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lunedì 22 maggio 2017

La genesi e l'infanzia dello Stirone

L'iniziativa dell'Assessorato alla Cultura "Fidenza nel Tempo" ha vissuto il suo secondo momento venerdì 19 maggio con la conferenza "Lo Stirone e i suoi reperti", nella stessa giornata il Museo dei Fossili di Palazzo Orsoline ha proposto un'apertura straordinaria per un "Viaggio nel tempo alla scoperta della sua natura e della sua evoluzione". L'attenzione al nostro torrente Stirone ed al nostro territorio sarebbe poi stata ripresa il giorno successivo con "La magia di una notte al Museo". 
Qui sotto proponiamo la trascrizione degli appunti di Roberta Taccagni presi durante la conferenza .

L'Assessore Maria Pia Bariggi, che ha introdotto la
conferenza, con i relatori Paola Menegatti e Gianluca Rainieri
Lo Stirone e i suoi reperti

Interessante viaggio nel tempo e nella nostra storia ampiamente illustrato nella Conferenza “Lo Stirone e i suoi reperti” che si è tenuta il 19 maggio nell’Auditorium del Palazzo Orsoline.
Relatori della serata Paola Monegatti, docente presso il Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra dell’Università degli studi di Parma, e Gianluca Rainieri del Parco dello Stirone.

Gianluca Rainieri del Parco dello Stirone
Il racconto quasi fiabesco si perde o meglio, inizia, milioni di anni fa quando a Fidenza (e nella pianura padana) c’era il mare, grazie allo spostamento e al mutamento dei continenti nel corso del tempo. Il clima era molto più caldo di ora e la flora e la fauna erano come quelle presenti nel nord dell’Africa.
Testimonianze di scoperte e ritrovamenti di fossili ci raccontano la ricchezza del nostro territorio, quanto era popolato sia il mare che la terra. Nello scorrere del tempo si sono susseguite molteplici variazioni climatiche che hanno modificato l’eco sistema. La più eclatante che ha segnato la riduzione della presenza del mare nella pianura padana risale a 2 milioni e 700.000 anni fa causata da uno spostamento accaduto in America centrale.
Tra L’America del nord e del sud ci fu un innalzamento della crosta terrestre che creo lo stato di Panama impedendo la circolazione della correnti marine, come era accaduto sino a quel momento. Tale cambiamento influenzò le correnti che trovarono altri percorsi e crearono delle zone con climi più freddi. Fu un grande mutamento climatico che portò a una fase glaciale, il Quaternario.
Grandi quantità di acqua, sotto forma di neve e di ghiaccio, furono trattenute sulle terre emerse e non rifluirono negli oceani e quindi questi si ritirarono provocando la conseguente emersione di molte aree costiere. Queste aree, non dovendo più sostenere il peso della massa d'acqua, si sollevavano, mentre il contrario avveniva nelle aree dove si erano accumulate grandi masse di ghiaccio.
Paola Monegatti, docente dell’Università
 degli studi di Parma.
Una volta dal lato dell’Adriatico il mare era profondo 150 mt (circa) ora solo 45 (circa). Nel tempo le correnti hanno trasportato i sedimenti verso la foce sull’Adriatico contribuendo all’innalzamento dei fondali e di conseguenza allo sbarramento delle acque del mare.
Affascinanti le spiegazioni della  “lettura” degli strati dei sedimenti che si possono osservare nel Parco dello Stirone, nei quale si evince persino se ci fossero correnti abbastanza impetuose, riscontrabili da strati ondeggianti. Veri tesori sono ancora presenti nel letto del fiume, molti ne sono stati trovati.
Sono state ritrovate ossa di grandi animali quali balene, rinoceronti (vicino a Fidenza, ora esposti al museo di Parma), mammut, elefanti, ecc.
In tutta la pianura padana si ritrovano nei letti dei fiumi ecosistemi uguali al nostro, anche in Inghilterra c’era un clima caldo come il nostro poi modificatosi sempre nello stesso periodo. Agli studiosi è stata posta la domanda di cosa si prevede nel futuro, che cambiamenti ci dovremo attendere, la risposta è stata semplice ma complessa allo stesso tempo.


Nel tempo come lo intendiamo noi, con spazi di 50-100 anni non si ha la visione ampia che servirebbe per vederne lo svolgimento, bisogna ragionare sempre su centinaia o migliaia di anni, almeno. In un tempo indefinito ma non breve. L’Italia si sposterà verso la ex Iugoslavia, ruotando con il tacco si andrà ad appoggiare ad essa, chiudendo di fatto il mare che molto probabilmente quasi sparirà.
Sono cambiamenti influenzati dai terremoti (causati dallo spostamento dei continenti), dal modificarsi del clima, alternando periodi caldi con periodi freddi. La terra è sempre stata in evoluzione, non si è mai fermata. Noi certamente non lo vedremo accadere, ma neanche i nostri figli e neanche i nipoti.

Molto interessante la visita al Museo dei Fossili aperto per l’occasione.
Anche per quest’opportunità bisogna ringraziare le numerose persone che con passione e impegno prestano il loro tempo per garantire l’esistenza del museo, la sua conservazione e la possibilità di visitarlo.
Sempre grazie a questo mondo nascosto ma indispensabile: il volontariato.
Roberta Taccagni

Nell'introdurre la conferenza l'Assessore alla Cultura Maria Pia Bariggi ha, in anteprima assoluta, presentato ai presenti il progetto che ci terrà impegnati nel prossimo mese di giugno. Saranno vari momenti dedicati alla ricorrenza del 90° anno da quel giugno del 1927 in cui la nostra città assunse il nome di Fidenza abbandonando il vecchio toponimo di Borgo San Donnino che l'aveva accompagnata dall'alto medioevo per almeno 1500 anni.

Angelo Orzi, direttore del Museo dei Fossili, forzatamente assente ha inviato questo messaggio che trascriviamo:

Non potendo partecipare personalmente, per motivi di forza maggiore, a questo importante momento culturale organizzato dall’Amministrazione Comunale, ringrazio i relatori per aver accettato l’invito del Comune, e tutti i presenti, e formulo l’augurio che l’iniziativa abbia il successo che merita.
La storia del Parco Regionale dello Stirone e del Piacenziano è emblematica per come l’Organo Accademico da un lato, con la Cultura e gli Studi, e gli Enti locali e le Associazioni amatoriali dall’altro, possano alla fine condurre a realtà valorizzate e protette come quella del nostro Parco.
Una proficua simbiosi del resto già evidenziata dalla Società Paleontologica Italiana, organo ufficiale della Paleontologia in Italia, a quel tempo con sede in Parma, con una lettera del 1975 al Ministero, in cui segnalava appunto l’iniziativa in corso con l’Università di Parma da un lato e l’Associazione dei Paleontofili Fidentini dall’altro, per il Parco dello Stirone.
Così dai numerosi studi e ricerche condotti a partire dagli anni ’60 dal nostro Ateneo e fino agli anni ’80, con un susseguirsi ininterrotto di iniziative si è arrivati nel 1988 alla ufficializzazione del Parco Regionale, una realtà culturale che oggi tanti ci invidiano.
E fin dagli anni ’70 il Gruppo dei Paleontofili ha profuso tutte le sue energie per l’ottenimento dell’obiettivo che all’inizio era solo il sogno di pochi.
Riuscendo anche, con l’indispensabile e fattiva collaborazione dell’Amministrazione Comunale, ad allestire in questo Palazzo settecentesco un Museo dei fossili, molto apprezzato dalle scolaresche e dalla collettività.
Rivolgo dunque ai presenti l’invito ad una rapida visita, prima di uscire, al nostro piccolo Museo, ricordando che questa esposizione è stata trasferita nei nuovi locali prestigiosi qui adiacenti, nel 2002, un trasferimento voluto proprio dall’allora Assessore alla Cultura prof.ssa M. P. Bariggi, a cui siamo grati.
Ringrazio tutti i presenti scusandomi di nuovo per la mia assenza.

Angelo Orzi 

3 commenti:

  1. La signora Taccagni è sempre prodiga di notizie e resoconti interessanti su ciò che Fidenza e il volontariato offre alla sua cittadinanza.
    Grazie

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  2. Molto interessante. Un grazie sentito, alla squadra dell'Ing. Angelo Orzi, che in decenni di paziente lavoro, ha fornito molti reperti fossili al nostro Museo. Mi rammarico che, proprio lui, non sia riuscito ad intervenire. So cosa vuol dire non poter più presenziare agli eventi per i quali si è tanto lavorato.

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  3. Sempre da ringraziare persone come Angelo Orzi che con passione si occupano del nostro passato, del nostro presente e del nostro futuro.

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