Nutrito di nobili sentimenti, al momento della dichiarazione
di guerra dell' Italia il 24 maggio del 1915 , a fianco dell'Intesa e contro
Austria e Germania, sentì insieme con il tratello Ferruccio il dovere di
arruolarsi per quell'impresa che essi
consideravano la Quarta Guerra d'Indipendenza per i territori del Trentino Alto
Adige e Friuli Venezia Giulia, per
quelle terre italiane irredente e soggette all'Impero Austro-Ungarico. Si
combatteva per la liberazione di Trento e Trieste, città simbolo di quei
territori.
In Vecchie Cronache di Fidenza l'autore Paolo Cassi
riporta il lungo elenco di coloro che dovettero partire, chiamati alle armi da
quella guerra che aveva visto nei mesi precedenti l'opinione pubblica dividersi
in due schieramenti: intervento e non intervento. Molti di loro non tornarono...
Conforti, tenente di fanteria nel 221 della Brigata Jonio, viene ricordato per “l'indomito coraggio con
cui si battè sui fronti di battaglia in Val Lagarina, sull'altopiano di Asiago,
monte Cengio, San Gabriele, San Marco, Monte Nero...”( D. Soresina- Enciclopedia
Diocesana Fidentina, 1961,115).
Fu due volte ferito, ma, come riportano le varie biografie
che in realtà riferiscono quanto scritto dal Soresina, “instancabile, fu tra i
primi a sopportare stoicamente i disagi più duri e i pericoli più gravi...fu
due volte ferito, il 16 giugno 1916 sull' altipiano di Asiago, il 29 agosto
1917 sull'altipiano della Bainsizza ed
ogni volta rifiutò l'assegnazione di inabilità, chiedendo e ottenendo di
ritornare al combattimento”.
Meritò una “Medaglia al Valore” conferitagli con questa
motivazione:
“Mirabile esempio di coraggio indomito e di fermezza, benchè ferito e contuso rimaneva al proprio posto, incitando la truppa scossa dal fuoco nemico e tormentata da un violento uragano, assicurando il possesso della posizione. Monte San Marco di Gorizia- 29 agosto 1917.”
Colpito da una granata nemica durante una ricognizione sul
Piave, fu ricoverato a Preganziol nell'Ospedaletto n.o 146 in Villa del Maino ( 6a Compagnia Sanità-
Bologna) dove morirà pochi giorni dopo,
il 13 ottobre 1918.
La sua salma fu sepolta in uno dei tanti cimiteri dei caduti,
dal quale nel 1949, per volontà del fratello Ferruccio, fu traslata a Fidenza e
inumata nella cappella di famiglia del cimitero. Fidenza gli ha dedicato una via.
Fonti :
- P. Cassi- Vecchie cronache di Fidenza – Edizione riprodotta da MCMXXXX
- D.Soresina- Enciclopedia Diocesana
- ----cadutigrandeguerra.it
- ----frontedelpiave.info
- ----sanitàgrandeguerra.it
Organizzazione sanitaria:
- Ospedaletto da campo: Unità sanitaria da 50 letti
- Ospedale da campo : “ da 100 letti
- Ospedale da campo : “ da 200 letti
- Sezioni di Sanità : Attrezzate di reparto carreggiato e uso di muli
- Ospedali di guerra C.R.I.
Marisa Guidorzi
Vorrei ricordare che il 25 luglio di 75 anni fa iniziava unntriste, sanguinoso periodo della nostra storia, che ancora non si è chiuso, tra odii e rancori feroci di postfascisti e postcomunisti.
RispondiElimina