie C, da plebe analfabeta, di andata e di ritorno, registri ascolti altissimi, maggiori che non quando sproloquiano in TV Salvini, Brunetta, il Grillo Parlante e la Fata Turchina Raggi; è forse meno soporifero, comunque, dei discorsi, roboanti ed incisivi, di Mattarella.
Franco Bifani

15 commenti:

  1. Dove sta il problema?
    Se non interessa il festival,basta cambiare canale tv o anche non usare la tv.

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    1. Ma che razza di commento sarebbe? Certo che se un programma TV non mi va, non lo guardò. Il non utilizzo del televisore è proprio di una cerchia di snob e radical-chic ipocriti, che vogliono ostentare il loro pensiero falsamente alternativo. Comunque, anche se uno non segue un programma, allora, gli è vietato criticarlo? Non pensi al fatto che per spettacolini beceri la RAI butta i soldi del canone, pagato da tutti, per foraggiare personaggi di serie C, come la De Filippi, quella di "Amici", programma di corruzione ed esaltazione della peggior gioventù italica?

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    2. Io sono per la libera critica e non penso di essere snob o qualcosa di simile. Trovo il Festival degli ultimi anni noioso e sgradevole e non posso fare niente per cambiarlo. Sicuramente non lo guardo, perchè non mi interessa. Ho ricordi buoni di festival di altre annate migliori.
      Non mi permetterei mai di impedirti di criticare il festival, ma permettimi di cambiare canale e di avere le mie opinioni.
      Bisognerebbe ricordarsi della gioventù italica tutti i giorni, non solo quando c'è il festival, e in particolare quando si va a votare.

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  2. In effetti credo che il prof abbia perfettamente ragione, anche per me è un pateracchio di pessimo gusto con conduttori e ospiti insulsi e inutili.
    Dato il bassissimo livello generale della trasmissione, al massimo la si potrebbe inserire nelle, gratuite, fotonovelas di fecciabook, nulla più, altro che 650.000 euro...
    Io li cambierei tutti in monete e li infilerei nel didietro dei direttori dalle menti malate che hanno organizzato questa fesseria .

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    1. Il fatto è che a molte persone piace vedere e ascoltare queste "fesserie" ; sarebbe utile provare a capire perchè molta gente si comporta così

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    2. Perché usufruire di minestrine cotte e stracotte e di prodotti premasticati e predigeriti, che non obbligano ad usare troppo il raziocinio risulta più gradito alla maggioranza degli esseri umani. La presenza della De Filippi è emblematica ed esemplare, la regina della sub-cultura televisiva più becera. I programmi TV più insulsi sono quelli che raggiungono picchi di ascolto altissimi.

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    3. Perchè la Rai usa "minestrine stracotte e sub-cultura becera", come le chiami tu? Perchè c'è tanta gente, la maggioranza relativa, a cui piace,e questo piace molto anche agli sponsors che pagano ,e bene, bene la pubblicità sulla Rai. Il vile denaro insomma è quello che sostiene il Festival, non solo, mettiamoci anche un pò di "cultura popolare moderna", che è fatta di cose che fanno inorridire qualcuno che ha studiato o che ha una cultura sopra la media.
      C'è da chiedersi poi come mai la Rai,che è servizio pubblico, sostenga manifestazioni "culturali" come il Festival 2017.

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  3. Panem et circenses! Nulla di nuovo sotto il sole...

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    1. Mai parole furono più azzeccate.
      Me la stò ancora ridendo pensando a quanto scritto sopra sulla De Filippi; "la regina della sub-cultura televisiva più becera, potrà così caracollare per il palcoscenico, con quella sua elegante camminata alla John Wayne, gorgheggiando con il vocione da baritono tabagista".
      Comunque rido per non piangere e non ho una cultura sopra la media.
      L'approvare o meno certe trasmissioni demenziali come questa, credo dipenda sopratutto dal buon gusto e da un minimo di intelligenza, cose rare di questi tempi.

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    2. Ieri sera sono stat oleato alla sedi, come Alfieri, da mia moglie, fan di Mika, il quale era ospite al Festival. Mika è un grande interprete, l'ho visto in concerto a Firenze. Carlo Conti, che lo canzonava, come se parlasse come Stanio e Ollio, non sa mettere assieme due parole in inglese, ha fatto una figura da cioccolataio villano.

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    3. "Purtroppo" devo lavorare : mi racconterete tutto voi, di come è andato il Festival

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  4. Calma ragazzi! Pare che.. pare che il prossimo anno a presentare s.REmo vengano DONALD TRUMP & FIRSTLADY!!!
    Che botto ragazzi, che botto! Allora si....

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    1. Preferirei due democratici come Putin ed Erdogan con la Le Pen

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  5. Il blog è in una fase di pausa, questo argomento del festival di san remo è un pò debole.

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  6. Siamo tutti inerti, appiattiti, senza parole di fronte alla spietata realtà.

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