Utilizzo del telefono in auto - normativa e sanzioni previste - Infomotori.html |
Cellularauto
Pare che la lettura o l'invio di sms o la risposta ad una chiamata al cellulare, mentre si guida, causino un numero di vittime molto maggiore che non il mettersi alla guida in stato di ebbrezza o sotto l'effetto di stupefacenti. In Italia, le vittime di questa perversa abitudine, sono calcolate all' 80% del totale degli incidenti.
E' la paranoia da smartphone; 5 secondi con l'occhio sul cellulare, invece che sulla strada, a 100km\h, rappresentano un percorso, alla cieca, di quasi 90 metri. Lo chiamano FOMO, questo virus elettronico, un acronimo inglese per Fear Of Missing Out, ossia Paura di essere tagliati fuori. E' un'ossessione compulsiva da sguardo incollato al cellulare, è la malattia del nostro tempo, ossessionato dalle comunicazioni costanti, nel timore che ci stiamo perdendo qualcosa di essenziale, ed è diffuso soprattutto nei giovani tra 18 e 30 anni, con scarso livello di autostima.
L'estate scorsa, l'ACI aveva messo in atto una campagna di sensibilizzazione contro questo tipo di distrazioni mortali. Aveva lanciato #Guardalastrada# e #Mollastotelefono#. Anche ANAS e Polizia Stradale hanno proposto l'hashtag “Quando guidi#Guida e basta#
Insomma, i palmari al volante sono la nuova piaga della mobilità.
Si è calcolato che 2 conducenti morti su 3 stavano usando il cellulare in modo scorretto, non solo con sms inviati o letti, ma anche con foto e selfie! Nel numero delle contravvenzioni, 1 italiano su 8 è stato beccato con il cellulare in una mano, e l'altra sul volante dell'auto o sul manubrio della moto.
Nel 2015 c’è stato un aumento del 20% delle sanzioni da parte della Polizia Stradale per distrazioni di questo tipo. Il cellulare in auto è divenuto una protesi irrinunciabile della nostra giornata alla guida.
Quanti di noi non stramaledicono certe auto che ci precedono, ad una velocità da bradipo? E quando si sorpassa, ecco che si scopre che l'imbecille alla guida ha l'orecchio incollato al cellulare o sta messaggiando! Ci sono anche pedoni che attraversano lontano dalle strisce, senza alcuna attenzione, lo sguardo fisso sullo smartphone.
Poco tempo fa, stavo tornando da Parma a Fidenza; davanti a noi una miniauto, nuova di pacca, con una ragazzetta alla guida, procedeva a 40 km\h, sulla Via Emilia, provocando una coda chilometrica alle spalle; non era possibile sorpassarla, il traffico in senso contrario non dava tregua. Poi, mi sono accorto che la cara bimbetta aveva incollato il cellulare, sotto lo specchietto retrovisore interno, con una ventosa, e continuava a distrarsi, pigiando sullo schermo. Le ho augurato emorroidi crudeli e ragadi anali dolorosissime.
Franco Bifani
Già negli anni settanta, il sociologo canadese McLuhan affermava che "il mezzo è il messaggio". Mai vero come oggi. I principali ambienti educativi (famiglia, scuola, parrocchia) sono stati modificati e messi in crisi dai media. Dai contenuti proposti dagli attuali mezzi di comunicazione (Tv, pubblicità, video-games, cellulari, Internet, Facebook, WhatsApp…) si ricavano i modelli di vita: quello estetico (l’importanza dell’aspetto fisico, del look, dell’abbigliamento), quello pragmatico (fare prima di tutto i propri interessi fregandosene degli altri), quello del potere (la forza, il successo, i soldi). I mass media, però, non sono semplici canali di trasmissione. Oggi perciò occorre prendere in considerazione anche gli effetti prodotti dalla stessa sovraesposizione a questi strumenti, che rende le persone passive, e toglie loro la stessa capacità critica. L'articolo mette in evidenza quanto in poco tempo il cellulare abbia modificato le dinamiche personali, relazionali e familiari di vita. L’abuso e l’incauto uso di questi strumenti fa nascere nuove forme di dipendenza. Cellulare, computer e televisione hanno creato una situazione fisica e psicologica completamente nuova, modificando ad esempio il concetto di spazio, di luogo, di tempo e di relazioni. In particolare, i bambini e gli adolescenti non sono solo i destinatari passivi di questi mezzi, ma utilizzatori attivi: sempre più i media diventano fonte di informazione, di intrattenimento, di sistema comunicativo: essi riempiono il vuoto esistenziale e relazionale, come via di fuga dalla realtà.
RispondiEliminaRecenti ricerche hanno evidenziato come i ragazzi più esposti ai media hanno tempi di attenzione più ridotti, sono più svogliati, meno applicazione e più inclinazione alla noia, meno capaci di relazioni interpersonali, meno disposizione a confrontarsi con la realtà, a dilazionare le gratificazioni. Anche dal punto di vista fisico, l’eccesso di stimoli che arrivano al cervello produce stanchezza, sonnolenza, forte potere di fascino, non li aiuta a sviluppare il senso critico.
Comunque, non c'è mai limite al peggio. Pare che in Giappone sia in vendita un cuscino che sveglia di notte quando arriva un Sms. In futuro gli incidenti avverranno per improvviso assopimento, dovuto a rimbambimento collettivo.
Un problema di sicurezza stradale, che potrebbe diventare un argomento di questo blog : a Fidenza dopo il tramonto circolano nelle strade molti ciclisti con fanali spenti o mancanti,che è la stessa cosa.I vigili devono occuparsi di questo problema, dato che c'è un continuo rischio di investimento da parte degli automobilisti in circolazione.
RispondiEliminaIl fatto che non ci siano più casi di investimento di ciclisti a Fidenza è solo per buona sorte, ma le probabilità di incidente sono alte, se non si farà prevenzione.
In Giappone, Fausto, hanno abitudini assurde, da alieni, in ogni settore, pubblico e privato. Avevo visto un docu-film in TV, ero rimasto basito.
RispondiEliminaI ciclisti a Fidenza sono indisciplinati a tutte le ore, di giorno sfrecciano contromano, sui marciapiedi, attraversano di corsa sulle strisce non dedicate loro. Ma i vigili non li vedono mai, sono invisibili e intoccabili.
RispondiEliminaPrima o poi qualcuno sarà investito.Basta una sera con poca visibilità o una via poco illuminata.
EliminaAnche in pieno giorne e in pieno sole, specie i ciclisti, incubo della strada, sfrecciano con cellulare appiccicato ai padiglioni auricolari; si vede che devono inviare o ricevere faccende impelenti ed improrogabili, e continuano a zigzagare come mosconi impazziti.
EliminaSe i ciclisti hanno il dovere di rispettare le regole della circolazione come gli automobilisti, penso che sia ora, nel 2017, che l'amministrazione di Fidenza usi un agente per qualche ora al giorno per educare e controllare i ciclisti. Sarebbe una cosa utile e un concreto progresso.Ne guadagnerebbe anche la sicurezza della popolazione.
RispondiEliminaDa quello che vedo tutti i giorni, per far rispettare le regole a ciclisti e pedoni di tutte le età, bisognerebbe ripristinare le punizioni corporali pubbliche, coniugare le contravvenzioni con le frustate, ogni 5 euro di multa una scudisciata alla vecchia maniera, di romana memoria.
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